Hong Kong: nuove sanzioni USA verso la Cina. Hang Seng in rosso

Riccardo Lozzi

07/12/2020

L’USA mette nel mirino Pechino sulla repressione di Hong Kong e prepara nuove sanzioni nei confronti di alcuni funzionari del Partito Comunista Cinese.

Hong Kong: nuove sanzioni USA verso la Cina. Hang Seng in rosso

Gli Stati Uniti sono pronti ad attivare delle nuove sanzioni nei confronti di almeno 14 esponenti del Partito Comunista Cinese.

Questi sono ritenuti colpevoli della repressione di Hong Kong causata dall’espulsione dal Parlamento di 4 oppositori del regime di Pechino eletti nelle ultime votazioni locali, portando alle dimissioni in massa da parte degli altri deputati dell’opposizione.

A rivelarlo in esclusiva è l’agenzia di stampa Reuters, che ha avuto la conferma da diverse fonti del Governo americano. Come svelato, i membri del PCC potrebbero subire diverse ritorsioni finanziarie, tra cui il congelamento dei propri beni.

Non c’è ancora l’annuncio ufficiale da parte dell’amministrazione statunitense, ma potrebbe arrivare con molte probabilità tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima.

Hong Kong: nuove sanzioni dagli USA per la Cina

Non è la prima volta che Washington ricorre a una misura del genere. Già lo scorso luglio Trump aveva imposto delle sanzioni a 11 funzionari cinesi, tra cui la stessa governatrice di Hong Kong Carrie Lam.

Nelle sue ultime settimane in carica, quindi, Donald Trump continua il suo scontro con la Repubblica Popolare, alimentato anche dalle accuse sulla diffusione globale del Covid-19.

Tuttavia, anche dopo l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, il rapporto tra USA e Cina potrebbe continuare a essere molto teso.

Nelle ultime dichiarazioni del presidente eletto è arrivata in maniera sorprendente la conferma di voler continuare la guerra commerciale avviata da suo predecessore, almeno nel primo periodo.

Inoltre, l’intenzione dell’ex vicepresidente di Obama sarebbe addirittura creare successivamente una coalizione globale contro il Dragone, focalizzandosi anche sulla richiesta di un maggior rispetto dei diritti umani.

Hang Seng in rosso

Da Pechino, intanto, sono arrivate le prime reazioni ufficiali sull’adozione di tali misure. Il ministero degli Esteri ha condannato in maniera netta tale eventualità, sostenendo come la Cina metterà in campo quanto necessario per salvaguardare la propria sovranità in materia di sicurezza e politiche sui diritti civili.

Le indiscrezioni sembrano aver avuto un forte impatto sulla Borsa di Hong Kong. Hang Seng, infatti, ha registrato un crollo del 2,3% negli scambi mattutini, il più alto degli ultimi 6 mesi, per poi riprendersi parzialmente e registrare una perdita in chiusura di oltre l’1,2%.

Questo risultato negativo è causato, secondo gli analisti finanziari, dal timore di un ulteriore deterioramento dei rapporti tra le due potenze economiche, il quale avrebbe un impatto su entrambe, e la possibilità che le stesse sanzioni possano venire estese alle banche.

Infatti, a ottobre, il Dipartimento di Stato americano aveva ammonito gli istituti di investimento di tutto il mondo che anche chi intrattiene rapporti d’affari con attori coinvolti nella repressione di Hong Kong sarebbe potuto incorrere in queste sanzioni economiche.

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