Scadenze fiscali partite IVA: proroga per i soggetti ISA e forfettari nel decreto Ristori bis

Rosaria Imparato

11/11/2020

Proroga delle scadenze fiscali per le partite IVA: il decreto Ristori bis sposta al 30 aprile 2021 la data ultima per il secondo acconto Ires e Irap. I beneficiari sono i soggetti ISA e chi è in regime forfettario. Il rinvio degli appuntamenti col Fisco è destinato solo a chi si trova nelle regioni zona rossa.

Scadenze fiscali partite IVA: proroga per i soggetti ISA e forfettari nel decreto Ristori bis

Scadenze fiscali partite IVA, il decreto Ristori bis contiene la proroga del secondo acconto di Ires, Irap e imposte sostitutive originariamente in scadenza il 30 novembre 2020. I beneficiari della misura sono i soggetti ISA e per trascinamento le partite IVA in regime forfettario (anche se non applicano gli ISA).

La nuova scadenza è il 30 aprile 2021. La proroga delle scadenze fiscali interessa i soggetti che si trovano nelle zone rosse individuate dal DPCM del 3 novembre, le cui misure restrittive rimarranno in vigore fino al 3 dicembre.

Per i soggetti che esercitano attività economiche è prevista anche la sospensione dei versamenti IVA e delle ritenute alla fonte del mese di novembre: la nuova scadenza per loro è il 16 marzo 2021, con la possibilità di pagare in un’unica soluzione o in quattro rate mensili di pari importo.

Scadenze fiscali partite IVA: proroga per ISA e forfettari nel decreto Ristori bis

Il testo del decreto Ristori bis è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre, e una panoramica delle misure si trova nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del 7 novembre.

Il secondo acconto (o l’unica rata) Ires e Irap è stato oggetto di proroga al 30 aprile 2021, ma solo per i soggetti a cui si applicano gli ISA o sono in regime forfettario.

Non solo: le partite IVA beneficiarie della proroga delle scadenze fiscali devono operare nelle “aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”, ovvero nelle zone rosse, che per ora sono Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle D’Aosta.

Il decreto Ristori bis prevede anche un’importante novità: non è più previsto il requisito del calo di fatturato di almeno il 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Le imposte prese in considerazione sono quelle dovute per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, che il decreto Agosto aveva già precedentemente prorogato.

Scadenze fiscali partite IVA: proroga versamenti IVA

Tra le misure fiscali prese dal nuovo decreto Ristori c’è anche la proroga dei versamenti IVA, sempre con l’obiettivo di garantire un sostegno economico a tutte quelle attività che si trovano nelle nuove zone rosse.

Cosa succede se, nel frattempo, la situazione dovesse peggiorare e si dovessero aggiungere altre regioni nella zona rossa, come nel caso dell’Alto-Adige?

In questo caso si aggiungerebbero altri destinatari della proroga delle scadenze fiscali, sempre senza il requisito del calo del fatturato.

Niente proroga, invece, della pace fiscale: la data da cerchiare in rosso per i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ter e al saldo e stralcio delle cartelle rimane ferma al 10 dicembre.

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