Orban lascia il PPE e va con Salvini, ma per i sovranisti questo è un problema

Alessandro Cipolla

07/05/2019

Irritato dalle parole di Manfred Weber, candidato presidente del PPE, Viktr Orban ha annunciato la sua rottura con i Popolari: andrà con Matteo Salvini, ma i sovranisti perdono così un’importante sponda con i centristi.

Orban lascia il PPE e va con Salvini, ma per i sovranisti questo è un problema

Si fa sempre più intricata la fitta trama delle trattative politiche nel Vecchio Continente. A meno di un mese dalle elezioni europee, ancora c’è grande incertezza sulla composizione dei vari schieramenti a Bruxelles.

Anche nel Parlamento Europeo infatti i deputati eletti si dividono in vari gruppi, ognuno dei quali si presenta alle elezioni con un proprio candidato presidente della Commissione Europea, ruolo ricoperto attualmente da Jean Claude Juncker e che svolge in pratica le mansioni di una sorta di premier.

Il grande obiettivo di Matteo Salvini è quello di formare un unico blocco delle forze sovraniste, date in forte ascesa nei sondaggi, per poi provare a formare una maggioranza insieme al Partito Popolare Europeo potendo contare sulle sponde degli “amici” Viktor Orban e Silvio Berlusconi.

Il problema è che ora Manfred Weber, il candidato presidente del PPE, ha dichiarato di non volere i voti dell’Ungheria per essere eletto, provocando una reazione stizzita da parte di Orban che ha annunciato il suo addio al gruppo.

Il leader magiaro quindi adesso dovrebbe andare a ingrossare le fila del fronte sovranista ideato da Salvini, con la destra che però adesso ha perso un importante alleato all’interno dei Popolari ormai sempre più destinati a rinnovare a Bruxelles l’alleanza con i Socialisti e i Liberali.

Elezioni europee: Orban va con Salvini

Uno dei leitmotiv della campagna elettorale di queste elezioni europee da parte della Lega è il “cambiare le cose a Bruxelles”, ipotizzando una diversa linea politica dell’Unione dopo il voto del 26 maggio.

Il prossimo presidente della Commissione Europea, ovvero colui che guiderà l’Unione e nominerà i commissari, sarà infatti eletto a maggioranza assoluta dai 751 nuovi europarlamentari.

Da sempre la maggioranza a Bruxelles è formata dalla triade Popolari-Socialisti-Liberali, con il gruppo più votato che poi esprime il presidente, un po’ come è accaduto per decenni in Italia ai tempi del Pentapartito.

La mission di Matteo Salvini è quindi quella di unire tutti i gruppi sovranisti (EFDD, ECR ed ENF), per dare così un’alternativa numerica ai Popolari, in caso di un exploit della destra, nella formazione di una nuova maggioranza.

All’interno del PPE infatti, oltre a Viktor Orban grande amico del leghista, ci sono anche altre forze politiche che vedrebbero di buon occhio questo spostamento a destra della guida dell’Unione.

Adesso però con l’ormai ufficiale uscita di Orban dai Popolari, i sovranisti da un lato andranno a guadagnare un buon tesoretto di deputati ma, dall’altro, perderanno una sponda fondamentale nel dialogo con i Popolari.

Questa fuoriuscita in qualche modo potrebbe quindi rinsaldare l’asse del PPE con i Socialisti e i Liberali: nonostante le grandi speranze, alla fine in ottica della governance dell’Unione dopo queste elezioni potrebbe cambiare poco o nulla.

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