Cos’è il green pass mondiale voluto dall’Oms?

Alessandro Cipolla

06/03/2024

06/03/2024 - 13:18

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L’Oms ha elaborato il green pass mondiale ma l’Italia, come annunciato dal ministro Schillaci, ha deciso di non aderire: ecco cos’è e a cosa serve questo documento.

Cos’è il green pass mondiale voluto dall’Oms?

Cos’è il green passa mondiale voluto dall’Oms? Una domanda questa più che lecita visto che sta facendo molto discutere la presa di posizione a riguardo da parte di Orazio Schillaci, l’attuale ministro alla Salute.

A seguito dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto-legge del 26 febbraio, ritengo utile precisare che il governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto ’green pass globale’ dell’Oms - ha dichiarato Schillaci -. In sede di conversione del decreto-legge, verrà presentato un emendamento per riformulare il testo e ricondurre la norma agli obiettivi PNRR in tema di salute, a partire dalla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico”.

In sostanza il ministro Schillaci ha reso noto che l’Italia non aderirà al green pass mondiale, una chiusura che appare netta e che non sembrerebbe lasciare spazio a possibili ripensamenti da parte del governo guidato da Giorgia Meloni.

Dopo l’accordo - non vincolante - siglato nel giugno 2023 tra l’Oms e la Commissione europea, è stato deciso che l’adesione fosse volontaria per gli Stati membri dell’Ue.

Ma cos’è il green pass mondiale e soprattutto a cosa serve? Ecco nel dettaglio di cosa stiamo parlando per cercare i motivi della mancata adesione da parte dell’Italia.

Cos’è il green pass mondiale: a cosa serve

Sembra passata un’eternità, ma fino a qualche anno fa il green pass ha regolato la nostra esistenza; il pensiero subito torna al periodo buio della pandemia da Covid e alla corsa ai vaccini per poter cercare di tornare a una esistenza “normale”.

Per fare in modo che non si verifichi più una pandemia del genere che ha messo in ginocchio il mondo lasciandosi alle spalle milioni di morti - più di sette milioni a livello globale stando ai dati resi noti a inizio anno -, l’Oms ha elaborato una sorta di strategia per prevenire un possibile nuovo Covid.

Uno dei provvedimenti cardine di questa strategia è appunto il green pass mondiale, annunciato a giugno 2023 dopo l’intesa che è stata raggiunta tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione europea.

Il green pass mondiale è uno strumento facente parte della nuova strategia digitale dell’Oms e prevede l’adozione di un certificato vaccinale europeo: lo scopo è quello di superare le divisioni in termini di normative sanitarie dei diversi Stati europei e rendere universali le norme di circolazione in tutta l’Unione, favorendo al tempo stesso la trasmissione dei dati sanitari.

In sostanza si verrebbe a realizzare un libretto sanitario elettronico, come quello già in uso in Italia e rilasciato dalle Aziende sanitarie locali, che però avrebbe una validità riconosciuta in tutto il mondo.

Da tempo del resto è in vigore la Carta gialla, ovvero il Certificato internazionale di vaccinazione o profilassi, con il green pass mondiale che non sarebbe altro che la sua versione estesa e digitalizzata.

L’Oms ha assicurato che il green pass mondiale non metterebbe a rischio la privacy e i dati sanitari personali, ma l’Italia per volontà del governo ha deciso ugualmente di non aderire vista la discrezionalità lasciata ai vari Stati membri.

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