Riforma costituzionale: quali saranno gli effetti sull’economia italiana?

Antonio Atte

27/10/2016

27/10/2016 - 17:12

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Riforma costituzionale: gli effetti sull’economia italiana e i possibili risparmi per le casse dello Stato. Pareri a confronto.

Riforma costituzionale: quali saranno gli effetti sull’economia italiana?

Riforma costituzionale: quali saranno gli effetti sull’economia italiana della nuova riforma della Costituzione targata Boschi-Renzi?

Secondo il Centro studi di Confindustria l’esito del referendum costituzionale peserà sulla crescita della nostra economia, che in autunno dovrebbe subire un rallentamento rispetto ai mesi estivi.

Al momento tutti i sondaggi danno in vantaggio il No alla riforma, anche se il numero degli indecisi resta molto altro.

Nella “Congiuntura flash” elaborata da Confindustria si legge che

“Rimangono l’incognita dell’esito del referendum costituzionale e la partita aperta del credito bancario alle imprese. Il Pil italiano nei mesi estivi è tornato ad avanzare anche più dell’atteso; un risultato replicabile in autunno? Non secondo gli indici anticipatori”.

A luglio gli stessi economisti di Viale dell’Astronomia si erano apertamente schierati a favore della riforma costituzionale voluta dal governo. Il Centro studi aveva infatti stimato una perdita di 258mila posti di lavoro (e una contrazione del Pil di 4 punti percentuali in 3 anni) in caso di vittoria del No a fronte di un aumento di 319mila posti con la vittoria del Sì.

Riforma costituzionale, effetti sull’economia: per Renzi 1 mld di risparmi l’anno

Promotori e detrattori del progetto di modifica della Carta che a dicembre sarà sottoposto al referendum confermativo continuano a sciorinare cifre spesso contraddittorie sui possibili effetti della riforma sull’economia e sulle casse dello Stato. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Prima dell’avvio dell’iter parlamentare che ha condotto all’approvazione del ddl Boschi, il premier Matteo Renzi aveva assicurato che l’intero pacchetto delle riforme istituzionali avrebbe prodotto un miliardo all’anno di risparmi.

In un’intervista a SkyTg24 del marzo 2014 il presidente del Consiglio spiegò:

Io presi l’impegno su un miliardo di euro di risparmi dei costi della politica: se tu hai il superamento del Senato con la riduzione della struttura anche senza mandare a casa i funzionari; l’abolizione delle Province con le varie strutture; i rimborsi dei consiglieri regionali; il pacchetto complessivo vale un miliardo di euro all’anno.

Riforma costituzionale, effetti sull’economia: le cifre della Boschi

Negli ultimi tempi però si è assistito ad una girandola di dati e molte cifre sono state riviste al ribasso. Lo scorso 8 giugno, durante un question time alla Camera, la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi - madrina della riforma costituzionale - ha parlato di un risparmio per lo Stato di circa 500 milioni di euro all’anno grazie al ddl:

Il taglio del 33% delle indennità parlamentari e dei rimborsi dei senatori fa risparmiare 80 milioni all’anno, 70 milioni all’anno vengono dal taglio delle commissioni di inchiesta, e progressivi risparmi verranno nel tempo dal ruolo unico dei dipendenti del Parlamento e dalla unificazione dei servizi tra Camera e Senato.

La Boschi ha poi aggiunto che grazie alla eliminazione delle province

“arriverà un risparmio di 320 milioni all’anno solo per le spese del personale politico, e 20 milioni all’anno arriveranno dalla abolizione del Cnel”.

Riforma costituzionale, effetti sull’economia: 10 mld in più all’anno grazie al ddl?

Ma il dato principale sottolineato dalla ministra è un altro. In Aula la Boschi ha infatti citato uno studio dell’Ocse, secondo il quale nel prossimo decennio “avremo una crescita in più del Pil dello 0,6 per cento” all’anno “grazie alle riforme politico-istituzionali”, per un totale di 10 miliardi di euro annui.

In realtà il report in questione, risalente a febbraio 2015, tiene conto di altre riforme del governo Renzi (dal fisco al lavoro, passando per la PA e la giustizia) e non cita direttamente quella della costituzione che i cittadini saranno chiamati ad approvare o respingere col voto di ottobre.

Riforma costituzionale, effetti sull’economia: Ragioneria di Stato smentisce Boschi

Ma in generale è un documento della Ragioneria di Stato risalente al 28 ottobre 2014 e pubblicato dal sito del Fatto Quotidiano a smentire la Boschi, fornendo un quadro ben diverso circa i reali benefici della riforma costituzionale per le casse dello Stato.

Stando alle stime della Ragioneria ammonterebbero a 57,7 milioni di euro i risparmi certi per la finanza pubblica derivanti dal ddl Boschi. Di questi, 49 proverrebbero dalla riduzione del numero dei senatori (da 315 a 95) e delle relative indennità e altri 8,7 dall’abolizione del Cnel.

Non sono al momento quantificabili, secondo l’organo del Mef, i risparmi di spesa provenienti dall’abolizione delle province.

Riforma costituzionale, effetti sull’economia: i benefici della stabilità secondo Fitch

Ad ogni modo, la stabilità e lo snellimento del processo legislativo rappresentano due punti su cui il governo Renzi sta insistendo molto nella propaganda per il Sì.

Anche l’agenzia di rating Fitch - la quale ha espresso il suo apprezzamento per la riforma costituzionale - ha sottolineato l’influenza positiva di questi due fattori sul futuro dell’economia italiana.

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