Chi è Joshua Wong, l’attivista che ha scatenato dissapori sull’asse Italia-Cina

Marco Ciotola

30 Novembre 2019 - 11:07

Il giovane è intervenuto in Parlamento tramite videoconferenza, scatenando l’ira di Pechino che ha puntato il dito contro l’Italia. Ecco chi è Joshua Wong

Chi è Joshua Wong, l’attivista che ha scatenato dissapori sull’asse Italia-Cina

Chi è Joshua Wong? Chiederlo è più che mai lecito in queste ore, dopo che il giovanissimo attivista di Hong Kong si è mostrato in grado di scatenare un aspro scontro sull’asse Italia-Cina, a seguito del suo intervento in Parlamento tramite videoconferenza.

Considerato il leader dei cosiddetti ’ribelli di Hong Kong’, Wong ha preso parte agli incontri promossi dai parlamentari italiani di Radicali e Fratelli d’Italia, parlando dell’attuale situazione di caos e scontri violentissimi nella regione cinese.

La circostanza ha immediatamente scatenato l’ira della Cina: il portavoce dell’ambasciata di Pechino a Roma ha parlato di comportamento irresponsabile da parte dei politici italiani, che hanno accolto il giovane attivista e i suoi discorsi, giudicati fuorvianti e non veritieri.

Pronta la replica dalla Farnesina, che ha definito quella di Pechino un’invasione “irrispettosa” della dialettica politica italiana; solo poche ore dopo ha parzialmente alleggerito il clima il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chiarendo come i rapporti con la Cina restino sempre ottimi, ma è giusto rispettare le tante attività parlamentari del nostro Paese.

Chi è Joshua Wong?

Joshua Wong ha 23 anni ed è ora noto principalmente come guida del gruppo studentesco Scholarism, considerato il cuore delle attuali proteste di Hong Kong.

Sul fronte politico copre il ruolo di segretario generale del partito democratico Demosisto. La sua figura ha guadagnato sempre più popolarità visto l’aggravarsi della situazione di caos nelle regione cinese.

Il dissenso ha portato a una repressione sempre più violenta da parte dell’esercito, e le manifestazioni sono ormai divenute quotidiane. Il tutto è partito lo scorso giugno, sulla scia del disaccordo popolare sulla proposta di una legge sull’estradizione che consentirebbe alla Cina continentale di processare gli accusati per crimini gravi.

Ma si è trattato solo dell’ultimo contrasto tra il governo centrale cinese e la regione amministrativa speciale della Cina.

Joshua Wong aveva già raggiunto un elevato grado di popolarità nel 2014, ponendosi come una delle principali guide nel cosiddetto Movimento degli ombrelli, che si batteva per la democrazia ad Hong Kong, impegno che gli valse diversi riconoscimenti, formali e informali, a livello mondiale.

La rivista Time lo ha incluso nella lista dei cosiddetti Influential Teens del 2014, ovvero i giovani più influenti per ragioni di impegno, attivismo, studio o ricerca; sempre durante lo stesso anno è stato candidato ad aggiudicarsi l’etichetta giornalistica di Person of the Year, mentre la rivista Fortune lo ha indicato tra i maggiori leader mondiali del 2015.

Tra il 2017 e il 2018 è stato incarcerato in almeno quattro diverse occasioni, sempre legate al suo attivismo sociale e politico.

Nel 2018 è comparso tra le personalità nominate per il Premio Nobel per la pace; allora appena 22enne, è stata una delle persone più giovani di sempre a essere presa in considerazione per un riconoscimento simile.

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