World Economic Forum: ecco il nuovo piano globale contro il cambiamento climatico

Riccardo Lozzi

26 Gennaio 2021 - 19:00

Nella prima giornata del World Economic Forum di Davos i leader internazionali hanno discusso del programma da attuare per la lotta al cambiamento climatico e la ripresa economica.

World Economic Forum: ecco il nuovo piano globale contro il cambiamento climatico

Nel corso della prima giornata del World Economic Forum di Davos, quest’anno in modalità virtuale dal 25 al 29 gennaio, si è tenuto il vertice internazionale sulla lotta al cambiamento climatico.

Durante il summit, i leader internazionali collegati in videoconferenza hanno promesso un sostegno maggiore ai Paesi in via di sviluppo per l’attuazione di politiche ambientali, ipotizzando anche la cancellazione del debito.

Dopo l’allarme lanciato dall’ONU, per cui il riscaldamento globale potrebbe mettere a rischio la ripresa economica, gli Stati più ricchi hanno affermato di essere pronti ad aumentare il volume dei finanziamenti da erogare per le nazioni con meno risorse finanziarie.

World Economic Forum: nuovo piano contro il cambiamento climatico

Infatti, a causa della pandemia da Covid-19 e della crisi economica che ne è derivata, i Paesi più poveri stanno incontrando più difficoltà nell’adozione di investimenti green, poiché sono costretti a impiegare le proprie finanze pubbliche nel garantire una sussistenza minima alle popolazioni locali.

Dalla discussione è emerso come diventa sempre più necessario riuscire a trovare una formula globale capace di mettere insieme le due maggiori sfide per il futuro del pianeta: cambiamento climatico e ripresa economica.

A sostenerlo è anche la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva, la quale ha insistito nel suo intervento sull’implementazione delle risorse da mettere a disposizione sotto forma di sovvenzioni e di riduzione del debito.

Le fa eco il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, per cui la ripresa non può diventare appannaggio solo della parte del mondo più sviluppata.

Cancellazione del debito per i Paesi in via di sviluppo

Come riportato dall’OCSE, nel 2018 sui 78,9 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima, solo 12 miliardi erano a fondo perduto. Inoltre, la maggior parte di questi sono andati a finanziare progetti per lo sviluppo di energie rinnovabili, i quali hanno una più alta garanzia di rendimento, in sostituzione di interventi in grado di salvaguardare il paesaggio ma meno remunerativi.

Come suggerito dalla ministra dell’Ambiente del Costa Rica Andrea Meza, si potrebbe approvare un piano che permetta di scambiare il debito con la decarbonizzazione, in modo da generare un aumento degli investimenti green.

Tuttavia, anche i governi occidentali si trovano a dover far fronte con una dura recessione legata al coronavirus, la quale sta facendo lievitare la propria spesa pubblica, rendendo più difficile la possibilità di finanziare deficit al di fuori dei loro confini.

L’approvazione di un programma internazionale di questo genere dipenderà molto dalla disponibilità dei grandi creditori come Unione Europea, Stati Uniti e Cina. Al momento, però, solo l’Europa sembra aperta nel considerare questa ipotesi.

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