Come sono cambiate le relazioni economiche tra Cina e Argentina

Federico Giuliani

21/04/2024

21/04/2024 - 07:09

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In un primo momento sembrava davvero che Javier Milei volesse chiudere le porte a Pechino. La realtà ha però costretto il neo presidente argentino a ripiegare su più miti consigli.

Come sono cambiate le relazioni economiche tra Cina e Argentina

Prima le relazioni commerciali sempre più intense con la Cina, i flirt lungo la Nuova Via della Seta e il possibile ingresso nel gruppo dei Brics. Poi il dietrofront deciso da Javier Milei, desideroso di riportare Buenos Aires sui binari del blocco occidentale. La parabola delle relazioni sino-argentine ha seguito esattamente questo andamento, anche se adesso la propaganda politica del neo presidente argentino deve fare i conti con la realtà. E la realtà è molto semplice: purtroppo per Milei, il suo Paese non può ancora rinunciare a Pechino.

Otto mesi fa, il leader anarco-capitalista aveva promesso che avrebbe frenato i legami con la Cina se avesse vinto le elezioni. Oggi la situazione è ben diversa, visto che l’inquilino della Casa Rosada sta assumendo un tono molto più pragmatico. Milei è persino arrivato ad affermare che le relazioni commerciali tra Cina e Argentina non sono cambiate “per niente” e che non ha alcuna intenzione di toccare uno scambio di valuta che vale 18 miliardi di dollari. “Abbiamo sempre detto che siamo libertari. Se le persone vogliono fare affari con la Cina, possono farlo”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Bloomberg.

Nonostante il suo apparente desiderio coincidesse con un allontanamento dal Dragone per andare incontro gli Usa, le sabbie mobili nelle quali si trova immersa fino al collo l’Argentina hanno frenato la corsa di Milei. Il Paese sudamericano deve infatti fare i conti con un’inflazione al 276% e con il peso di sei recessioni riscontrate nell’ultimo decennio. Vicende che lo hanno reso finanziariamente più dipendente dalla Cina rispetto a qualsiasi altra nazione della regione latinoamericana. [...]

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