La Sec attacca le criptovalute: sono come il Far West

Mauro Speranza

23/09/2021

Il presidente della Sec criticato nuovamente il settore delle cripto per la mancanza di regolamentazione.

La Sec attacca le criptovalute: sono come il Far West

Attacco diretto da parte della Securities and Exchange Commission (Sec) verso le criptovalute, ancora sotto il tiro delle istituzioni per la mancanza di regolamentazione del settore.

Il presidente dell’ente, Gary Gensler, ha paragonato le cripto all’epoca bancaria selvaggia del Far West, quando il sistema finanziario era totalmente senza controllo da parte dell’istituzione federale.
Tra gli attacchi del presidente della Sec sono finite anche la stablecoin, nonostante il loro collegamento alle valute reali.

Le criptovalute come il Far West

La metafora utilizzata da Gensler ha preso in prestito la Wildcat Banking Era, il periodo compreso tra il 1837 e il 1853, quando negli Stati Uniti le banche vivevano e operavano indisturbate, senza in controllo federale. Gli istituti di metà ottocento arrivano anche a mettere le proprie valute, rifiutando talvolta di convertire la valuta emessa in oro e argento.
Il presidente della Consob americana è partito dalla constatazione del numero enorme di criptovalute create e scambiate. Infatti, di fronte ad alcune valute digitali più famose come il Bitcoin, l’Ethereum e il Dogecoin, l’elenco appare lunghissimo e comprende monete nate da pochissime ore o giorni, tutte con un valore vicino allo zero.

Oltre a una lista infinita, le cripto presentano tutte la caratteristica di essere totalmente fuori controllo. Da questo ragionamento partiva l’attacco di Gensler, lanciato nel corso di un evento organizzato dal Washington Post: “non credo che ci sarà una disponibilità a lungo termine per cinque o seimila forme private di denaro, quindi nel frattempo dobbiamo pensare a un sistema di protezione degli investitori”.

L’attacco alle stablecoin

Nel corso dello stesso evento, Gensler ha preso di mira anche le stablecoin, un tipo di criptovaluta legata a un paniere di valute reali, quindi meno soggetta a forti oscillazioni.
Nonostante le stablecoin rappresentino un compromesso tra monete Fiat e cripto, il presidente della Sec è stato altrettanto duro, definendole come “una fiche su un tavolo da casinò”.
Ho visto un’insensata corsa all’oro durante il periodo precedente la crisi finanziaria del 2008, vedo delle analogie con le criptovalute e questo mondo della finanza decentralizzata”, ha aggiunto Gensler, sottolineando ancora una volta la troppa confusione nel settore.

I precedenti attacchi

Gensler era stato confermato presidente della Sec lo scorso aprile e nei mesi successivi si era mostrato aperto verso le criptovalute.
Ad inizio settembre si definiva neutrale sul tema, ma nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times sottolineava la necessità per le critpo di essere regolamentate, pena la mancata sopravvivenza.

Secondo Gensler, le cripto non sono diversi da altri strumenti finanziari quando si parla di tutela di investitori, lotta alle attività illecite e mantenimento della stabilità finanziaria. “La finanza si basa sulla fiducia”, aggiungeva, riferendosi al mercato da 2 miliardi di dollari di criptovalute totalmente fuori da qualunque controllo.

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