Cosa farà aumentare (ancora) l’inflazione?

Violetta Silvestri

02/12/2022

L’inflazione in Europa è sotto i riflettori: nelle ultime dichiarazioni di Lagarde è emerso un altro fattore di rischio per i prezzi, che non riguarda l’energia. Cosa può spingere l’inflazione?

Cosa farà aumentare (ancora) l’inflazione?

L’inflazione in Europa non solo non sembra aver raggiunto il picco, ma potrebbe addirittura trovare nuove spinte e non dalla crisi energetica.

Cosa può far aumentare ancora i prezzi? La risposta è arrivata da Lagarde, che ribadendo la determinazione della Bce a combattere l’impennata inflazionistica a colpi di rialzi dei tassi, ha messo in guardia i Governi dei Paesi Ue.

La politica fiscale non mirata potrà fungere da motore della spirale prezzi sempre più alti-tassi ancora più
elevati. L’inflazione in Europa, quindi, può crescere ancora: motivi, conseguenze e rimedi.

Inflazione ancora più in alto in Europa? Politica fiscale in focus

In un contesto come quello attuale di un’offerta di gas limitata dalle sanzioni alla Russia, di un inverno in arrivo, di prezzi alimentari balzati alle stelle, l’inflazione europea potrebbe ricevere una ulteriore spinta da strategie errate da parte degli Stati.

L’allarme è di Lagarde, la quale ha sottolineato: “le politiche fiscali che creano un eccesso di domanda in un’economia limitata dall’offerta potrebbero costringere la politica monetaria a stringere più di quanto sarebbe altrimenti necessario...”.

Tradotto: gli aiuti e i sostegni alle famiglie e alle imprese, generalmente convogliati sui consumi, possono innescare una maggiore domanda e incentivare all’uso di energia, piuttosto che a razionalizzarlo. Con bonus e sconti fiscali indirizzati ad ampie platee, non solo ai vulnerabili, il rischio è che si renda più agevole spendere in un momento in cui, con un’offerta ristretta di materie prime e beni, i prezzi sono già alti.

Una maggiore domanda di beni e servizi spinge, con un’offerta carente, in alto i prezzi. Con questo meccanismo che genera elevata inflazione, inoltre, la Bce si vedrebbe costretta ad alzare ancora di più i tassi di interesse.

Piuttosto, secondo Lagarde, sono necessari: “maggiori investimenti e riforme strutturali per rimuovere i vincoli di offerta e garantire che la produzione potenziale non sia compromessa dal cambiamento dell’economia globale...E in un mondo in cui la domanda esterna è più incerta, avremo anche bisogno di rafforzare l’offerta e la domanda interna attraverso una maggiore crescita della produttività.”

Una ricetta, questa della Bce, ribadita da tempo. Pochi giorni fa, in un discorso, Schnabel - membro del comitato esecutivo - aveva sottolineato:

“Molte delle misure fiscali adottate finora non sono state mirate, sono state dirette ai consumi piuttosto che agli investimenti e spesso indeboliscono gli incentivi per le imprese e le famiglie a ridurre il consumo di energia”

Politiche fiscali troppo espansive in questo momento storico rischiano un impatto negativo, sia sui prezzi, alimentati da una maggiore domanda, sia sui conti pubblici, con spesa e debito in aumento proprio quando i tassi di interesse (il costo del debito per gli Stati) sta crescendo.

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