Chiamata diretta: tutti i problemi della nuova modalità di assunzione

Chiara Ridolfi

26 Agosto 2016 - 16:28

Chiamata diretta: chiudono oggi le pratiche della nuova tipologia di assunzione. Vediamo insieme tutti i problemi che si sono verificati con i nuovi criteri di selezione.

Chiamata diretta: tutti i problemi della nuova modalità di assunzione

La chiamata diretta giunge al termine delle sue pratiche e con la giornata di oggi si chiude il termine ultimo per accettare l’incarico offerto. A partire da domani, 27 agosto, i posti vacanti verranno invece coperti mediante un sistema elettronico che assegnerà i professori alle sedi vacanti.
I problemi che si sono riscontrati in queste settimane per la chiamata diretta non sono però da trascurare.

In molti istituti le cattedre sono rimaste vuote dal momento che nessun candidato ha soddisfatto i requisiti necessari o l’istituto non ha bandito un avviso pubblico. Si procede quindi alla distribuzione dei posti mediante l’assegnazione automatica. La chiamata diretta doveva essere il nuovo metodo di reclutamento dei docenti, ma al momento non sembra che le problematiche siano completamente risolte.

Le assunzioni per l’anno scolastico 2016/2017 con questa modalità si sono ormai concluse e i problemi che sono sorti con questa nuova modalità di assunzione non sono di certo da trascurare.
Vediamo insieme le più gravi problematiche che hanno riscontrato i docenti nella selezione con la chiamata diretta.

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Chiamata diretta: quali sono stati i problemi maggiori?

Il nuovo metodo di assunzione non sembra aver raggiunto l’obiettivo che era stato prefissato: diventare il nuovo sistema di reclutamento per il corpo docente. I posti che sono rimasti vacanti sono infatti molti e le cattedre non ancora assegnate saranno redistribuite con un sistema automatizzato.
Non sono di certo mancati i problemi per questa nuova modalità di assunzione e molti docenti hanno riscontrato delle vere e proprie irregolarità.

In alcuni casi i Dirigenti scolastici hanno infatti creato dei testi ad hoc per alcuni professori che volevano assumere nella scuola, inserendo i titoli che i docenti possedevano. Si annuncia intanto una vera e propria pioggia di ricorsi al Tar per alcuni posti che sono stati banditi in modo non conforme.
La paura che i dirigenti scolastici favorissero quindi dei loro amici o conoscenti si è quindi rivelata fondata e ha creato non pochi imbrogli.

Non solo gli annunci creati per persone specifiche, ma anche le richieste non hanno rispettato le norme che erano state diramate dal Ministero. In alcuni casi le richieste hanno valicato qualsiasi fantasia.
I presidi in alcune occasioni hanno infatti interrogato i professori sui loro progetti di vita, sull’idea di avere un figlio e di passare al part-time. Non si è trattato solo di richieste sulla carriera lavorativa, ma anche delle idee sul futuro personale dell’insegnante.

Il regolamento, che il Miur aveva emanato, non prevedeva in alcun caso che la richiesta di part-time fosse un motivo di esclusione. Non sembra però che i Dirigenti scolastici abbiano sempre seguito le istruzioni.
In molti istituti invece i dirigenti hanno richiesto che fosse ideata ed esposta una lezione frontale, altro elemento non richiesto dal regolamento emanato.

Nel regolamento che il Miur ha inviato agli istituti si legge infatti che nel colloquio si dovrà: illustrare il proprio CV e acquisire informazioni utili per scegliere tra le diverse scuole.
Il colloquio difatti serve più al docente per capire se vorrà lavorare in quell’istituto che al dirigente scolastico, che ha già scelto il professore sulla base del curriculum.

I casi sopra descritti, sebbene siano stati dei casi isolati e avvenuti solo in alcuni istituti, sono comunque motivi per provare a richiedere il ricorso e, probabilmente, vincerlo.
Non sono però questi i casi peggiori, dal momento che in alcuni istituti tra i requisiti si chiedevano dei video curriculum dove il professore potesse essere visibili per intero e in molti casi le donne sono state discriminate per la possibile maternità.

Chiamata diretta: cosa deve cambiare al più presto

Il Governo non sembra però disposto a cambiare metodo di assunzione dei propri docenti, ma di certo dovranno essere apportate delle modifiche. I criteri emanati per la valutazione e la creazione dell’annuncio non sempre sono stati rispettati e soprattutto seguiti dai Dirigenti Scolastici.
Si pensa già di istituire delle figure di controllo che vigilino sul regolare svolgimento delle pratiche.

Il Ministro dell’Istruzione ha inoltre dichiarato che lei e il suo staff sono già al lavoro per riuscire ad chiarire le situazioni di discriminazione. In particolar modo andranno analizzate le casistiche delle donne, che in più di un caso sono state discriminate per la possibile maternità.
Andranno inoltre stabilite delle regole chiare per i colloqui orali, a cui tutti i dirigenti si dovranno attenere.

Non è stata di certo un successo la chiamata diretta, dato che tante saranno le problematiche che andranno risolte per mettere a punto il sistema per le prossime assunzioni.

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