Creme solari, allarme tumori e sterilità: cosa c’è di vero?

Fiammetta Rubini

2 Agosto 2016 - 11:39

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È vero che le creme solari e gli auto-abbronzanti che compriamo possono causare tumori e sterilità? Se sì, perché? Facciamo un po’ di chiarezza.

Creme solari, allarme tumori e sterilità: cosa c’è di vero?

I solari, gli oli e le creme abbronzanti che usiamo al mare per proteggerci dal sole e aiutare l’abbronzatura causano il cancro e provocano sterilità negli uomini?

Ad agosto la notizia di una possibile nocività dei prodotti solari che in estate spalmiamo sulla pelle potrebbe essere seriamente preoccupante. A lanciare l’allarme è un team di ricercatori danesi che ha studiato la composizione dei prodotti che usiamo per proteggerci dai raggi UV e ottenere un’abbronzatura dorata. La notizia pone un dubbio importante e vogliamo capire se quest’estate la nostra salute è messa davvero a rischio dalle protezioni solari o se si tratta di un falso allarme.

Nel pieno clue del caldo e della bella stagione una delle ambizioni maggiori di chi ama le vacanze estive al mare è senz’altro ottenere un’abbronzatura perfetta. Ma esporsi troppo ai raggi UV, soprattutto nelle ore centrali del giorno, può provocare gravi danni alla salute della pelle e aumentare il rischio di sviluppare tumori come il melanoma. Ecco che quindi diventa indispensabile spalmarsi la crema protettiva.

Ma se vi dicessero che questi prodotti cosmetici provocano sterilità e contribuiscono allo sviluppo delle cellule cancerogene? Non sapreste più a cosa credere, ovviamente. Proviamo allora a capire quali sono i motivi di queste preoccupazioni e come proteggersi dal sole senza rischi per la salute.

Creme solari estate 2016, allarme sterilità: lo studio danese

Secondo un recente studio dei ricercatori dell’Università di Copenaghen, guidati dal dottor Niels E. Skakkebek, alcuni agenti chimici contenuti nelle creme solari e negli auto-abbronzanti sarebbero pericolosi per la salute soprattutto del maschio causando un calo della funzionalità spermatica.

I ricercatori hanno indagato, infatti, 29 dei 31 filtri UV presenti nelle creme solari più usate in Europa e Stati Uniti e, analizzandone l’azione sulle cellule spermatiche, hanno notato come nel 45% dei casi si vada ad attivare un particolare recettore che va a compromettere la funzionalità spermatica e quindi la capacità di fecondazione maschile.

Questo perché le sostanze usate per bloccare i raggi ultravioletti penetrano all’interno del flusso sanguigno tramite la pelle: nella stragrande maggioranza dei casi, una volta all’interno del nostro organismo imiterebbero l’azione del progesterone, ormone tipicamente femminile che nell’uomo può mettere a repentaglio la sua fertilità.

In ogni caso si tratta di uno studio ancora in via di sperimentazione e non ci sono al momento certezze a riguardo: quel che è vero è che a parte l’uso di creme solari, per rintracciare le cause dell’infertilità maschile bisogna considerare una serie di altri elementi, come lo stile di vita di un uomo e l’incidenza di altri fattori esterni e interni.

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Creme solari estate 2016, allarme sterilità: le sostanze da evitare

Perché il filtro sia dannoso non serve esagerare con le dosi di crema, in quanto l’effetto collaterale si verificherebbe anche con dosaggi minimi.

Ma non è finita qui, perché tra le sostanze incriminate ci sarebbero anche composti chimici presenti in alcuni prodotti cosmetici di uso quotidiano come creme idratanti, trucchi, burro cacao e persino dentifricio.

In particolare la lista delle sostanze dannose per la pelle, e che quindi devono essere evitate, è la seguente:

  • butil-metossidibenzoilmetano (avobenzone)
  • omosalato
  • antranilato di metile
  • etilesil salicilato (o octil salicilato)
  • octinossato (o octilmetossicinnamato)
  • octocrylene
  • ossibenzone (o 3-benzofenone)
  • padimato

Creme solari estate 2016, allarme cancro: perché?

Le creme solari e i prodotti per la bellezza e la cosmesi in generale contengono diverse sostanze dannose e spesso non si fa attenzione all’INCI del prodotto prima dell’acquisto.

I solari e gli autoabbronzanti sono considerati potenzialmente cancerogeni quando contengono particolari composti chimici che a lungo andare, assorbiti dalla pelle, possono portare alla formazione di tumori.

Le sostanze incriminate sono:

  • Petrolati (petrolatum, paraffinum, vaselina, mineral oil): utilizzati per lubrificare e rendere scorrevole il prodotto e oltre a non essere biodegradabili, sono stati recentemente inseriti tra i cancerogeni di classe II;
  • PEG (polietilenglicoli: sono derivati petroliferi utilizzati come emulsionanti dai quali può scaturire la produzione di una molecola molto dannosa, il diossano;
  • Conservanti (diazolydinyl urea, imidazolidinyl urea, Dmdm Hydantoin, Bronopol): pericolosi perché possono rilasciare formaldeide, che è cancerogena.

Sono da evitare, perché dannosi per la pelle, anche tutti i prodotti che contengono siliconi, alcuni additivi (Dea, Mea, Tea, Mipa), conservanti (Edta), tensioattivi (nonoxynol, poloxamer, nonilfenoli), antibatterici e disinfettanti (triclosan, trimonium e dimonium).

Vero o falso che sia l’allarme creme solari, in generale, se non si vuole correre alcun rischio per la propria salute, è buona norma acquistare creme certificate bio con una lista ingredienti breve o che contengono vaselina vegetale, o almeno quelle in cui i petrolati e le sostanze sopracitate non compaiano ai primi posti nell’INCI.

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