Zona arancione scuro: dove sono e regole su spostamenti, negozi e scuole

Laura Pellegrini

2 Marzo 2021 - 10:01

La zona arancione scuro è stata introdotta in alcuni Comuni (e Province) a causa dell’aumento dei contagi: che cosa significa, quali sono le regole e dove si trova?

Zona arancione scuro: dove sono e regole su spostamenti, negozi e scuole

La zona arancione scuro, o rafforzata, si inserisce a metà tra la zona arancione e la zona rossa e costituisce un nuovo modo di classificare i territori a rischio, dove però i contagi sono ancora contenibili, onde evitare l’introduzione di un vero e proprio lockdown.

Dopo i primi provvedimenti adottati dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, limitatamente alla provincia di Brescia, alcuni Comuni della bergamasca e uno in Provincia di Cremona, anche Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna ha adottato dal 25 febbraio la zona arancione scuro in 14 Comuni. In seguito, la Lombardia ha inserito in zona arancione scuro anche tutta la Provincia di Como, 15 Comuni della Provincia di Mantova, una decina nella Provincia di Pavia e diversi Comuni del territorio di Milano e Cremona.

Vediamo quali sono le regole della zona arancione scuro, o rafforzata, là dove è stata introdotta: cosa si può fare e cosa no riguardo spostamenti, seconde case, negozi, scuole e ristoranti.

Zona arancione scuro in Lombardia

La prima Regione ad aver istituito la zona arancione ’rafforzata’ è stata la Lombardia, che aveva inserito tutta la Provincia di Brescia, 8 Comuni del bergamasco e uno del cremonese in tale fascia di rischio. Il provvedimento - valido per 7 giorni - è stato poi prorogato fino al 10 marzo 2021.

Nella zona arancione ’rafforzata’, quindi, rientrano Soncino in Provincia di Cremona, oltre a Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso nel bergamasco.

Inoltre, nella giornata di lunedì 1° marzo Fontana ha firmato tre nuove ordinanze che inseriscono in zona arancione rafforzata - a partire da mercoledì 3 marzo e per una settimana - l’intera Provincia di Como, diversi Comuni della provincia di Mantova, della provincia di Cremona (incluso il capoluogo), di quella di Pavia e dieci comuni della Città Metropolitana di Milano, tra cui Melzo e Binasco.

Nel dettaglio, questi sono tutti i Comuni interessati dalle suddette restrizioni:

  • nel milanese, i Comuni di Motta Visconti, Besate, Binasco, Truccazzano, Melzo, Liscate, Pozzuolo Martesana, Vignate, Rodano, Casarile;
  • nel mantovano i Comuni di Viadana, Pomponesco, Gazzuolo, Commessaggio, Dosolo, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Giacomo delle Segnate, San Benedetto Po, Asola, Castelgoffredo, Casaloldo, Medole, Casalmoro, Castiglione delle Stiviere;
  • in Provincia di Cremona (capoluogo compreso) i Comuni di Spinadesco, Castelverde, Pozzaglio ed Uniti, Corte dei Frati, Corte dè Cortesi con Cignone, Spineda, Bordolano e Olmeneta;
  • in Provincia di Pavia Comuni di Casorate Primo, Trovo, Trivolzio, Rognano, Giussago, Zeccone, Siziano, Battuda, Bereguardo, Borgarello, Zerbolò, Vidigulfo;
  • tutti i Comuni della Provincia di Como, capoluogo compreso;
  • tutta la provincia di Brescia;
  • i Comuni bergamaschi di Sarnico, Gandosso, Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Villongo, Castelli di Calepio, Credaro;
  • in Provincia di Cremona il Comune di Soncino.

Le regole in vigore per la zona arancione rafforzata sono state elencate dettagliatamente nell’ordinanza firmata dal Presidente Attilio Fontana.

Fontana, inoltre, ha spostato dalla zona rossa a quella arancione rafforzata i Comuni di Bollate, Mede e Viggiù: l’ordinanza è in vigore da giovedì 4 marzo fino a giovedì 11 marzo compresi.

Zona arancione scuro in Emilia Romagna

L’ordinanza del presidente dell’Emilia Romagna ha introdotto la zona arancione scuro in 14 Comuni per 2 settimane, da giovedì 25 febbraio a giovedì 11 marzo. Il provvedimento è motivato dall’aumento dei contagi registrati in alcune aree, contro cui si rendono necessarie ulteriori misure restrittive.

La decisione, presa di comune accordo tra Regione e sindaci, riguarda 10 Comuni facenti capo all’Ausl di Imola e 4 Comuni in Provincia di Ravenna, ovvero: Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalafiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda, Riolo Terme.

Dal 2 marzo e fino al 17 marzo (salvo proroghe), invece, sono scattate le restrizioni applicabili alla zona arancione scuro anche per tutto il territorio della Romagna, ovvero per le Provincie di Ravenna, Rimini e dei Comuni del cesenate.

Abbiamo condiviso con i sindaci del territorio la necessità di intervenire con misure mirate per il contenimento della curva dei contagi del circondario imolese e di alcuni comuni limitrofi del ravennate, sulla base dei dati forniti dalle strutture sanitarie”, hanno sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini.

