Tutti aspettano la Bce: pressione sulla politica dei tassi

Violetta Silvestri

06/05/2022

Dopo lo slancio sul rialzo dei tassi di Fed e BoE, si attende la decisione della Bce a giugno: ci sarà una svolta da falco? La pressione cresce sull’Eurotower perché gestisca u’inflazione senza freni.

Tutti aspettano la Bce: pressione sulla politica dei tassi

Sta crescendo la pressione sulla Banca centrale europea per aumentare i tassi di interesse a luglio e combattere il balzo dell’inflazione, dopo che i politici accomodanti hanno dichiarato di essere pronti ad accettare la fine di quasi otto anni di oneri finanziari negativi.

Sta dunque arrivando la svolta aggressiva da Francoforte? I commenti dei vari membri si stanno moltiplicando, tra sussulti aggressivi e toni di maggiore cautela.

I mercati, intanto, scontano un aumento di un quarto di punto a luglio e hanno alzato le scommesse sul ritmo di inasprimento, vedendo altre due mosse di quelle dimensioni entro ottobre.

C’è molta pressione e attenzione sulle mosse della Bce: cosa deciderà la banca presieduta da Lagarde?

Bce alle strette: è ora di alzare i tassi? Gli ultimi commenti

Il capo economista della Bce Philip Lane e il membro del consiglio esecutivo Fabio Panetta hanno segnalato che ora sono più aperti ad aumentare i tassi nei prossimi mesi, a seguito delle richieste dei “falchi” del consiglio direttivo di avanzare con il rialzo in più di un decennio “prima piuttosto che dopo”.

Il cambiamento arriva dopo che l’inflazione dell’Eurozona ha raggiunto un record del 7,5% ad aprile e avvicina la Bce a Federal Reserve e Bank of England, che hanno entrambi alzato i tassi questa settimana.

Tuttavia, i responsabili delle politiche monetarie comunitarie sono ancora molto indietro rispetto ai loro colleghi negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel ciclo di rialzo dei tassi di interesse.

L’Eurotower ha fissato gli oneri finanziari al di sotto dello zero da giugno 2014, quando ancora combatteva la crisi del debito in Europa. Il tasso sui depositi è ora -0,5%.

Intanto anche Francois Villeroy de Galhau, membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, ha affermato che i tassi di interesse potrebbero tornare sopra lo zero quest’anno se l’economia della zona euro non subirà un’altra battuta d’arresto.

In un discorso a Parigi, il capo della Banca di Francia ha anche suggerito che la Bce dovrebbe concludere acquisti netti di obbligazioni alla fine di giugno, un precursore necessario per aumentare il tasso sui depositi: “escludendo nuovi shock imprevisti, ritengo ragionevole essere entrati in territorio positivo entro la fine di quest’anno”, ha affermato.

Messaggio simile dal capo della banca centrae finlandese: la Banca centrale europea dovrebbe agire rapidamente per aumentare i tassi di interesse al fine di affrontare l’aumento dell’inflazione.

“Dobbiamo evitare effetti di secondo impatto...dovremmo spostarci relativamente rapidamente allo zero e continuare il nostro graduale processo di normalizzazione della politica monetaria... Naturalmente, tutto questo a condizione che la guerra della Russia in Ucraina non si intensifichi, il che potrebbe far deragliare tutte le previsioni e la ripresa economica”, ha spiegato.

Prudenza o azione nella prossima riunione Bce?

Per molti anni, i falchi sono stati ampiamente superati in numero dalle colombe sulla politica dei tassi, ma l’aumento vertiginoso dell’inflazione ha cambiato gli equilibri di potere negli ultimi mesi.

I responsabili politici come il vicepresidente Luis de Guindos e il membro del consiglio esecutivo Isabel Schnabel hanno affermato che una serie di incrementi dei tassi potrebbe iniziare entro luglio. Molti economisti prevedono un rialzo di 0,25 punti percentuali del tasso sui depositi a meno 0,25 per cento alla riunione di luglio.

Finora, è prevalsa la flessibilità e la prudenza enunciata a chiare lettere da Lagarde nelle sue ultime conferenze stampa. Stretta dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica, l’Europa sta vivendo un doppio incubo: prezzi alle stelle e pericolo recessione. La governatrice ha spesso ripetuto che l’inflazione da offerta finora emersa ben poco potrebbe cambiare sotto gli stimoli dei tassi più alti.

Su questa scia di cautela, il membro del comitato esecutivo Fabio Panetta ha affermato in un commento pubblicato giovedì che l’economia europea è “de facto stagnante”. Ha detto che sarebbe imprudente per la Bce agire senza prima vedere i dati economici del secondo trimestre, che arrivano solo il 29 luglio.

Il dilemma si fa sempre più grande per l’Eurotower. C’è molta attesa per l’incontro di giugno.

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