Assegno unico, 175 euro in meno (al mese) per ogni figlio a chi dimentica l’Isee

Simone Micocci

28 Febbraio 2024 - 17:46

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Assegno unico, meno soldi alle famiglie che non hanno ancora rinnovato l’Isee. Ma c’è ancora tempo per evitarlo.

Assegno unico, 175 euro in meno (al mese) per ogni figlio a chi dimentica l’Isee

È in scadenza il termine per il rinnovo dell’Isee per le famiglie che prendono l’Assegno unico universale (Auu) per figli a carico.

Un passaggio obbligato, senza il quale l’importo spettante si riduce notevolmente. Sono circa 175 euro in meno al mese per figlio, cifra che in alcuni casi particolari può persino salire comportando un notevole svantaggio.

A tal proposito, chi ha dimenticato di chiedere l’Isee 2024 è ancora in tempo per scongiurare il taglio dell’Assegno unico universale, in quanto il termine è fissato a domani, giovedì 29 febbraio.

Cosa fare entro domani per evitare il taglio dell’Assegno unico universale

L’Assegno unico per figli a carico viene erogato da marzo a febbraio dell’anno successivo; tra un periodo e l’altro non va inviata una nuova domanda visto che il pagamento si rinnova in automatico, tuttavia è necessario richiedere il nuovo Isee.

Quindi, il mese prossimo scatterà un nuovo periodo di erogazione dell’Assegno unico, con le famiglie che entro l’ultimo giorno utile, il 29 febbraio quest’anno, devono avere ricevuto l’Isee aggiornato al 2024 (con redditi e patrimoni riferiti al 2022).

Chi non ha ancora espletato un tale obbligo ha tutto il tempo per farlo: d’altronde, utilizzando il servizio precompilato disponibile sul sito Inps il rilascio dell’attestazione Isee avviene nel giro di poche ore.

Potrebbe volerci più tempo invece rivolgendosi a caf e patronati, specialmente in queste ore che vista la scadenza imminente potrebbero avere più pratiche da inserire. Prima di rivolgervi a un intermediario, quindi, fatevi garantire che il rilascio dell’Isee avverrà nel giro di poco tempo, in ogni caso entro la scadenza prevista.

Va sottolineato che una volta ottenuto il rilascio dell’Isee non bisogna fare nulla: non va inviata alcuna comunicazione all’Inps, il quale acquisisce la nuova attestazione direttamente dai propri sistemi, potendo così utilizzarla per calcolare l’Assegno unico da erogare nel nuovo periodo.

Cosa rischia chi non rinnova l’Isee entro il 29 febbraio 2024

Come ribadito dall’Inps nel messaggio n. 15 del 2024, in assenza di Isee l’importo dell’Assegno unico universale viene calcolato a partire dal mese di marzo con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.

Nel dettaglio, l’importo percepito passerà a:

  • 57 euro per il figlio minore;
  • 85,50 euro per il figlio minore di 1 anno, oppure minore di 3 anni nel caso di almeno 3 figli;
  • 17,10 euro per ogni figlio successivo al secondo;
  • cessa di essere riconosciuta la maggiorazione spettante nel caso in cui entrambi i genitori percepiscono un reddito.

Non ci sono invece differenze per la maggiorazione per le mamme under 21 (sempre pari a 22,80 euro per figlio), così come per quelle riservate ai figli disabili (119,60 se non autosufficienti, 108,20 euro con disabilità grave e 96,90 euro con disabilità media).

Per i figli maggiorenni, invece, l’importo si riduce a 28,50 euro.

Prendiamo come esempio una famiglia che con Isee 2023 pari a 15.000 euro (nonostante entrambi i genitori abbiano un lavoro) prende il massimo dell’importo per il figlio di 14 anni: 199,40 euro di quota base più la maggiorazione di 34,10 euro visto che entrambi lavorano.

Rinnovando l’Isee l’importo complessivo continuerà a essere di 233,50 euro, altrimenti si riduce al minimo di 57 euro senza maggiorazione, con una perdita quindi di 176,50 euro.

Ma in alcuni casi può andare anche peggio: pensiamo ad esempio a chi ha tre figli, che oltre a ricevere 142,40 euro in meno per ognuno, più altri 34,10 euro in meno se entrambi i genitori lavorano, dovrà rinunciare anche a una parte di maggiorazione spettante per il terzo figlio, che si riduce di 79,80 euro. Complessivamente, quindi, perde circa 610 euro, e ancora peggio va se ci sono minori di età inferiore a 3 anni.

C’è tempo per recuperare le somme perse

Chi non riesce a rinnovare l’Isee entro domani non deve disperare. È vero che la mensilità di marzo verrà ricalcolata con gli importi minimi, ma quanto perso potrà essere recuperato.

Per coloro che richiedono il nuovo Isee tra il 1 marzo e il 30 giugno 2024, infatti, gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno comunque adeguati con decorrenza da marzo 2024, con il pagamento delle somme arretrate in sede di conguaglio.

Perché l’Assegno unico di marzo potrebbe essere più basso (o più alto) rispetto al mese scorso

Prima di concludere ricordiamo che l’aggiornamento dell’Isee potrebbe comportare una variazione dell’importo fino a oggi percepito.

Questo proprio perché l’Inps inizierà a tener conto della nuova attestazione per valutare l’importo spettante alla famiglia. Di conseguenza:

  • rischiano una riduzione dell’Assegno unico le famiglie che hanno un Isee 2024 più alto rispetto al 2023;
  • beneficiano di un aumento le famiglie che hanno un Isee 2024 più basso rispetto al 2023.

Non ci sono invece variazioni per chi ha un Isee 2024 uguale a quello del 2023, come pure quei nuclei familiari che nonostante la variazione - positiva o negativa che sia - sono rimasti entro la soglia minima (17.090,61 euro quest’anno) od oltre quella massima (45.574,96 euro).

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