Conservazione cellule staminali cordone ombelicale, quando spetta il rimborso della spesa?

Patrizia Del Pidio

23 Aprile 2024 - 15:55

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In quali casi è prevista la detrazione delle spese sostenute per la cryo conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale? Vediamo cosa dice l’Agenzia delle Entrate al riguardo.

Conservazione cellule staminali cordone ombelicale, quando spetta il rimborso della spesa?

Quando è possibile ottenere la detrazione per la spesa sostenuta per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale? Si tratta di una spesa abbastanza corposa che, in alcuni casi può essere portata in detrazione determinando, di fatto il rimborso di parte dell’onere sostenuto grazie allo sconto sull’Irpef.

Partiamo dal comprendere cosa sono le cellule staminali. Si tratta di cellule non specializzate in grado di trasformarsi in cellule di diversi tessuti e organi. Si comprende facilmente quanto queste cellule diventino importanti quando si devono trattare malattie ematiche del sistema immunitario, come ad esempio, la leucemia.

Non tutti lo sanno ma dopo la nascita e il taglio del cordone ombelicale, in quest’ultimo resta una certa quantità di sangue del neonato che contiene cellule staminali che possono essere prelevate e conservate per lungo tempo nelle banche del sangue e utilizzate in caso di necessità.

Conservare le cellule staminali del cordone ombelicale, quindi, rappresenta una sorta di “assicurazione” per il futuro del bambino e dei familiari che, in caso di malattie future potranno utilizzarle.

Conservazione cellule staminali cordone ombelicale, quando si paga?

Le cellule staminali contenute nel cordone ombelicale possono essere donate e conservate nelle banche del sangue pubbliche. In questo caso l’operazione è del tutto gratuita, ma va considerato che potranno essere utilizzate per curare i malati di tutto il mondo. Il bambino e i suoi genitori, quindi, potranno avere nessun diritto sulle cellule e in caso di malattia dovranno presentare una richiesta per poterle utilizzare.

L’alternativa è quella della conservazione in banche del sangue private, in questo caso, però, la conservazione è a pagamento anche se si manterrà il diritto di esclusività sull’utilizzo delle cellule staminali che potranno, quindi, essere uste in futuro in caso di malattia del bambino o di un suo familiare.

Detrazione spesa per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale

Come specificato nella circolare 7/E del 27 aprile 2018, la detrazione spetta a specifiche condizioni per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale a uso dedicato per il neonato o per i suoi familiari con patologia e con approvazione scientifica e clinica (o anche per le famiglie considerate a rischio). La conservazione, per essere consentita la detrazione, deve avvenire in strutture trasfusionali pubbliche o che siano state individuate dalla disciplina vigente.

La detrazione, invece, non è riconosciuta per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale ad uso “autologo”, cioè per future esigenze personali.

Il tutto è ben argomentato nella Risoluzione 12.06.2009 n. 155 dell’Agenzia delle Entrate nella quale viene sottolineato, tra l’altro, che la conservazione per uso autologo non dedicato in Italia non è consentita e per chi volesse procedere a tale conservazione dovrà provvedere a proprie spese all’espatrio delle cellule staminali per la conservazione presso una banca del sangue estera.

In un documento del Ministero della Salute in merito si legge che

“per quanto riguarda l’uso autologo non esistono al momento evidenze scientifiche consolidate a sostegno della reale utilità di tale pratica e pertanto mancano i presupposti per considerare la stessa appropriata”.

Proprio per questo motivo la spesa per la conservazione delle cellule staminali del cordono ombelicale per uso autologo non dedicato non è detraibile dall’Irpef, in quanto la disciplina del settore non riconosce l’efficacia terapeutica di questa procedura.

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