Conviene vendere l’oro fisico oggi? La quotazione è ai massimi storici

Giacomo Astaldi

16/04/2024

La quotazione dell’oro è ai massimi storici. Conviene vendere oggi i tuoi gioielli, monete e lingotti d’oro?

Conviene vendere l’oro fisico oggi? La quotazione è ai massimi storici

La quotazione dell’oro è ai massimi storici: ha superato quota 2.400 dollari l’oncia e sfiorato i 75 euro al grammo per la prima volta nella storia.

Il rialzo della quotazione del metallo prezioso, ad oggi, è dovuto principalmente alla situazione geopolitica, alla propensione all’acquisto da parte delle banche centrali e a all’aspettativa legata al taglio dei tassi di interesse di riferimento.

Come anticipato, si tratta di massimi senza precedenti, il prezzo dell’oro sta battendo un record dopo l’altro. Tanto da spingere molti privati a chiedersi se sia il momento giusto per vendere il proprio oro, il cosiddetto “oro fisico”, approfittando di un prezzo che non è mai stato così alto.

In passato, la domanda di oro aumentava quando i tassi di interesse erano bassi e il dollaro era debole, ma attualmente è tutto il contrario. Allora perché così tante persone stanno comprando oro? Perché per chi vuole approfittare della situazione di mercato valutando di vedere il proprio oro fisico sembrerebbe un momento propizio?

Non esiste un’unica risposta, ma tre fattori in particolare concorrono a spiegare perché la quotazione dell’oro continua a salire segnando nuovi massimi storici e perché il prezzo potrebbe aumentare ancora.

Vendere oro, è il momento giusto per guadagnare con l’oro usato?

Sul mercato la quotazione dell’oro continua a salire. Chi è in possesso di oggetti d’oro - ricevuti in eredità o conservati per anni in attesa del momento migliore per monetizzare - potrebbe quindi valutare di vendere i propri gioielli, ma anche monete e lingotti.

Si tratta di una scelta del tutto personale che dovrebbe basarsi non solo sulle prospettive future per il prezzo dell’oro, ma anche sulla necessità - o meno - di entrare in possesso di un po’ di liquidità aggiuntiva, magari in vista delle vacanze estive o dell’acquisto di un’auto nuova o, semplicemente, per necessità di coprire le spese ordinarie.

Notoriamente l’oro è visto come un bene rifugio. Con l’acuirsi delle tensioni geopolitiche è ragionevole pensare che la quotazione possa salire ulteriormente, ma non è certo. Vendere tra un mese potrebbe essere più conveniente rispetto ad oggi, ma anche più sconveniente. Nessuno ha una palla di vetro per predire i movimenti dei mercati finanziari.

Per questo motivo è utile basarsi sulle poche certezze che abbiamo: chi decide di vendere il proprio oro usato oggi può godere della quotazione massima mai applicata. Il che significa che può guadagnare una quantità di soldi che mai è stata offerta presso i compro oro o società specializzate nella compravendita del metallo prezioso. Questo però non esclude la possibilità che vendere tra qualche mese, o anno, possa essere più conveniente.

Un’altra - triste - certezza è che la tensione geopolitica non è destinata ad allentarsi presto, lasciandoci pensare che chi deciderà di aspettare a vendere l’oro possa fare una mossa saggia.

Perché il prezzo dell’oro sta salendo?

L’oro è sempre stato considerato un investimento a prova di crisi.
Le recenti tensioni in Medio Oriente, con l’attacco dei droni iraniani a Israele e la situazione sempre più precaria in Ucraina, hanno spinto al rialzo la materia prima.

Le banche centrali più potenti al mondo stanno acquistando oro come mai prima d’ora, aumentando le loro riserve ogni mese da quasi un anno, come confermano i dati del World Gold Council. La Cina è il Paese che ha acquistato più oro nel periodo oggetto d’osservazione, ma anche India, Brasile e Kazakistan ne sono stati dei forti acquirenti. Il motivo per cui questi Paesi stanno comprando oro è quello di diversificare le proprie riserve estere. Inoltre, la Cina attraversa da tempo una crisi economica. La gente non ha più fiducia nel mercato immobiliare che un tempo era alla base degli investimenti dei cittadini e si rifugia nell’oro.

Anche l’aspettativa di un taglio dei tassi di interesse di riferimento da parte di BCE e Fed sta alimentando la domanda di oro, aumentandone così il prezzo. Quando i tassi di interesse di riferimento sono elevati, è più probabile che gli operatori di mercato investano in investimenti sicuri ma fruttiferi (il metallo prezioso non genera alcun rendimenti periodico, si può solo beneficiare dei rialzi del suo prezzo).

Almeno in Europa, l’era degli alti tassi di interesse potrebbe finire presto. La scorsa settimana la Banca Centrale Europea ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento al 4,5%, ma la maggior parte degli esperti si aspetta un taglio di un quarto di punto percentuale a giugno.

Negli USA l’inflazione è tornata a salire a marzo (dal 3,2 al 3,5%), un dato che destabilizzato le aspettative per una variazione di politica monetaria della Federal Reserve. Fino a quel momento si presumeva che i tassi d’interesse sarebbero stati tagliati presto, ma molti osservatori di mercato ora ritengono che ciò sia improbabile. La Fed mantiene il tasso di interesse di riferimento nel range compreso tra il 5,25% e il 5,50%. Un taglio già all’inizio di maggio è considerato praticamente impossibile. Anche un intervento a giugno viene ormai considerato piuttosto improbabile sui mercati finanziari.

Secondo le maggiori banche di investimento mondiali - Goldman Sachs e UBS in primis - il prezzo dell’oro continuerà a salire.

La domanda proseguirà a rafforzarsi, soprattutto quando i tagli ai tassi verranno effettivamente implementati. L’attesa diffusa sul mercato è che il prezzo dell’ora possa raggiungere i 3.000 dollari l’oncia.

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# Oro

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