Coronavirus Lombardia: 3 casi confermati a Codogno, tra cui una donna incinta

Fiammetta Rubini

21/02/2020

Il 38enne positivo al coronavirus è ricoverato a Codogno (Lodi) in gravi condizioni. Positivi anche la moglie all’8° mese di gravidanza e una terza persona. Le ultime novità.

Coronavirus Lombardia: 3 casi confermati a Codogno, tra cui una donna incinta

Coronavirus: sale a tre il numero di casi confermati in Lombardia, a Codogno, a 60 km da Milano.

Il primo paziente confermato è un 38enne italiano, originario di Castiglione D’Adda che vive a Codogno, nel lodigiano. L’uomo, ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno in condizioni gravissime, ha contagiato anche la moglie incinta all’8 mese e un’altra persona.

Stando a quanto riferito, non è mai stato in Cina, ma a fine gennaio è andato a cena con un amico che tornava dal paese asiatico. Quest’ultimo è sotto controllo all’ospedale Sacco di Milano, ma finora sembrerebbe negativo al test.

Coronavirus Lombardia: 3 italiani infetti a Codogno

Secondo quanto riferito dall’Ansa, il 38enne di Codogno non è l’unico italiano ad aver contratto il coronavirus in Lombardia. L’uomo è sposato e non ha figli, ma stando alle fonti, la moglie, anche lei risultata positiva al test, è all’8° mese di gravidanza e i medici starebbero valutando di farla partorire in anticipo. Il terzo infetto sarebbe una persona che ha avuto contatti con l’uomo ricoverato, che si è presentata in ospedale spontaneamente con sintomi di polmonite.

I familiari più stretti, gli amici e i colleghi del 38enne sono stati sottoposti ai controlli medici e ai tamponi.

L’accesso al pronto soccorso del nosocomio di Codogno è stato chiuso. Non è possibile neppure effettuare visite e controlli. Dopo la coppia di cinesi a Roma e il ricercatore di Reggio Emilia giunti in Italia da Wuhan, con i 3 pazienti del lodigiano salgono ora a 6 i casi di italiani colpiti da coronavirus nel nostro Paese.

Vedi anche il VIDEO per comprendere bene la situazione del Coronavirus in Italia.

Coronavirus in Italia: i casi confermati

A Roma, presso l’ospedale Spallanzani, sono intanto ricoverati altri tre pazienti: una coppia di cinesi in vacanza a Roma e un ricercatore di Reggio Emilia, tornato in Italia il 3 febbraio con 55 connazionali dalla città epicentro dell’epidemia. Tutti e tre sono in isolamento e stanno migliorando. Allo Spallanzani c’è anche Niccolò, il 17enne che è riuscito a tornare dalla Cina dopo una serie di vicissitudini e risultato negativo al test del coronavirus.

L’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza il 31 gennaio. Sono stati aumentati i controlli sanitari negli aeroporti, sospesi i voli diretti tra Italia e Cina, e stanziato 5 milioni di euro di finanziamenti per la gestione dell’emergenza sanitaria nei prossimi 6 mesi.

Se il rischio dell’epidemia dovesse aumentare, le autorità sono pronte a effettuare i controlli della temperatura anche nelle stazioni ferroviarie.

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