Aumento degli stipendi: ecco per quali lavoratori è in arrivo il rinnovo del contratto

Stefano Rizzuti

10 Agosto 2022 - 13:21

Negli ultimi anni il numero di contratti nazionali di lavoro rinnovati è aumentato, invertendo la tendenza rispetto a quelli scaduti (ora in minoranza): quanto sono cresciuti gli stipendi e per chi?

Aumento degli stipendi: ecco per quali lavoratori è in arrivo il rinnovo del contratto

La novità è che i contratti rinnovati sono più di quelli scaduti. Qualcosa, negli ultimi anni, è cambiata. Basta vedere cosa è successo nei primi mesi del 2022, quando sono stati rinnovati i contratti collettivi di lavoro della chimica farmaceutica, dell’edilizia, dell’autoferrotramvieri, dell’energia, del petrolio, dell’elettrico e del settore minerario.

E poco prima era stato il turno della metalmeccanica, della sanità privata e di multiservizi e moda. Un boom di contratti collettivi che ha portato un aumento per gli stipendi di milioni di lavoratori e che ha invertito un rapporto, quello tra contratti rinnovati e scaduti, che era storicamente a favore di questi ultimi.

La partita dei rinnovi non è però finita. Sul terziario sono aperti tutti i tavoli, così come per il settore del turismo. Ma le novità sono arrivate e continueranno ad arrivare anche dall’industria, come spiega il Sole 24 Ore. In totale, secondo un’elaborazione della Cisl, nel settore privato sono 856 i contratti collettivi nazionali, per quasi 13,7 milioni di lavoratori. Quelli scaduti sono 346 (circa il 40%) per poco meno di 6,7 milioni di lavoratori. Quelli vigenti sono invece 510 (circa il 60%) per quasi 7 milioni di lavoratori.

Il rinnovo dei contratti nell’industria

Passando al sistema Confindustria, i lavoratori dipendenti dei 60 contratti collettivi sono quasi 5 milioni e mezzo. Di questi 4,5 milioni hanno un contratto collettivo in vigore. Solamente dal maggio del 2020 ne sono stati rinnovati 36. Mentre sono meno di 500mila i lavoratori a cui è scaduto il contratto da poco tempo, ovvero da meno di un anno.

A preoccupare sono però altri contratti, quelli di cui si aspetta un rinnovo da più di due anni. Ritardi che, fortunatamente, riguardano solamente 270mila lavoratori dei settori del turismo, dello spettacolo e della sanità privata: contratti che presto dovranno essere rinnovati. Quindi, in definitiva, nel sistema Confindustria il 95% dei contratti è stato rinnovato o, al più, è scaduto da poco.

Gli aumenti di stipendio per i lavoratori italiani

Il quadro dei contratti collettivi in Italia è quindi complesso, ma mette in luce questa inversione di tendenza per cui il numero di accordi scaduti è ora minore rispetto al passato. D’altronde le trattative chiuse negli ultimi anni hanno portato a una serie di aumenti di stipendio maggiori anche rispetto all’inflazione.

Stando a una stima di Confindustria riguardante il triennio 2018-2021 si è registrato per questi lavoratori un aumento delle retribuzioni pari al 4,9%. A fronte di un’inflazione misurata, nello stesso periodo, al 2,8%. Il che vuol dire che l’aumento retributivo è stato più alto della crescita dei prezzi. Anche se nel 2022, con l’inflazione record, le cose sono destinate a cambiare.

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