Assegno di inclusione sospeso a queste famiglie ad aprile 2024

Simone Micocci

28 Marzo 2024 - 09:55

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Assegno di inclusione a rischio sospensione per le famiglie che non si presentano ai servizi sociali nel mese di aprile. Si avvicina la scadenza fissata dalla normativa.

Assegno di inclusione sospeso a queste famiglie ad aprile 2024

Aprile potrebbe portare con sé un’amara sorpresa per i beneficiari di Assegno di inclusione: la sospensione dei pagamenti. Ma non preoccupatevi: c’è ancora tempo per recuperare, basta sapere cosa fare.

Stanno per scadere i termini entro cui le famiglie beneficiarie dell’Assegno di inclusione devono presentarsi presso i servizi sociali comunali per la presa in carico, nonché per la valutazione multidimensionale del nucleo e la firma del Patto di inclusione.

Solitamente sono i servizi sociali a procedere con la convocazione, tuttavia in alcune realtà - specialmente a causa di alcuni problemi riscontrati sulla piattaforma Gepi che hanno impedito ai Comuni di avere per tempo i nominativi delle famiglie beneficiarie - si sta procedendo con maggiore lentezza con il rischio di non rispettare per tutti la scadenza fissata dalla normativa, pari a 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale, passaggio essenziale ai fini della percezione della misura di sostegno.

Tuttavia, la legge non ammette ritardi, né tantomeno giustifica i beneficiari per il fatto che non hanno ricevuto la convocazione per tempo. Ecco perché è importante essere consapevoli che in assenza di appuntamento è comunque consigliato recarsi spontaneamente dai servizi sociali, perlomeno per sollecitare la convocazione e assicurarsi che la procedura di presa in carico venga completata in tempo.

Chi rischia la sospensione ad aprile

Come anticipato, la normativa sull’Assegno di inclusione prevede che i beneficiari debbano presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale.

Considerando che questo passaggio solitamente viene effettuato contestualmente all’invio della domanda di Assegno di inclusione, per tutti coloro che sono stati tra i primi a fare richiesta del sostegno i termini per la presentazione presso i servizi sociali scadono tra il 16 e 31 aprile.

Il rischio quindi è che una mancata presentazione possa comportare già la sospensione dei pagamenti di aprile o in alternativa a maggio. La regola infatti stabilisce che qualora il primo incontro non avvenga nei termini indicati l’erogazione del beneficio è sospesa.

Ma niente di irrevocabile: i pagamenti - compresi quelli delle mensilità sospese - riprendono non appena avverrà l’incontro.

Le eccezioni

Tuttavia, potrebbe succedere che nonostante l’invio della domanda, e la sottoscrizione del Pad, sia avvenuto a dicembre, l’Inps si sia preso più tempo per la conclusione della fase istruttoria. A tal proposito viene prevista un’eccezione stabilendo che nel caso in cui la scadenza dei 120 giorni intervenga in prossimità della conclusione delle verifiche istruttorie, l’Inps provvederà comunque all’erogazione delle prime 3 mensilità spettanti.

Gli altri pagamenti saranno invece sospesi, fino a quando non avrà luogo l’incontro.

Che succede al primo incontro e chi deve presentarsi

Durante il primo incontro presso i servizi sociali si procede con la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare, nonché con la definizione del migliore percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

Quel che è importante sottolineare è che l’analisi coinvolge tutti i nuclei beneficiari di Adi, indipendentemente dalla presenza o meno di componenti tenuti agli obblighi di attivazione lavorativa.

Per questo motivo è consigliato che a presentarsi siano tutti i componenti, possibilmente anche i figli minori. In ogni caso potete comunque chiedere informazioni ai servizi sociali del Comune di residenza, i quali sapranno darvi maggiori chiarimenti a riguardo.

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