Mutui e riunione BCE: quale impatto sul tasso fisso e variabile?

Stefano Tempera

30 Aprile 2020 - 16:23

Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere i tassi a zero. Come reagiranno i tassi Euribor e Eurirs e cosa accadrà ai mutui?

Mutui e riunione BCE: quale impatto sul tasso fisso e variabile?

Come previsto, la Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse. Il tasso principale di riferimento rimane allo 0,00%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%.

La BCE ha previsto per il 2020 un PIL dell’Eurozona in calo tra il 5 e il 12%. La presidente Christine Lagarde ha dichiarato che l’Unione europea è alle prese con una crisi che non ha precedenti in tempo di pace.

Riunione BCE: quali conseguenze sui tassi dei mutui?

Considerato lo scenario di forte contrazione previsto dal board della BCE, non è facile oggi dire quale sarà il futuro del mercato creditizio e se le banche concederanno nei prossimi mesi i mutui con facilità e a condizioni vantaggiose.

Il blocco parziale delle compravendite immobiliari e il rallentamento delle normali operazioni bancarie degli ultimi due mesi determineranno inevitabilmente una contrazione delle erogazioni dei mutui per l’anno in corso, ma al momento non sembrano esserci segnali di stretta creditizia da parte delle banche.

Al contrario, i tassi interbancari che regolano il costo dei mutui sono ai livelli minimi e anche le offerte degli istituti di credito restano molto convenienti.

L’impatto sui mutui a tasso variabile

Da inizio anno, l’Euribor, l’indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, è tornato a salire. In particolar modo, la scadenza trimestrale e quella semestrale hanno registrato un aumento rispettivamente di 12 e 15 punti base.

In termini di rata, su un mutuo di 100.000 euro in 20 anni, significa un incremento pari a circa 5 euro mensili.

In ogni caso, i mutui offerti dalle banche restano molto vantaggiosi, sia nel caso di acquisto di un immobile, sia nel caso si stesse valutando l’opzione di surroga del mutuo. Complici gli indici interbancari come lo stesso Euribor, e il corrispettivo parametro per i mutui a tasso fisso, l’Eurirs.

I titolari di un mutuo a tasso variabile, nonostante il trend al rialzo dell’Euribor, possono stare tranquilli in quanto l’indice è ancora ben al di sotto il tasso di riferimento principale dell BCE, fermo a zero. Oggi la scadenza mensile dell’Euribor è pari a -0,47, mentre quella trimestrale è a -0,26 e quella semestrale a -0,17.

L’impatto sui mutui a tasso variabile

Chi si appresta a stipulare un nuovo mutuo a tasso fisso o una surroga del vecchio mutuo, oggi può approfittare di tassi incredibilmente vantaggiosi. Da inizio anno, tutte le scadenze IRS sono diminuite di mezzo punto percentuale.

Chi volesse sottoscrivere un mutuo con rata costante di lungo periodo, ad esempio a 30 anni, con l’Eurirs di pari durata a 0,02, potrebbe ottenere un tasso a regime dello 0,65%.

Per un mutuo di 120.000 euro, la rata mensile sarebbe pari a 366,98 euro, mentre l’importo totale da rimborsare sarebbe di 132.112,80 euro. Circa 12.000 euro in più da restituire rispetto a quanto ricevuto, ovvero circa 400 euro all’anno di interessi passivi. Meno del costo medio di una mensilità di affitto.

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