Coronavirus, quale effetto sui mutui? Cosa aspettarsi sui tassi

Stefano Tempera

25/02/2020

La paura di una pandemia ha fatto crollare i mercati finanziari e ora ci si chiede se ci sarà un taglio dei tassi di interesse. Quali conseguenze sui mutui?

Coronavirus, quale effetto sui mutui? Cosa aspettarsi sui tassi

Trattare il coronavirus come una calamità naturale è una necessità e per questo motivo il Governo ha reso noto che intenderà sospendere il pagamento di tasse, cartelle esattoriali, bollette e mutui per le famiglie e le aziende delle zone interessate.

Alcune banche hanno anticipato le mosse dell’esecutivo intervenendo a sostegno delle aziende e delle famiglie direttamente interessate dall’emergenza dell’epidemia e in particolare sospendendo fino a sei mesi le rate dei mutui e finanziamenti in corso.

Effetto coronavirus: possibile taglio dei tassi di interessi?

Per quanto riguarda l’Italia, le conseguenze economiche del coronavirus non avranno effetti evidenti solo su lusso e turismo, ma inevitabilmente sull’intero PIL nazionale.

Uscendo dai confini nazionali, Oxford Economics, leader nella previsione finanziaria mondiale, ha rilevato che in caso di uno scenario di pandemia intercontinentale, l’impatto sull’economia globale sarebbe pari a 1.100 miliardi di dollari, pari all’1,3% della crescita, con la conseguente recessione dell’Eurozona già in questo primo semestre.

Fino a qualche settimana fa, quando i riflettori del coronavirus sembravano rimanere sulla Cina, le dichiarazioni provenienti dalla Banca centrale europea lasciavano intendere che i tassi sarebbero rimasti bassi, ma più per effetto della mancata crescita dell’economia da parte dell’Eurozona e non per altre cause. Oggi, invece, è lecito aspettarsi che un taglio dell’attuale tasso di riferimento BCE possa avvenire in tempi brevi.

La Banca centrale cinese ha effettuato pochi giorni fa un taglio di un decimo di punto dei principali tassi di riferimento sui prestiti per rendere più bassi i costi di finanziamento alle imprese.

Cosa potrebbe succedere ai mutui?

In Europa, nel malaugurato caso che si possa diffondere il virus in modo prorompente anche in altri Stati dell’unione, la Banca centrale europea potrebbe prendere in seria considerazione un taglio dei tassi di interesse a sostegno di un’economia già debole e che verrebbe messa ancor più in grave difficoltà. Ricordiamo che attualmente il tasso principale della BCE è pari allo 0,00%.

Chi si appresta a sottoscrivere un mutuo in questo periodo potrebbe dunque beneficiare di tassi sempre più bassi, così come i titolari di un mutuo a tasso variabile potrebbero vedersi abbassare ulteriormente la rata del finanziamento nei prossimi mesi se l’Euribor dovesse scendere ancora.

Chi ha un tasso fisso avrà l’opportunità di chiedere una surroga del vecchio mutuo con la propria banca e risparmiare grazie alle condizioni migliorative proposte da un altro istituto di credito.

Mutui legati a Euribor e Eurirs: cosa cambia

I tassi Eurirs, che regolano i mutui a tasso fisso, da qualche giorno stanno registrando una costante flessione. Da inizio febbraio, tutti gli indici sono scesi di oltre dieci punti base portando le scadenze 20, 25 e 30 anni rispettivamente a 0,20, 0,24 e 0,23, rendendo sempre più vantaggioso sottoscrivere un mutuo a rata costante di lunga durata.

Anche i mutui a tasso variabile, nel caso di un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE, potrebbero essere appetibili per chi vuole risparmiare sulla rata del prestito.

Oggi le scadenze dell’Euribor restano stabilmente sotto la soglia dello zero. Una lieve flessione da inizio anno c’è stata, ma al momento non sembra che il parametro dei mutui variabili abbia iniziato a scontare un futuro taglio dei tassi. La scadenza trimestrale oggi è fissata a -0,41, mentre quella semestrale ha registrato nell’ultima sessione un fixing di -0,36.

Il panorama dei mutui in Italia resta più che vantaggioso. Già da diversi anni i tassi di interesse ai minimi storici permettono di avere mutui a livelli molto convenienti, ma oggi in particolare è possibile ottenere un mutuo a tasso variabile a partire dallo 0,30% per una durata di 15 anni e a partire da uno 0,50% per la stessa scadenza per un mutuo a tasso fisso. Anche per chi vuole surrogare il mutuo può assicurarsi un nuovo tasso al di sotto dell’1%, anche per durate fino a 30 anni.

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