Boeing scopre un altro difetto nel 737 Max

Marco Ciotola

06/01/2020

In attesa del via libera delle autorità di regolamentazione, la società ha rilevato l’ennesimo potenziale difetto dell’aereo. I dettagli

Boeing scopre un altro difetto nel 737 Max

Mentre centinaia di 737 Max restano fermi in attesa di un via libera da parte delle autorità di regolamentazione, la compagnia potrebbe aver rilevato l’ennesimo difetto del veivolo.

Il modello aereo - su cui pesa lo stop dallo scorso marzo, dopo che due gravissimi incidenti hanno portato alla morte di 346 persone - sembrava di fronte alla risoluzione delle criticità principali.

La società aveva infatti stabilito, solo pochi mesi fa, che una correzione del software avrebbe probabilmente garantito nuove certezze sul fronte sicurezza automatica, proprio quella che aveva causato gli arresti anomali.

Eppure, nel corso di un’audizione di fine dicembre indetta dalla Federal Aviation Administration degli Stati Uniti, la stessa Boeing ha evidenziato nuove criticità, “non precedentemente segnalate”, con il cablaggio nel 737 Max, secondo quanto assicurato da un articolo pubblicato ieri dal New York Times.

La società avrebbe subito informato la FAA, precisando che si sta procedendo a stabilire se le due sezioni di cablaggio che controllano la coda dell’aereo sono troppo vicine tra loro, e se possono dar vita a un corto circuito.

Nel dettagliare la circostanza, il New York Times ha citato come fonti un ingegnere della compagnia e tre figure molto vicine all’affaire 737 Max.

Boeing scopre un altro difetto nel 737 Max

Un portavoce di Boeing ha confermato quanto diffuso dal NYT solo poche ore fa, dichiarando che il problema è stato individuato nell’ambito di uno “scrupoloso processo volto a garantire la massima sicurezza del veivolo”:

“La nostra priorità è garantire che il 737 Max soddisfi tutti i requisiti di sicurezza e tutti gli standard normativi prima di tornare in servizio. Stiamo lavorando a stretto contatto con la FAA e altri enti regolatori, portando avanti un processo di certificazione solido e completo, per garantire un design sicuro e pienamente conforme”.

Il portavoce ha inoltre affermato che “sarebbe prematuro speculare” sulla circostanza più recente, e non può ancora essere noto se la scoperta porterà a nuovi cambi di progettazione o prolungherà ulteriormente i tempi per il rientro.

Quello che resta certo è che la sfida per il nuovo amministratore delegato, David Calhoun, si presenta notevole. Il nuovo CEO assumerà ufficialmente l’incarico il 13 gennaio, dopo che Dennis Muilenburg è stato licenziato lo scorso 23 dicembre, aprendosi però le porte di una buonuscita che potrebbe superare i 60 milioni di dollari.

Nel motivare l’uscita di Muilenburg, dal consiglio d’amministrazione della società hanno affermato che “era necessario un cambiamento di leadership per ripristinare la fiducia nella società, durante il lavoro di risanamento nei confronti delle autorità di regolamentazione, gli utenti e tutte le altre parti interessate”.

A inizio dicembre, la società ha inoltre annunciato la dolorosa decisione di sospendere la produzione del 737 Max, visto lo storico calo degli ordini in seguito al fermo dei veivoli.

La compagnia aveva continuato a produrre al ritmo di circa 42 jet al mese, nella speranza di una rapida risoluzione e del via libera delle autorità di regolamentazione.

Ma considerando che la questione sembra destinata a proseguire, Boeing ha dichiarato che le incertezze circa il futuro hanno obbligato l’azienda a mettere in pausa la produzione e dare priorità alla consegna dei circa 400 aerei che ha già in deposito.

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