Nelle ultime 3 settimane, i Comuni facenti capo all’Ausl di Imola (che conta 133.777 abitanti), infatti, hanno registrato un progressivo aumento dei casi positivi: dagli iniziali 454 registrati nella settimana 1-7 febbraio, si è passati a 531 dall’8 al 14 febbraio e poi a 597 dal 15 al 21 febbraio, per un totale di 1.582 nuovi positivi nelle 3 settimane considerate.

Capiamo gli ulteriori disagi per le persone, dopo mesi e mesi già durissimi - concludono Bonaccini e Donini -, ma dobbiamo limitare a tutti i costi la diffusione del contagio, perché non siamo ancora usciti dalla pandemia e non possiamo vanificare gli sforzi fatti sinora”.

Anche Bologna in zona arancione scuro

La città di Bologna e tutta la provincia sono state inserite in zona arancione scuro a partire dal 27 febbraio, anche se le scuole hanno chiuso a partire dal 1° marzo. La decisione è stata presa dal sindaco di Bologna Virginio Merola in seguito all’aumento significativo dei contagi in tutta la zona del bolognese.

L’attivazione della zona arancione scuro a Bologna - in vigore fino al 14 marzo - comporta la limitazione agli spostamenti tra un Comune e l’altro e all’interno del proprio Comune di residenza, chiusura degli impianti sportivi all’aperto e altre restrizioni, oltre che la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per 15 giorni a partire dal 1 marzo, fatta eccezione per infanzia e nidi.

A breve, però, il sindaco potrebbe avanzare la richiesta per l’introduzione della zona rossa a Bologna.

Zona arancione scuro, regole: cosa si può fare?

La nuova classificazione in zona arancione scuro entrerà presto nel linguaggio degli italiani, così come è stato per l’introduzione delle zone gialle, arancioni e rosse.

Le regole in vigore nella zona arancione scuro in Emilia Romagna e in quella arancione rafforzata in Lombardia sono leggermente diverse (sulla base delle ordinanze regionali), con meno spostamenti consentiti da una parte e una maggiore chiusura delle scuole dall’altra.

Vediamo quali sono, nel dettaglio, le regole su spostamenti, negozi, scuola e attività sportiva in zona arancione scuro.

Spostamenti

Per quanto riguarda gli spostamenti, in zona arancione rafforzata - secondo l’ordinanza della Lombardia, che è attualmente in zona arancione- non è possibile spostarsi tra Comuni diversi se non per motivi di salute, lavoro o necessità comprovati dall’autocertificazione. Non si può nemmeno raggiungere le seconde case, anche se all’interno della Regione. Sono, però, consentiti gli spostamenti all’interno del proprio Comune, con la raccomandazione di limitare al minimo qualsiasi spostamento non necessario.

A differenza della zona arancione rafforzata, in Emilia Romagna la zona arancione scuro prevede misure più simili a quelle previste dalla zona rossa. Per quanto riguarda gli spostamenti, in particolare, rimangono vietati quelli sia all’interno sia all’esterno del proprio Comune di residenza, ad eccezione degli spostamenti giustificati da esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute (con obbligo di autocertificazione). Rimane sempre consentito, comunque, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non è possibile, in altre parole, uscire di casa per motivi diversi da quelli sopra elencati.

Infine, rimane fermo il divieto di spostamento tra le Regioni fino al 27 marzo 2021, eccetto per motivi di lavoro, salute o necessità o per rientrare presso il proprio domicilio o residenza.

Bar e ristoranti

I bar e i ristoranti, in zona arancione scuro sia per l’Emilia Romagna sia per la Lombardia, rimangono chiusi al pubblico - come avviene in zona arancione -, ma possono effettuare vendite da asporto fino alle ore 18 o consegne a domicilio senza limiti di orario.

Negozi

Per quanto riguarda i negozi, invece, non sono previste chiusure da zona rossa in nessuna delle due Regioni.

Le attività commerciali possono tenere aperto secondo gli orari dei giorni lavorativi, mentre i centri commerciali devono rimanere chiusi nei giorni festivi e prefestivi (fatta eccezione per farmacie e parafarmacie, edicole e tabaccherie, supermercati).

Scuola

A fare le spese per l’introduzione della zona arancione rafforzata è purtroppo la scuola. In Lombardia, infatti, per i Comuni e le Province inserite in tale fascia di rischio è previsto lo svolgimento della didattica a distanza al 100% in tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia e gli asili nido.

Situazione migliore, invece, in Emilia Romagna, dove rimangono in presenza i servizi educativi per i bambini da 0 a 3 anni e le scuole dell’infanzia, mentre tutti gli altri istituti adottano modalità a distanza al 100%.

Visite a parenti e amici e deroga piccoli Comuni

Rispetto alla zona arancione, in zona arancione scuro non è possibile recarsi a visitare parenti o amici o qualsiasi persona appartenente a un nucleo familiare esterno al proprio, nemmeno all’interno del proprio Comune di residenza.

Viene cancellata anche la deroga per i piccoli Comuni, che permetteva di spostarsi entro un raggio di 30 km evitando il capoluogo di Provincia.

Attività sportiva e attività motoria

In zona arancione scuro è possibile svolgere attività sportiva in forma individuale e all’aperto, mentre sono sospesi eventi e competizioni. L’attività motoria, invece, deve essere svolta sempre in forma individuale nei pressi della propria abitazione, con obbligo di mantenimento della distanza interpersonale e previo utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

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