Quanto sta costando la guerra all’Europa?

Violetta Silvestri

11 Marzo 2022 - 12:34

La guerra sta sconvolgendo l’Europa, non solo per la situazione militare in Ucraina, ma anche per il terremoto economico scatenato: quanto sta constando il conflitto all’UE?

Quanto sta costando la guerra all’Europa?

La guerra pesa a livello economico: quanto sta constando il conflitto in Ucraina all’Europa?

Il bilancio rischia di essere molto amaro e la stessa BCE nella riunione del 10 marzo ha rivisto al rialzo le stime dell’inflazione e al ribasso quelle della crescita.

Intanto, l’aumento dei costi energetici, le catene di approvvigionamento interrotte, le sanzioni e le preoccupazioni per un incombente calo della domanda stanno gravando su consumatori e imprese.

Dall’agricoltura all’automotive, i settori chiave dell’economia europea stanno soffrendo: quanto sta constando, davvero, la guerra sull’UE?

Il bilancio - amaro - della guerra per l’Europa

Il brusco shock della guerra, combinato con gli ampi effetti delle sanzioni e una durata incerta, accumulerà pressioni sui Governi per attutire il colpo e metterà alla prova la loro determinazione ad affrontare la Russia.

Questa una sintesi di un’analisi di Bloomberg, che inquadra l’Europa come il territorio maggiormente legato alle dinamiche di guerra e ritorsioni contro Mosca.

Anche Goldman Sachs ha acceso i riflettori sull’Eurozona: il PIL 2021 potrebbe slittare dal +3,9% delle previsioni precedenti al +2,5% di quelle attuali, con stime al “ribasso a causa della potenziale ulteriore escalation del conflitto, che potrebbe comportare notevoli interruzioni dei flussi di merci, con l’Eurozona che rischia il -1,4% nel 2022 nello scenario meno favorevole” secondo gli esperti, come riportato da Milano Finanza.

Il secondo trimestre 2021 è visto con una crescita negativa dalla banca USA, con PIL di Italia e Spagna a trainare in basso il blocco.

Il punto è che condizioni finanziarie sempre più aspre, legami commerciali completamente scossi dalle sanzioni, inflazione energetici alle stelle con conseguente e potenziale interruzione della produzione di alcune aziende europee non sono di buono auspicio.

Se i prezzi di gas e petrolio attuali dovessero persistere, il costo aggiuntivo per l’importazione di questi combustibili ammonterà a uno shock economico di 550 miliardi di euro (605 miliardi di dollari) o il 4,5% del PIL annuo, secondo l’economista di JPMorgan Greg Fuzesi.

Cosa sta succedendo alle imprese in Europa

Per capire l’impatto devastante finora della guerra sull’economia europea, basterà uno sguardo a cosa sta accadendo in alcuni grandi gruppi produttivi in Europa.

Con la dipendenza dell’Unione Europea dall’Ucraina per oltre la metà della sua fornitura di mais, una fonte fondamentale di mangime per i suini, l’allevatore spagnolo Rivera ha comunicato a Bloomberg che non può sopravvivere lungo.

Gli analisti stanno riducendo di un terzo le prospettive per i raccolti e le esportazioni, inviando i prezzi del mais ai massimi da circa un decennio.

In Germania, il cuore dell’economia della zona euro, Porsche ha interrotto la produzione della sua auto elettrica Taycan a Stoccarda perché priva di alberi per cavi prodotti in Ucraina. Nel frattempo, la sua casa madre, Volkswagen, ha fermato le esportazioni in Russia e ha stoppato la produzione in una fabbrica di automobili a Kaluga, fuori Mosca.

Il Groupe Kramer di Manuel Rodriguez ha rilevato una fabbrica di porcellane centenaria nella Francia orientale chiamata Jurassienne de Ceramique Francaise. Ora ha preso la dolorosa decisione fermarla.

“Se dovessimo pagare una bolletta del gas che è aumentata di 10 volte, andremmo a sbattere contro il muro ha detto, con dichiarazione di bancarotta”, hanno dichiarato dall’azienda.

In Italia, il costo vertiginoso del carburante ha anche impedito a molti pescherecci di prendere il largo, fermando la pesca con uno sciopero e mettendo a rischio le forniture.

Questi sono solo alcuni esempi di come la guerra possa sconvolgere interi sistemi economici e di produzione, oltre a lacerare vite umane e distruggere famiglie e città.

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