Covid trattato come l’influenza: la Gran Bretagna torna pienamente alla normalità

Giorgia Bonamoneta

10/02/2022

Londra dice addio alla quarantena? La direzione intrapresa dal premier britannico è quella dell’eliminazione di tutte le restrizioni. Il Covid viene trattato come un’influenza. Ecco come.

Covid trattato come l’influenza: la Gran Bretagna torna pienamente alla normalità

Continua il processo di eliminazione delle restrizioni nel Regno Unito. Il SARS-CoV-2 viene ormai raccontato al pari del virus dell’influenza, per quanto continui a non essere del tutto la stessa cosa. Di conseguenza anche i positivi al Covid vengono trattati come influenzati e questo permette tutta una serie di aperture e semplificazioni nella gestione quotidiana della pandemia.

Nel Regno Unito l’obiettivo è quello di eliminare l’obbligo di isolamento per i positivi al coronavirus. La novità, comunicata oggi da Boris Johnson durante il Question Time alla Camera dei Comuni, prevederebbe l’eliminazione della quarantena per i positivi ben prima del 24 marzo. L’eliminazione dell’obbligo di isolamento potrebbe avvenire già il 21 febbraio, il primo giorno dopo la fine della pausa delle sedute parlamentari. La data anticipata deve essere letta nel contesto della curva epidemiologica in miglioramento, anche se alcuni dati raccontano una frenata nella diminuzione dei casi positivi.

Trattare il Covid come influenza è possibile? La situazione nel Regno Unito

Trattare il Covid come un’influenza, questo è l’obiettivo del Regno Unito, che già da tempo si è ripreso dall’ondata della variante Omicron. Primo colpito tra i Paesi della zona europea, ne è uscito prevedibilmente prima. Dall’inizio della discesa della curva epidemiologica Boris Johnson ha iniziato ad approvare tutta una serie di liberalizzazioni, a partire dall’uso della mascherina, fino allo smart working.

Oggi (9 febbraio 2022), durante il Question Time alla Camera dei Comuni, il premier inglese ha dichiarato l’intenzione di eliminare anticipatamente l’obbligo di isolamento per i positivi. In pratica: punta a eliminare ogni restrizione ancora vigente nel Paese.

La strategia precedente intendeva eliminare l’obbligo di isolamento a partire dal 24 marzo, ma le condizioni del Paese permetterebbero l’uscita già a partire dal 21 febbraio. Non sono però pochi i critici dell’operato di Johnson, che vedono in queste iniziative un tentativo di calmare le acque mosse causate dallo scandalopartygate”.

Regno Unito dice addio all’isolamento: cosa succede in caso di positività?

Partiamo dai dati. Secondo i dati ufficiali delle autorità sanitarie il tasso dei contagi è in diminuzione, arrivando a toccare livelli minimi da due mesi a questa parte. Le ospedalizzazioni sono 13 mila e i pazienti in terapia intensiva sono 430. I dati sono sicuramente incoraggianti, anche se si contano ancora 276 decessi nella giornata di ieri (8 febbraio).

Dall’altra parte i dati elaborati dall’Office for National Statistics (Ons) descrivono un rallentamento nella curva epidemiologica in discesa, che fa risalire appena i contagi.

Al momento si tira dritto, anche se un portavoce di Dowing Street ha precisato che l’eliminazione dell’obbligo legale alla quarantenaper i positivi non prevede un “liberi tutti”. Logicamente, scrivono i giornali, continuano a esistere indicazioni (soprattutto per il mondo del lavoro) al fine di evitare di mettere a repentaglio la salute degli altri. “Ovviamente se qualcuno ha l’influenza, noi non raccomandiamo che vada al lavoro, allo stesso modo non raccomandiamo mai a nessuno di andare a lavorare quando ha una malattia infettiva”, ha detto il portavoce.

Insomma, il Regno Unito sta facendo il passo, sta trasformando la pandemia di coronavirus in un virus endemico, ovvero con il quale si può convivere. Anche se, non si può negare, contando molto sulla responsabilità individuale.

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