Spiare una persona è reato?

Isabella Policarpio

10/09/2019

Spiare, pedinare qualcuno, registrare chiamate e leggere le email altrui è reato? Vediamo cosa dice la legge e in che limite queste condotte sono permesse dall’ordinamento.

Spiare una persona è reato?

Spiare, pedinare, registrare telefonate è una tentazione di molti, ma questa condotta è un reato?

Occorre fare le dovute precisazioni: spiare non è un reato di per sé, ma lo diventa se la condotta genera ansia e preoccupazione nella persona pedinata o diventa persecutoria.

Infatti, quando si esagera con le operazioni di spionaggio, si rischia di sfociare nei reati di molestia e stalking, severamente puniti dall’ordinamento. Invece negli altri casi spiare non è un reato, e ciò vale anche per il datore di lavoro nei confronti dei dipendenti.

In questi articolo faremo un resoconto delle condotte di spionaggio che non costituiscono reato e dei limiti che non bisogna oltrepassare. Spioni, fate attenzione.

Spiare una persona, quando è reato?

Come abbiamo anticipato nell’introduzione, spiare una persona qualche volta può sfociare in un reato vero e proprio, in altri casi, invece, è una pratica consentita dalla legge, anche se non propriamente corretta a livello etico.

Nel nostro ordinamento non esiste il reato di pedinamento, quindi spiare e seguire qualcuno e anche ingaggiare un investigatore privato è permesso dalla legge. Tuttavia per spiare e pedinare qualcuno senza incorrere in un reato bisogna rispettare delle condizioni:

  • la condotta non deve turbare la persona spiata, quindi creare ansia e preoccupazione, in caso contrario si incorrerebbe nel reato di molestia o stalking, se la condotta è anche persecutoria;
  • lo spionaggio deve avvenire nei luoghi pubblici, piazze, strade, locali aperti al pubblico, ma non negli ambienti in cui si svolge la vita privata, altrimenti saranno violate le leggi a tutela della privacy: quindi niente telecamere o registratori audio nell’automobile o in casa, in garage e così via.

Per spiegare meglio il concetto facciamo un esempio pratico: il paparazzo che segue una persona famosa per scattargli delle foto non commette un reato se il pedinamento avviene in strada, tuttavia egli non può introdursi nei luoghi di personale dimora e non può neanche essere ossessivo tanto da sfociare nella persecuzione e rendere la vita del vip impossibile. Allo stesso modo il marito può spiare la moglie per indagare sulla presunta infedeltà, ma la sua condotta non potrà spingersi al punto di provocare nella donna una stato di ansia e preoccupazione.

Spiare un dipendente è reato?

Che succede se a spiare è il datore di lavoro? I motivi che possono spingere il datore a controllare i dipendenti possono essere diversi, verificare il corretto svolgimenti delle mansioni e gli orari di arrivo in ufficio, ad esempio. In generale sappiamo che il datore di lavoro non può installare delle telecamere negli uffici al fine di verificare il lavoro dei dipendenti, tuttavia, lo spionaggio non è reato quando è finalizzato a tutelare il patrimonio aziendale quando ci sono gravi indizi che qualcuno dei dipendenti abbia una condotta illecita.

Queste azioni sono consentite dagli articoli 2086 e 2104 del Codice civile che legittimano il datore a spiare in prima persona, avvalendosi della propria organizzazione gerarchica o con un investigatore privato.

Facciamo degli esempi. Il datore può ingaggiare un investigatore per seguire il dipendente nei giorni di assenza per verificare se si è finto malato o ha mentito sui motivi del permesso.

Pedinare e spiare una persona, quando è reato

Dunque, spiare e pedinare qualcuno non è sempre reato. Cerchiamo di capire quando questa condotta diventa contraria alle legge. Spiare è reato ogni volta che l’azione incute timore e ansia, anche se si è trattato di un singolo episodio, purché idoneo a ledere la sfera di libertà della persona spiata.

Sappiamo inoltre che registrate una chiamata è lecito, ma la condotta diventa reato se si lascia un registratore acceso all’insaputa dell’altra persona. Infatti registrare una chiamata non è reato solo se l’altra persona partecipa alla conversazione.

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# Reato

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