Business plan: cos’è, a cosa serve e come farlo

Caterina Gastaldi

30/11/2022

01/12/2022 - 11:26

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La stesura di un business plan è un passo fondamentale per ottenere finanziamenti bancari e dar vita alla propria impresa.

Business plan: cos’è, a cosa serve e come farlo

In un mercato in continuo cambiamento ed evoluzione, la stesura di un business plan è importante per chiunque desideri dare il via alla propria impresa e chiedere finanziamenti e fondi a una banca. Per poter svolgere questa operazione correttamente è fondamentale sapere cos’è un business plan e perché è così importante.

In breve, è un documento in cui sono presentati e analizzati in modo approfondito sia i rischi del proprio progetto, sia gli strumenti a propria disposizione e i piani futuri, attraverso un attento studio del mercato e degli eventi passati e presenti. Permette di avere una buona valutazione dei rischi e delle possibilità di crescita ed evoluzione.

La stesura di un business plan non è un compito semplice, e richiedere una conoscenza approfondita di diversi strumenti. Proprio per questo, se è vero che è importante conoscerlo e saperlo utilizzare per chiunque voglia dar vita o far crescere la propria impresa, è altrettanto vero che è spesso necessario affidarsi all’aiuto di esperti in questo campo, come BankAdvisor, la nuova web app che ha come obiettivo quello di aiutare privati ed aziende a scegliere la migliore banca in base alle proprie esigenze, offre numerosi servizi agli utenti finali.

Cos’è un business plan

Al suo interno vengono analizzati tutti i diversi elementi dell’impresa. Non tutti i business plan sono uguali, uno redatto per cercare finanziamenti da un privato sarà diverso da quello da presentare a una banca, per esempio. Tutti però condividono uno scopo simile, ovvero mostrare al meglio la propria impresa e tutti i suoi elementi.

Lo si può considerare quindi una presentazione dell’azienda su più punti di vista. A seconda della realtà a cui si presenta il business plan ci si dovrà concentrare su elementi differenti.
Per esempio:

  • se si sta parlando a un possibile socio, la storia della propria azienda, i suoi valori, mission, e piani futuri avranno una grande importanza.
  • se l’interlocutore è un finanziatore o una banca, l’interesse maggiore sarà per le capacità economiche dell’impresa e la sua abilità di ripagare il debito chiesto.

A cosa serve il business plan

Il suo scopo è aiutare l’interlocutore a comprendere la realtà imprenditoriale che viene presentata, con potenzialità e rischi. Fornisce tutte le informazioni del caso in modo realistico, sintetico, e approfondito. Permette così di analizzare le capacità effettive dell’azienda e degli imprenditori coinvolti, visualizzando il percorso strategico della realtà imprenditoriale.

Qual è lo scopo del business plan è quindi quello di:

  • presentare l’azienda, con storia, vision, mission, e obiettivi;
  • analizzare il mercato, attraverso l’analisi SWOT, che identifica i punti di forza, di debolezza, opportunità, e minacce. In questo si possono anche formulare risposte alle diverse eventualità, restando in linea con le richieste del mercato;
  • comprendere il proprio target, con bisogni e necessità;
  • mettere in luce la strategia aziendale presente, passata, e futura, attraverso un piano operativo e i risultati economici attesi;
  • bisogni attuali e futuri del progetto.

Banche e finanziatori: perché chiedono il business plan

Non solo collaboratori, ma anche banche e finanziatori esterni richiedono un business plan per decidere se fornire fondi o meno. Normalmente l’attenzione di un finanziatore è più concentrata su prospettive future e mercato, e quindi possibilità di guadagno. Diversamente una banca sarà più interessata ai dati relativi ai rischi, e quindi all’analisi economico-finanziaria.

In entrambi i casi attraverso un buon business plan si forniscono tutti i dati utili per l’interlocutore per poter arrivare a una decisione informata e corretta, onestamente e in modo credibile. Non viene utilizzato per promettere la luna, ma per fornire informazioni solidi e coerenti.

Al suo interno devono essere presenti tre tipologie di analisi differenti: qualitativa, quantitativa, e andamentale. Si parte dagli obiettivi strategici e le strategie di mercato e del prodotto, con previsioni di vendita, passando a presentare una pianificazione per gli anni futuri, con necessità e obiettivi, concentrandosi poi sulla progettazione a un anno e i risultati degli stress test.

Che informazioni deve contenere il business plan

La presentazione delle informazioni può variare a seconda dell’interlocutore, ma un business plan presenta sempre degli elementi fondamentali. Per poterlo redarre ci si deve basare su una serie di documenti, tra cui: dati e storico dell’azienda, analisi del mercato di riferimento, del bilancio storico interno ed esterno, financial plan, commento sugli indicatori di allerta, sistema contabile e amministrativo, e analisi delle priorità. I componenti principali del business plan sono: obiettivi, strategie, vendite, marketing e previsioni finanziarie.

Normalmente un business plan si può dividere in tre aree principali, ovvero:

  • Executive Summary: che racchiuda il progetto e contenga al contempo obiettivi, strategie, vendite, marketing e previsioni finanziarie. Devono essere presenti sia i rischi di mercato, sia i vantaggi dell’azienda nei diversi scenari possibili, le previsioni future, e i risultati previsti partendo dai flussi finanziari e l’andamento del presente. Si può considerare una sintesi del progetto imprenditoriale futuro.
  • Focus sull’azienda: con storia, mission, prodotto, e modello di business, con il posizionamento attuale dell’impresa;
  • Piano finanziario: ovvero il conto economico e la liquidità, e la crescita prevista, la capacità di rispettare obiettivi e adattarsi. Deve essere credibile e immediato, con previsioni di costi ed entrate, mostrando anche la flessibilità nei confronti del mercato e mettendo in luce la sostenibilità dell’investimento.

