Conte, la stoccata a Salvini nella lectio magistralis su pandemia ed Europa

Mario D’Angelo

26/02/2021

Giuseppe Conte torna all’università, dopo la doppia esperienza di Governo. Cosa ha detto l’ex premier.

Conte, la stoccata a Salvini nella lectio magistralis su pandemia ed Europa

Giuseppe Conte torna a fare il professore. Dopo essere stato costretto a fare un passo indietro in favore di Mario Draghi, a causa della crisi politica avviata da Matteo Renzi, l’ex premier è sul punto di riprendere la sua attività accademica nell’ateneo fiorentino.

Il ritorno alla vecchia vita è stato inaugurato, su invito del magnifico rettore Luigi Dei, da una lectio magistralis dal titolo “Tutela della salute e salvaguardia dell’economia: lezioni dalla pandemia”.

Il discorso è, fondamentalmente, un breve excursus dell’anno di Conte alla guida dell’Italia in preda all’epidemia di coronavirus.

Conte e la lectio magistralis su pandemia

L’emergenza che stiamo vivendo è oggettivamente la sfida più severa che il nostro Paese è chiamato ad affrontare sin dal secondo dopoguerra”, esordisce così Conte ripetendo delle parole che ci suonano ormai familiari.

L’ex presidente del Consiglio rivendica le scelte difficili fatte nel corso della pandemia, a partire dal lockdown nazionale dello scorso marzo il cui spettro torna a veleggiare anche oggi. Molti Paesi europei, che in un primo tempo avevano evitato di chiudere tutto, erano stati costretti a tornare sui propri passi, ricorda Conte.

Fra quelli citati nella nostra Carta Costituzionale, il diritto alla salute è quello espressamente definito fondamentale”, precisa l’ex premier motivando la decisione di chiudere.

Per Conte, l’influenza della pandemia nell’attività di governo e non solo è stata totalizzante: “Tutte le attività individuali e collettive, le discipline che le regolano, le arti che le orientano, la politica, il diritto, l’economia la cultura, hanno subìto e stanno subendo per effetto della pandemia un profondo sconvolgimento. Ogni decisione che i governi sono stati chiamati ad assumere hanno assunto i connotati di una scelta tragica”.

Non sono mancati i riferimenti all’attualità e al Governo del (quasi) “tutti dentro” guidato da Mario Draghi, che ha visto una giravolta a U di Matteo Salvini sui temi europeisti. Conte ha detto che adesso “c’è euforia per le professioni di fede europeiste che si sono moltiplicate, in Italia, in queste ultime settimane, tanto più che alcune di queste sono giunte inopinate. Ma l’europeismo non è una moda”.

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