Svizzera: oggi il referendum sull’immigrazione di massa. Quali conseguenze per i lavoratori italiani?

Marta Panicucci

09/02/2014

10/02/2014 - 09:39

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Oggi si vota il referendum in Svizzera per il blocco dell’immigrazione nel paese. Il referendum interessa, secondo le stime, 500mila italiani che abitano in Svizzera e oltre 60mila frontalieri.

Svizzera: oggi il referendum sull’immigrazione di massa. Quali conseguenze per i lavoratori italiani?

Giornata di referendum per la Svizzera chiamata a pronunciarsi sulla proposta di bloccare i flussi di stranieri e frontalieri nel paese.

La legge proposta dal partito di estrema destra svizzero si chiama «Basta immigrazione di massa» ed ha come obiettivo la rinegoziazione degli accordi bilaterali sulla libera circolazione stipulati con l’Unione europea tra il 2002 e il 2008.

Sono ormai anni che l’UDC, l’Unione democratica di centro, porta avanti una battaglia contro gli immigrati e i frontalieri, in particolare quelli italiani. Se il referendum ottenesse il voto positivo degli svizzeri i flussi di immigrati e lavoratori in entrata nel paese sarebbe controllato e gestito dallo Stato. Il presidente della commissione europea Manuel Barroso, nel corso di un’intervista al quotidiano Neue Zuercher Zeitung, ha criticato il referendum svizzero affermando che gli stati membri non accetteranno mai la limitazione della libertà di movimento tra i vari paesi.

Il referendum
In sintesi si propone la reintroduzione del contingentamento dei flussi di stranieri compresi i frontalieri italiani e francesi che andrebbero a sottrarre lavoro agli svizzeri accettando condizioni lavorative inferiori. In realtà agli stranieri in Svizzera si addossano le colpe più varie, dal traffico cittadino, ai treni affollati, agli affitti troppo cari.

Il partito di estrema destra ha avanzato tale proposta per affermare il «principio di preferenza degli svizzeri» e quindi tutelarne il livello di occupazione.

Al momento i sondaggi danno in crescita il consenso per il referendum, ma secondo le stime attuali non sarebbe ancora sufficiente per vincere la tornata elettorale di oggi. I favorevoli infatti sarebbero il 43% e per vincere dovrebbero arrivare ad ottenere il 50% più uno dei voti dei 26 cantoni svizzeri.

I vertici del paese, il parlamento e gli industriale in primis, respingono l’iniziativa del partito UDC consci dell’importanza della collaborazione con l’Unione Europea: «Un lavoro su tre dipende da questo rapporto e un terzo di ogni franco svizzero delle esportazioni viene guadagnato in Europa», ha avvertito il mese scorso l’equivalente della confindustria in Svizzera.

«La denuncia dell’Accordo di libera circolazione delle persone con l’Ue annullerebbe entro sei mesi anche gli altri accordi dei bilaterali. Le imprese svizzere faticherebbero a reclutare i lavoratori necessari e incorrerebbero in nuovi ostacoli nell’esportare le loro merci sul mercato europeo», spiega un comunicato dell’esecutivo.

Lavoratori italiani
Secondo le stime il referendum di oggi interessa 500mila italiani che abitano in Svizzera e oltre 60mila frontalieri che oltrepassano il confine alcuni giorni a settimana per andare a lavorare.

Le possibilità non sono molte, ma se il referendum ottenesse il 50% più uno dei consensi la situazione cambierebbe notevolmente per i lavoratori italiani. Ancora non è chiara l’azione del UDC in caso di vittoria, ma le parole di Christoph Blocher del comitato promotore sono chiare: “assumiamo quando ce n‘è bisogno, non assumiamo quando non c‘è bisogno, è semplice. L’economia ci dice quello di cui abbiamo bisogno e la federazione poi stabilisce dove le persone dovrebbero migrare”.

Quel che è certa è (in caso di vittoria) l’introduzione di un tetto massimo per l’immigrazione con contingenti annuali che riguarderanno anche i frontalieri, ma sull’entità di tale tetto nessuna notizia certa.

Gli esiti dei referendum sono sempre imprevedibili, ma la vittoria dell’UDC è molto improbabile. Perché è chiaro che il successo del referendum renderebbe necessario rinegoziare i trattati internazionali contrari alle sue regole, incluso quello sulla libera circolazione con l’Unione europea. E secondo la maggioranza degli svizzeri e della sua classe politica gli accordi con l’Unione contribuiscono al benessere del paese e una sospensione di Schengen potrebbe provocare pericolosi contraccolpi.

Per sapere l’esito del referendum leggi: Svizzera: Sì al tetto di immigrati e frontalieri. Ecco reazioni e conseguenze

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