Perché Mario Draghi non commenta gli ultimi decreti?

Luna Luciano

6 Gennaio 2022 - 10:55

Approvato il nuovo decreto anti-Covid, ma la maggioranza rischia la spaccatura. Intanto il grande assente dagli schermi è Mario Draghi che non ha fornito spiegazioni sul nuovo decreto. Perché?

Perché Mario Draghi non commenta gli ultimi decreti?

Crescono le tensioni in seno alla maggioranza e si rischia la spaccatura. Nonostante questo è stato approvato ieri - 5 gennaio - all’unanimità il nuovo decreto anti-Covid per tentare di arginare e contenere i contagi.

Dall’ultima bozza risulta che sarà imposto l’obbligo vaccinale per gli over 50. Niente super green pass invece per accedere ai servizi alla persona, agli uffici pubblici, negozi e banche, stabilite anche le norme per il rientro in sicurezza a scuola degli studenti. Ma in tutto questo c’è un grande assente: Draghi. Nessuna conferenza infatti a fine consiglio dei ministri per spiegare le decisioni prese dal Governo, a parlare sono ancora una volta solo i ministri. Ma perché Draghi non commenta gli ultimi decreti?

Nuovo decreto: il Governo si spacca

Obbligo vaccinale per gli over 50 fino al 15 giugno. È forse questa una delle più importanti norme stabilite dal nuovo Decreto legge, approvato all’unanimità dal consiglio dei ministri. Consiglio che di fatto dopo quasi due ore di riunione era sull’orlo della spaccatura.

Se infatti l’obbligo vaccinale per gli over 50 è stato approvato, il Governo Draghi ha dovuto fare marcia indietro per quanto riguarda il super green pass obbligatorio per tutti i lavoratori. Il proposito è naufragato davanti alla contrarietà della Lega, ai dubbi del M5S e in parte del PD. Per l’accesso ai servizi alla persona, agli uffici pubblici, ai negozi e banche basterà il certificato verde base, quello che si ottiene anche tramite un tampone negativo. All’inizio del Cdm Draghi avrebbe detto che l’obiettivo del nuovo Decreto sarebbe dovuto essere quello di frenare la crescita della curva dei contagi e “spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo”. Parole però rimaste in consiglio e che non sono state dette apertamente in nessuna conferenza stampa. L’unico modo per garantire la vaccinazione, secondo Draghi, è quello di intervenire sulle classi di età più a rischio di ospedalizzazione, riducendo in questo modo la la pressione sugli ospedali. Ma come era prevedibile la riunione è stata tesissima e la maggioranza si è spaccata.

La Lega spingeva per l’obbligo solo per gli over 60; il PD invece voleva l’obbligo vaccinale per tutta la popolazione, ma è stata accettata infine la mediazione del premier. Il Governo però non si è solo diviso su questa delicata tematica, anzi. È stato un braccio di ferro tra Lega e M5S sulla richiesta dei leghisti di anticipare il tfr (trattamento di fine rapporto) ai no-vax sospesi dal lavoro. La maggioranza si è poi scontrata sullo smart working, con Brunetta contrario e il M5S favorevole al lavoro a distanza. La disputa si sarebbe conclusa con la conferma dell’obbligo di accordo individuale per il ricorso allo smart working, fissando il tetto al 49%.

Oltre a una maggioranza spaccata, il Governo ha poi dovuto affrontare le Regioni, che ancora una volta non concordano su alcune decisioni. Il confronto è stato serrato, specialmente sul tema delle nuove regole per la scuola. Alcune Regioni hanno proposto nuovamente di tenere le scuole chiuse almeno per 15 giorni. Non solo, le proteste più accese hanno visto i governatori contestare l’utilità dei tamponi agli asintomatici, che sottrarrebbero risorse per le vaccinazioni. Su questo punto però il Governo si dimostra più flessibile e ha assicurato che si consulterà con il CTS.

Perché Mario Draghi non commenta gli ultimi decreti?

Tra il rischio di spaccatura della maggioranza e il confronto serrato con le Regioni, il grande assente è Mario Draghi, presente sì in consiglio dei ministri, ma che non ha indetto alcuna conferenza stampa a fine cdm per spiegare le decisioni prese. Se si guarda all’aria elettrica delle riunioni la domandaperché Mario Draghi non commenta più gli ultimi decreti” diventa retorica. Le tensioni in seno alla maggioranza devono aver convinto il premier a desistere dal fornire alcuna spiegazione o chiarimento in conferenza stampa, per la terza volta, se non attraverso veline affidate alle agenzie di stampa.

Nessun chiarimento per i cittadini quindi, nessuna spiegazione sulla ratio dell’obbligo vaccinale per gli over 50. Le uniche dichiarazioni sono state affidate ai ministri Renato Brunetta, Roberto Speranza e Patrizio Bianchi che hanno parlato per pochi minuti con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi. Di certo una decisione quella di Draghi che non passa inosservata e senza critiche. Qualsiasi scelta di Governo andrebbe spiegata.

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