Good bank: Banca Etruria ceduta a pezzi? Npl lordi stabili sui 4,2 mld

Proseguono le trattative per la cessione delle quattro good bank nate dal salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara. Il termine per la presentazione delle offerte, inizialmente fissato per il 30 settembre, è stato prorogato dalla Commissione europea in modo da consentire alle parti in causa di discutere con più serenità.

In pole, com’è noto, c’è Ubi Banca, interessata a tre delle quattro good bank. L’istituto guidato da Victor Massiah - che rappresenta la soluzione preferita da Bankitalia - è fermo sulle condizioni poste, a partire da una ricapitalizzazione non superiore ai 300-400 milioni di euro. Insomma, la strada è ancora lunga.

Per questo è tornata in voga l’ipotesi di una vendita a “spezzatino” per quanto riguarda alcuni asset di Banca Etruria. Stando a quanto viene riportato oggi da La Nazione, il gruppo di riassicurazione Barents Re, con sede a Panama, sarebbe tornato alla carica per rilevare Bap, la società assicurativa della banca aretina.

Good bank: Barents punta su altri asset

Ma non è tutto. Barents avrebbe messo gli occhi anche su Banca Federico del Vecchio, lo storico istituto fiorentino acquisito da Banca Etruria nel 2006, e su CariFerrara, l’unica good bank che non rientra tra gli obiettivi di Ubi. Mettendo a segno queste operazioni, Barents darebbe vita a un polo bancario-assicurativo di piccole dimensioni ma allo stesso tempo ben collocato nel contesto italiano.

Good bank: Npl lordi stabili a 4,2 miliardi

Per quanto riguarda la qualità del credito delle good bank, i crediti deteriorati lordi (considerate le future cessioni a Rev) si sono stabilizzati sui 4,2 miliardi di euro. Una fetta delle inadempienze è passata a sofferenza e al momento si studia la cessione di un miliardo o un miliardo e mezzo di Non performing loans a un compratore unico oppure attraverso un’asta competitiva.