Affitti in nero, nuovi controlli della Guardia di Finanza: le zone più a rischio

Luna Luciano

20 Agosto 2023 - 15:14

condividi

Le Forze dell’Ordine rafforzano i controlli per scovare gli affitti in nero delle case per le vacanze. Ecco le zone più a rischio e come saranno effettuati i controlli.

Affitti in nero, nuovi controlli della Guardia di Finanza: le zone più a rischio

Un’estate all’insegna della ricerca degli affitti in nero per le case vacanze. Quest’anno sono state intensificati i controlli da parte delle Forze dell’Ordine per scovare chi tenta di fare il “furbettoaffittando in nero una delle proprie case di proprietà ed evadendo le tasse.

È in questo modo che sono stati scoperti redditi non sottoposti a tassazione che superano il milione d’euro. Da anni gli affitti brevi costituiscono una vera
e propria minaccia per gli albergatori e per le imprese del turismo e Comuni.

Chiediamo con la massima urgenza l’approvazione della bozza di legge a cui sta lavorando il ministero del Turismo che preveda l’attivazione di una banca dati nazionale per contrastare l’abusivismo”. Sono queste le parole di Barbara Casillo, direttrice di Confindustria Alberghi.

Numerose sono state le inchieste e le perquisizioni effettuate dalla Guardia di Finanza in tutta la penisola. Nella gran parte dei casi si tratta di accordi in parola per case al mare con contratti firmati e mai registrati all’Agenzia delle entrate. Ecco come sono stati scovati i furbetti e quali sono ora le zone più a rischio per i nuovi controlli. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Affitti in nero, i nuovi controlli della Guardia di Finanza per scovare i furbetti

Negli ultimi anni l’offerta degli affitti brevi è cresciuta in maniera esponenziale. Stando a un report Federalberghi-Sociometrica nel 2022 sono stati stimati quasi 100 milioni di presenze turistiche non rilevate dalle statistiche ufficiali.

Come spiega anche un articolo de Il Sole 24 ore + questi pernottamenti in appartamenti locati sulle piattaforme “valgono quasi un quarto del totale nazionale e generano una spesa di 6,8 miliardi, il 12% della spesa turistica italiana”. Un modello di ospitalità che mette in difficoltà i comuni mentre gli albergatori vedono calare i clienti.

Stando a quanto spiegato dalle Forze dell’ordine le frodi prevedono che le prenotazioni fatte sulle piattaforme, nel momento dell’effettivo pagamento e della reale occupazione della casa vengono annullate e saldate in contanti, senza ricevuta.

Il metodo per scovare i furbetti è molto semplice: dopo il monitoraggio degli appartamenti offerti in locazione, i dati sono incrociati con le informazioni raccolte dai post su Facebook e altri social; queste vengono poi verificate con le banche dati delle varie amministrazioni. I militari devono verificare gli importi corrisposti dai vacanzieri e spesso queste cifre non trovavano corrispondenza nelle dichiarazioni dei redditi dei proprietari. E i comuni non incassano l’imposta di soggiorno, necessaria anche per offrire migliori servizi ai turisti.

Altro strumento utilizzato dalla Guarda di Finanza per scovare chi non dichiara gli introiti degli affitti brevi sono i posti letto dichiarati dai comuni che in molti casi risultano ben lontani e di molto inferiori a quelli riscontrati dai controlli sul posto.

Affitti in nero, nuovi controlli: le zone più a rischio

Le zone più a rischio di controlli da parte delle Forze dell’ordine per scovare i furbetti degli affitti in nero per le case delle vacanze sono al momento le regioni del Sud, meta di migliaia di turisti, ma non solo,

In questi giorni nel Salento si è tenuta la terza inchiesta in soli sei mesi. Già a gennaio, infatti, i militari della Guardia di finanza di Lecce avevano scoperto redditi non dichiarati al Fisco per oltre 110mila euro , con case con piscina da 4mila euro la settimana.

Lo stesso sta avvenendo in questi giorni in Sardegna, dove i controlli hanno setacciato le località da Olbia fino a Stintino, scoprendo oltre un milione di euro di redditi non dichiarati e 10mila euro di imposte di registro non versate.

Ma l’attività investigativa delle Fiamme Gialle è proseguita anche in Campania, per l’esattezza sull’isola d’Ischia. Qui il 18 agosto i Carabinieri hanno individuato diversi “furbetti” del fitto breve. Nei primi giorni di agosto hanno anche controllato una quarantina di abitazioni denunciando alcune persone per mancate comunicazioni agli organi di pubblica sicurezza.

Ma nel mirino delle forze dell’ordine troviamo anche città del Centro e del Nord Italia, dove le stesse amministrazioni locali cercano di intervenire contro gli affitti turistici brevi. È il caso di Firenze, dove è stato possibile registrare scoprire oltre 3mila locazioni turistiche, passando dalle 9.600 registrate a fine maggio a ben 13mila case vacanze. Stesso scenario nella vicina Liguria e a Jesolo, dove i funzionari dei comuni lottano contro l’evasione dell’imposta di soggiorno e i maggiori costi per i servizi.

Iscriviti a Money.it