Pensioni, l’Italia è il Paese che spende di più: bisogna preoccuparsi?

Simone Micocci

21 Marzo 2019 - 09:32

L’Italia spende troppo per le pensioni, quasi il doppio rispetto alla media OCSE: secondo il MEF non c’è da preoccuparsi, ma l’invecchiamento della popolazione non fa ben sperare per il futuro.

Pensioni, l’Italia è il Paese che spende di più: bisogna preoccuparsi?

All’Italia spetta il primato di Paese - tra quelli dell’area OCSE - che spende di più per garantire le pensioni.

La classifica, stilata dal Centro Studi ImpresaLavoro fa riferimento ai dati del 2015; quindi è molto probabile che il costo sia persino aumentato negli anni, vista anche la recente introduzione di misure che da una parte rendono più flessibile l’accesso alla pensione, come Quota 100 e Opzione Donna, ma dall’altra contribuiscono ad aumentare la spesa previdenziale sostenuta dal nostro Paese.

Nel dettaglio, secondo quanto riportato dal Centro Studi ImpresaLavoro, negli ultimi anni il nostro Paese ha destinato il 31,9% della spesa pubblica totale alle pensioni, collocandosi così in vetta alla classifica con un risultato pari quasi al doppio della media OCSE che invece si attesta al 18,1%.

Un dato che fa riflettere: bisogna capire quanto il costo per le pensioni sarà sostenibile nel tempo. Complessivamente, infatti, la spesa pubblica italiana per le pensioni è pari al 16,3% del PIL, il doppio rispetto alla media OCSE (8,2%).

Ci sono comunque Paesi che preoccupano più di noi, visto che in pochi anni hanno visto una crescita di quasi dieci punti percentuali della spesa previdenziale: stiamo parlando di Portogallo e Grecia, con quest’ultimo Paese che si colloca anche al primo posto della classifica per il costo delle pensioni rapportato al PIL.

Classifica dei Paesi che spendono di più per le pensioni

L’Italia quindi si trova in vetta alla classifica stilata dal Centro Studi ImpresaLavoro sulla base degli ultimi dati disponibili, risalenti al 2015, riguardante l’importo della spesa pubblica per pensioni sul totale della spesa.

Complessivamente per garantire le pensioni ai propri cittadini l’Italia spende il 31,9% della spesa totale, per un incremento del 2,3% rispetto al 2000.

Preoccupano, persino più dell’Italia, Grecia e Portogallo che pur trovandosi al di sotto del nostro Paese hanno subito in pochi anni una crescita di quasi il 10% della spesa per le pensioni (rispettivamente del 9,2% e del 9,6%); fanno meglio di noi, ma comunque con livelli superiori alla media OCSE (pari al 18,1%), Paesi come l’Austria (26,2%), la Spagna (25,3%) e la Francia (24,3%).

Sono solamente sette invece i Paesi che si attestano sotto la media OCSE, con Regno Unito (13,8%), Irlanda (12,5%) e Paesi Bassi (11,7%) che spendono meno di tutti.

Come potete vedere dalla tabella, dal 2000 al 2015 la spesa previdenziale è rimasta più o meno stabile in tutti i Paesi: in Italia è aumentata di appena il 2,3%, con questo dato però che potrebbe aumentare notevolmente adesso che con la riforma delle pensioni sono state introdotte nuove misure per la flessibilità.

Ci sono Paesi però che in questi anni sono riusciti persino ad abbassare la spesa destinata alle pensioni: tra questi figura la Germania con una variazione negativa dello 0,7%, ma a fare meglio di tutti è la Lettonia con 1,2 punti in meno rispetto al 2000.

Costo delle pensioni in Italia: il rapporto tra spesa pensionistica e PIL

Come anticipato, l’Italia scende in seconda posizione nella classifica della spesa pensionistica rapportata al PIL, con la Grecia al primo posto con il 17,4%.

Rispetto al 2000 l’Italia ha visto un incremento del 2,8% del rapporto tra spesa pensionistica e PIL, ma questo valore - secondo uno studio pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nel 2017 - è destinato ad abbassarsi nel medio-lungo periodo quindi non ci sarebbe da preoccuparsi per il futuro delle pensioni.

Già nel 2019 lo studio ha previsto una riduzione (non prendendo però in considerazione la riforma delle pensioni appena approvata) al 15,5% (rispetto al 16,3% attuale), ma il calo vero e proprio dovrebbe esserci solamente nel 2050 quando per tutti i lavoratori la pensione sarà calcolata interamente con il sistema contributivo. Da questa data ci sarebbe un calo progressivo, fino ad arrivare l 13,1% entro il 2070.

Il Centro Studi ImpresaLavoro che ha stilato le classifiche dei Paesi che spendono di più in ambito previdenziale non concorda con la previsione del MEF, fin troppo ottimistica secondo il Presidente Massimo Blasoni.

Bisogna considerare, infatti, che le stime del MEF prevedono anche un notevole aumento dell’occupazione, che in realtà sembra ben lontano dai valori osservati in Italia negli ultimi dieci anni.

Secondo il Centro Studi, quindi, non c’è da attendersi una riduzione della spesa previdenziale in Italia, anzi; il progressivo invecchiamento della popolazione metterà a rischio i conti pubblici per molti anni ancora.

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