Facebook: ecco il test per capire chi “sta diventando estremista”

Marco Ciotola

04/07/2021

Il social di Zuckerberg sta testando una serie di richieste da mandare agli utenti per chiedergli se pensano che un amico stia “diventando un estremista”. I dettagli

Facebook: ecco il test per capire chi “sta diventando estremista”

Facebook ha dato il via a una fase di test che mira a capire chi - a seconda dei contenuti postati e soprattutto delle opinioni dei più stretti conoscenti - potrebbe mostrare di aver sviluppato un pensiero estremista.

Ecco perché negli Stati Uniti alcuni utenti della piattaforma stanno ricevendo un messaggio che gli chiede se sono preoccupati rispetto alla possibilità che uno dei loro amici virtuali possa diventare estremista.

Come parte dello stesso progetto, poi, altri utenti vengono informati della possibilità che siano stati esposti a contenuti estremisti. Un piano che rientra nel più ampio impegno della compagnia etichettato col nome Redirect Initiative, e che mira a combattere l’estremismo violento.

Interpellato in proposito dalla CNN, Andy Stone, portavoce di Facebook, ha spiegato cosa muove i test della piattaforma e il piano per arrestare fenomeni di violenza verbale e non solo:

“Il test mira a valutare i modi per fornire risorse e supporto alle persone su Facebook che potrebbero essere state coinvolte in interazioni estremiste, o essere state esposte a contenuti simili, e che potrebbero conoscere soggetti ritenuti a rischio.”

Facebook: ecco il test per capire chi “sta diventando estremista”

E’ stato sempre il portavoce della compagnia, Andy Stone, a chiarire come lo sforzo non veda la sola Facebook impegnata a valutare la situazione.

Sono infatti già in piedi collaborazioni con ONG ed esperti accademici di diversi Paesi, utili per valutare i possibili «segnali d’allarme».
Uno degli avvisi inviati dal social agli utenti, il cui screenshot ha fatto il giro dei social media in settimane, chiede esplicitamente di segnalare eventuali casi e spiega l’importanza della prevenzione per Facebook:

“Hai paura che qualcuno che conosci stia diventando un estremista? Ci teniamo a prevenire l’estremismo su Facebook. Altri nella tua situazione hanno ricevuto supporto confidenziale.”

L’avviso reindirizza quindi l’utente a una pagina di supporto che spiega parte del meccanismo psicologico dietro a simili gruppi d’odio:

“I gruppi violenti cercano di manipolare la tua rabbia e la tua delusione. Puoi agire ora per proteggere te stesso e gli altri.”

Il ciclo più lungo del progetto prevede poi il tentativo del social di reindirizzare gli utenti che lo richiedono verso enti e associazioni specializzate nella risoluzione di simili conflitti come Life After Hate.

Negli ultimi anni, Facebook è stato oggetto di un attento esame da parte della critica per non aver intrapreso azioni sufficienti a ridurre i contenuti estremisti sulla sua piattaforma.

Nel 2020 ad esempio la società di Zuckerberg è stata criticata per non aver chiuso la pagina di un gruppo di persone che esortava i cittadini ad armarsi a scendere nelle strade di Kenosha, nel Wisconsin.

La società ha inoltre più volte evidenziato la volontà di fare di più per fermare il flusso di disinformazione e teorie del complotto che circolano tra le sue pagine.

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