Bonus benzina a rischio? Perché può saltare

Alessandro Nuzzo

16/09/2023

16/09/2023 - 10:17

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Dopo l’annuncio del ministro Adolfo Urso c’è una certa freddezza nell’esecutivo sul nuovo bonus benzina: ecco perché rischia di saltare.

Bonus benzina a rischio? Perché può saltare

Il prezzo della benzina è tornato a salire fino a sfiorare negli ultimi giorni quota 2 euro al litro. Una situazione preoccupante in un periodo dove gli italiani stanno iniziando di nuovo a spostarsi per recarsi soprattutto a lavoro dopo la pausa estiva. La soluzione più veloce e semplice sarebbe quella di abbassare le accise per portare un primo sconto sul prezzo ma su questo aspetto l’esecutivo è compatto e ha annunciato che non ci saranno sconti sulle accise. Questo perché i soldi che arrivano da tale fonte il governo preferisce metterti e investirli su altre problematiche sociali che ritiene più urgenti.

Allora qualche giorno fa il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato l’arrivo di una social card per le famiglie più povere per supportarle nell’acquisto di gasolio, benzina, gpl, metano e per le ricariche elettriche. Una soluzione che sarà discussa a quanto pare nel corso del Consiglio dei ministri in programma l’ultima settimana di settembre. Ma come dichiarato dal Corriere della Sera che ha citato fonti del ministero dell’Economia, ci sarebbe una certa freddezza verso tale misura per la difficoltà a reperire i fondi necessari. Per questo motivo l’annuncio fatto dal ministro Urso al momento non troverebbe riscontro.

Bonus benzina, perché potrebbe saltare

Secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, l’esecutivo dovrebbe finanziare tale bonus benzina tramite l’extragettito dell’Iva da cui dovrebbe ricavare circa 2 miliardi di euro. Ciò che trapela oggi però è una certa freddezza verso tale soluzione. In pratica l’esecutivo avrebbe la priorità di impiegare i fondi a disposizione in altri ambiti come sanità, sicurezza e contrasto alla denatalità.

Se ne discuterà in Consiglio dei ministri ma al momento l’arrivo di una social card per la benzina non è sicura e il ministro Urso rischia di essere contraddetto dai fatti. Per il contrasto all’aumento del prezzo di benzina e diesel, il ministro aveva annunciato il possibile arrivo di una social card destinata alle famiglie meno abbienti e un’iniziativa verso il settore del autotrasporto merci.

La prima soluzione dovrebbe replicare il modello di una social card come già avvenuto quest’anno da destinare alle famiglie più in difficoltà. L’intento era di destinare un bonus una tantum da 150 euro caricati su una carta prepagata e spendibile solo per l’acquisto di gasolio, benzina, gpl, metano e per le ricariche elettriche. I destinatari di questo bonus benzina dovrebbero essere le famiglie più in difficoltà con un Isee inferiore a 25mila euro. La gestione del bonus sarà affidata all’Inps, che erogherà il bonus, ai Comuni che stileranno la lista delle famiglie beneficiarie e a Poste Italiane che avrà il compito di creare e consegnare le carte prepagate caricate con l’importo.

Si tratta di una soluzione che, se approvata con le dovute risorse economiche, potrebbe non vedere la luce prima di inizio 2024. E nel frattempo il prezzo della benzina continua ad essere molto elevato impattando pesantemente sulle famiglie italiane. Non è escluso poi che nella nuova Legge di Bilancio non possa essere inserita qualche misura contro il caro carburante che riguardi tutti e non solo le famiglie meno abbienti, come per il bonus benzina.

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