Sarà fondamentale utilizzare sia una parte descrittiva, sia una numerica riguardante il piano finanziario e le evoluzioni future, che facciano riferimento sia allo scenario attuale, sia a quello seguente. Il documento deve permettere non solo di comprendere l’azienda al suo stato attuale, ma anche di poterne visualizzare l’evoluzione e le possibilità di sopravvivenza e adattabilità.

Per quanto possa sembrare attraente l’idea di perdersi nelle descrizioni, un business plan efficace fa dei numeri e delle analisi la parte principale.

Business plan: startup o azienda avviata?

Una startup e una realtà imprenditoriale già avviata dovranno presentare business plan diversi, giocando su punti di forza differenti.

In particolare nel momento in cui si cerca un prestito o un finanziamento, le basi di partenza saranno molto dissimili. Le regole generali precedenti sono valide per entrambe le realtà, tuttavia:

  • un’impresa avviata può e deve basarsi sulle entrate e la crescita degli anni precedenti, utilizzando i risultati ottenuti e l’esperienza come punto di forza;
  • le startup non possono contare su un passato virtuoso nel loro business plan. Diventano quindi ancora più importanti le analisi di mercato, dei clienti, e dei competitor, oltre che le previsioni future e la capacità di adattamento.

In entrambi i casi il piano deve rispondere a ogni possibile dubbio, attraverso un’analisi approfondita della propria azienda, modello, clienti, rischi, e bisogni che si andranno a soddisfare.

Come fare un business plan

La stesura di un business plan prevede una serie di componenti differenti e abilità specifiche. Le opzioni disponibili sono generalmente tre:

  • in autonomia da parte dell’azienda. Questo è possibile soprattutto in presenza di realtà già avviate o comunque che possono contare al loro interno su personalità diverse in grado di svolgere tutti i compiti necessari;
  • attraverso professionisti e consulenti esterni, che aiuteranno nella redazione del piano in ogni aspetto. Il vantaggio è la possibilità di affidarsi a un esperto del settore, che spesso viene apprezzato anche dalle banche nel momento in cui si chiede un prestito;
  • soluzione ibrida, dove imprenditore e consulente esterno collabora alla stesura del piano.

La redazione di questo documento è un lavoro che richiede tempo e approfondite conoscenze tecniche. Una volta ottenuto però permetterà di avere un’immagine più chiara e precisa della propria impresa, da presentare agli investitori.

BankAdvisor: i servizi dedicati alle aziende e l’importanza del Business Plan

Su BankAdvisor, oltre a trovare recensioni, opinioni e consigli che aiutano a orientarsi nella scelta consapevole del proprio intermediario finanziario, le aziende - come PMI e realtà corporate multinazionali - possono scegliere di utilizzare fra sette servizi diversi disponibili sulla piattaforma digitale.

Quest’ultima si basa su AI, Machine Learning e Data Analysis e riesce a fornire una consulenza digitale completa per rendere la gestione finanziaria il più efficiente possibile.

Specificatamente pensati per le aziende, i servizi di BankAdvisor sono:

  1. il Business Plan, utile per definire gli obiettivi aziendali;
  2. il Credito facile, per orientarsi e conoscere le banche disponibili a finanziare i propri progetti;
  3. la Salute finanziaria, uno strumento indispensabile che tramite un “semaforo” a luci “verdi/gialle/rosse” aiuta immediatamente a capire l’affidabilità che si può rivolgere ai propri clienti e fornitori;
  4. il Rating Bancario Ponderato, che supporta l’imprenditore a capire quali sono le banche che considerano la propria azienda come solida e affidabile (grazie ad un rating che varia su scala da 1 a 10);
  5. l’analisi CR, un report utile per acquisire conoscenza delle esposizioni verso banche ed istituti di credito, il tutto a partire da un semplice un upload del documento ufficiale della Centrale dei Rischi (CR);
  6. il calcolo DSCR (Debt-Service Coverage Ratio), per comprendere la capacità di un’impresa di attrarre finanziamenti esterni (es. dalle banche);
  7. il calcolo Rating MCC (Medio Credito Centrale), strumento di rating su scala da 1 (migliore) a 5 (peggiore) che consente di conoscere la percentuale di garanzia MCC, ossia l’ammissibilità di un’azienda alla garanzia di un fondo.

Focalizzandoci sul servizio di Business Plan, grazie a BankAdvisor le aziende potranno inserire i propri bilanci aziendali direttamente in piattaforma e creare una pianificazione industriale completa e di medio-lungo periodo. Il tutto viene affiancato da proiezioni prospettiche what-if e si possono sempre monitorare il raggiungimento degli obiettivi e i risultati attesi.

Tra le altre potenzialità, il servizio riesce a guidare step-by-step l’utilizzatore finale nella redazione del Business Plan, a partire dai dati consuntivi di bilancio (basterà infatti inserire input e assumptions).

L’importanza di una corretta redazione del Business Plan viene poi sottolineata anche dai nuovi criteri dell’EBA - European Banking Authority, che ha stabilito come la valutazione del merito creditizio da parte le banche non venga più effettuata solamente guardando le garanzie che un’impresa è in grado di fornire, ma anche rivolgendo particolare attenzione alle proiezioni future e agli sviluppi del business.

Grazie agli strumenti messi a disposizione da BankAdvisor Business Plan, i CEO e gli imprenditori potranno avere accesso a un tool professionale e al contempo di semplice utilizzo che fornisce informazioni preziose sia per la definizione di strategia che in sede di richiesta di finanziamenti esterni.

In collaborazione con BankAdvisor

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