Comprare casa è un investimento? Non è sempre così, ecco dove non conviene farlo

Luna Luciano

15 Luglio 2023 - 18:50

Secondo un’analisi di Tecnocasa comprare casa non sempre conviene. Negli anni in ben sette capoluoghi su dieci gli immobili perdono valore. Ecco dove non conviene comprare una casa.

Comprare casa è un investimento? Non è sempre così, ecco dove non conviene farlo

Comprare casa non è sempre un investimento, eppure è questo uno dei sogni più comuni tra giovani e meno giovani. Comprare casa vuol dire non solo avere un posto sicuro per sé e i propri affetti ma anche ottenere una propria stabilità.

Stabilità che è sempre più difficile ottenere in Italia. Le nuove generazioni si trovano a dover affrontare una crisi economica, le instabilità geopolitiche e il cambiamento climatico mentre il precariato li tiene legati a un limbo, impossibilitati ad andare via di casa presto.

E quando si riesce ad ottenere un mutuo, compiendo l’importante passo di comprare una propria casa, è impossibile non gioire e festeggiare con amici e parenti. Eppure, stando a un’indagine di Tecnocasa comprare un immobile non sempre potrebbe essere una buona decisione: tutto dipende dal luogo.

Infatti, l’andamento dei prezzi delle abitazioni nelle grandi città italiane tra il 2012 e il 2022 dimostra una tendenza piuttosto negativa. Tecnocasa ha analizzato le performance degli immobili in dieci città, a Bari, Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona. Ed è emerso che dopo dieci anni in sette città su dieci l’immobile vale molto meno. Ecco dove non conviene comprare casa.

Comprare casa non è sempre un investimento: dove non conviene farlo

Purtroppo, è vero non sempre conviene comprare casa. Tutto dipende dalla città in cui si decide di andare ad abitare e l’indagine di Tecnocasa lo dimostra molto bene: in ben sette città su dieci non è convenuto, poiché l’immobile ha perso nel giro di dieci anni (dal 2012 al 2022) il suo valore. Vediamo la classifica:

  1. Genova è la città che ha sofferto di più per il mercato immobiliare. Tra il 2012 e il 2022 ha visto il suo patrimonio immobiliare quasi dimezzarsi, perdendo ben il 49,1% a causa dell’antichità degli immobili, ormai vetusti e usurati.
  2. Torino. A seguire troviamo la città della Mole Antonelliana che ha perso ben il 26% dopo aver toccato il minimo nel 2020 con -29,7% durante la pandemia, con un aumento dei prezzi nel primo semestre del 2021.
  3. Roma. Anche la città eterna soffre, i cui immobili hanno perso dal 2012 il 24,6%, ma iniziando a recuperare un minimo del proprio valore a partire dal 2021,
  4. Palermo si posiziona quarta con immobili che nel giro di 10 anni hanno visto il loro valore ridursi del 21,4%, e pur avendo avuto un aumento del valore nel primo semestre del 2021 (come Torino e Napoli) il bilancio rimane negativo.
  5. Napoli. La città di Pulcinella, dopo aver toccato il minimo nel 2016, con una perdita di valore del -14,9% è riuscita a recuperare al 2022 il 5,2% grazie agli investimenti turistici, attestando la perdita al -9,7%
  6. Bari è la città del Sud che perde meno valore. Se il minimo lo ha sfiorato con una perdita di valore del -13,4%, la città ha registrato un recupero negli ultimi anni grazie al richiamo turistico del centro storico della città, vedendo una crescita dei valori del +6,9%, facendo sì che la perdita sia solo del -6,5%.
  7. Verona. La città Giulietta e Romeo ha sfiorato il suo minimo nel 2015 quando le case valevano -18% rispetto al 2012. Dal 2016 i prezzi sono ripresi a crescere con ottimo recupero, giungendo al 2022 con perdite che si fermano al -3,7%.

Dove conviene comprare casa?

Dove aver conosciuto i dati del mercato immobiliare delle città dove non conviene comprare casa, è il momento di guardare alle uniche tre città del campione analizzato da Tecnocasa che nei dieci anni hanno registrato un bilancio positivo. Milano, Bologna e Firenze sono le uniche ad aver superato la prova dei dieci anni.

  1. Milano è la città che ha avuto un margine di guadagno maggiore con il +28,1%, unica città del panorama italiano con questo andamento, nonostante il capoluogo lombardo abbia altri problemi come la mancanza dei posti letto per studenti e affitti alle stelle che costringono gli studenti a rinunciare alla possibilità di studiare nella grande city italiana. Anche Milano ha toccato il suo minimo nel 2016 quando ha perso il -13,6%, dopo la stabilizzazione dei prezzi, dal 2027 riparte la crescita che non è stata bloccata nemmeno dalla pandemia. Tuttavia, come nota il Sole 24 Ore, “il 28,1% in dieci anni, con un conteggio molto basico, significa non arrivare a una performance del 3% annuo”.
  2. Bologna si posiziona subito dopo Milano. La città di Lucio Dalla ha registrato una corsa al rialzo. E dopo aver registrato un picco minimo nel 2015, al 2022 i suoi immobili avevano acquistato ben il 15,5%.
  3. Firenze, infine, si posiziona come terza città in cui convenga comprare una casa, dove gli immobili in 10 anni restano sostanzialmente stabili dopo il minimo registrato nel 2014 e nel 2015.

Come è risaputo il valore di un’immobile varia per diversi motivi a volte ad influire è anche solo la posizione del quartiere in cui è allocata la casa. Per tale motivo è opportuno, prima di fare l’importante passo e acquistare casa, di informarsi sulla città e sugli andamenti del mercato immobiliare, magari consultando un esperto, in modo che in futuro, nel momento in cui su decida di vendere non si abbiano brutte sorprese.

Iscriviti a Money.it

Fa bene il Governo a vendere ulteriori quote di ENI?

Fai sapere la tua opinione e prendi parte al sondaggio di Money.it

Partecipa al sondaggio
icona-sondaggio-attivo