Come vendere la propria musica su internet: iTunes, Spotify, SoundCloud, CDBaby e molti altri ancora

Federico Tesio

02/09/2014

Grazie a internet vendere la propria musica online non è mai stato così facile. Da iTunes e Spotify a SoundCloud e CDBaby, passando per ReverbNation e TuneCore le opzioni sono moltissime.

Come vendere la propria musica su internet: iTunes, Spotify, SoundCloud, CDBaby e molti altri ancora

Con l’avvento dei servizi di streaming musicali online e dei distributori in rete, pubblicizzare e vendere la propria musica su internet non è mai stato così facile. Da iTunes e Spotify a SoundCloud e CDBaby, passando per ReverbNation e TuneCore vediamo assieme quali sono le alternative più apprezzate per diffondere e (con un po’ di fortuna) guadagnare qualcosa dal sudore delle proprie dita sulle corde.

MySpace e SoundCloud

Per quanto oggigiorno MySpace possa risultare artisticamente stagnante, nonostante i recenti interventi a favore di Justin Timberlake, rappresenta pur sempre un punto di partenza per condividere la propria musica in una comunità interessata a questo mercato. Senza dubbio meglio ottimizzato e con una più forte community specializzata risulta SoundCloud. In alternativa alla versione gratuita, è possibile effettuare l’upgrade ad account a pagamento per avere illimitato spazio per i file audio e una serie di dettagliatissime statistiche su ascolti e preferenze degli utenti.

Non a caso gran parte dei seguaci su SoundCloud si riveleranno essere a loro volta musicisti, e proprio come succede in qualsiasi altro social network, più sarà il tempo dedicato a coltivare il vostro account aggiungendo le vostre produzioni e aggiornandole con costanza, maggiori persone avranno accesso alla vostra musica contribuendone la diffusione. Da sottolineare la funzione che vi permettere di aggiungere dei link per l’acquisto da parte degli ascoltatori di una o più tracce.

ReverbNation e BandCamp

In maniera molto simile a SoundCloud, ReverbNation permette di creare il proprio profilo e aggiungere le tracce desiderate, impostandone la natura gratuita del download o un prezzo definito. Potete decidere di riscuotere il 100% del vostro guadagno o devolverne in beneficenza una percentuale di vostro gradimento scegliendo tra le possibili associazioni affiliate.

BandCamp in aggiunta all’upload di musiche ed artwork annessi, permette a tutti i fan più sfegatati di pagare addirittura di più di quello che è il prezzo base impostato per una traccia o un album. Se avete una buona strategia di marketing dietro alla vostra musica, BandCamp potrebbe portavi a qualche entrata aggiuntiva.

iTunes, Spotify e Google Play

Tra le opzioni più conosciute, figurano senza dubbio gli immancabili iTunes, Spotify, Amazon MP3 e Google Play. Considerati i primi servizi di streaming musicale al mondo, approdare su queste piattaforme potrebbe però rivelarsi controproducente se non avete una gestione strategica del vostro brand e una musica riconosciuta dalle etichette alle spalle. Ci sono tuttavia via alternative da perseguire nel caso voleste vedere il vostro prodotto in una vetrina online.

CDBaby e TuneCore

CdBaby e TuneCores sono due tra le più grandi piattaforme di distribuzione online. Tramite il pagamento di una tassa questi servizi agiranno da proxy di una etichetta permettendo al vostro prodotto di approdare su iTunes e affini. La vostra musica giungerà così alle orecchie degli ascoltatori di tutto il mondo, senza confini (a meno che non siate voi a impostarli).

Questi servizi, grazie a una partnership con YouTube, vi accrediteranno inoltre una percentuale ogni volta che la vostra canzone verrà utilizzata come base per un video caricato sulla piattaforma.

DistroKid e Loudr.fm

DistroKid in maniera completamente opposta funziona previo pagamento di una bassissima tassa annuale, non trattiene alcuna percentuale sui profitti e vi permette un upload di materiale infinito. Il servizio potrebbe impiegare qualche giorno prima di far comparire la vostra musica nei più grandi store online, ma è di sicuro la maniera più semplice ed economica per raggiungere le vetrine mondiali.

Nel caso foste appassionati di cover, non potete perdervi Loudr.fm. Come gli altri servizi elencati, Loud.fr permette l’update delle proprie tracce, e nel caso si tratti di cover di brani più o meno famosi si occuperà in maniera autonoma di license e rispettive royalties. Il prezzo da pagare per questa comodità sarà una più alta percentuale sui profitti dello store.

Per concludere, questa tabella mette a confronto alcuni dei servizi di cui vi ho parlato confrontandone tasse, commissioni e store supportati.

Nel caso foste a conoscenza di ulteriori servizi per la diffusione e messa in vendita della propria musica autoprodotta e non, lasciateci un commento!

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