Ceo: significato, chi è e cosa fa l’amministratore delegato

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08/02/2024

Cosa significa CEO? Qual è la traduzione italiana dell’acronimo inglese? Scopriamo chi è il CEO e cosa fa chi ha la qualifica di amministratore delegato.

Ceo: significato, chi è e cosa fa l’amministratore delegato

Quando si sente parlare di «CEO», si ha in mente subito una figura dalle grandi responsabilità, dai pieni poteri e dal ruolo dirigenziale massimo. In parte è così, ma non sempre il ruolo del CEO, così come le sue qualifiche e peculiarità, è chiaro e limpido. Ci sono, in ogni caso, dei punti fermi da cui partire.

CEO è l’acronimo inglese di Chief Executive Officer che, in italiano, non ha una traduzione diretta se non con Amministratore Delegato - spesso abbreviato in AD. Una figura centrale, per leadership e strategy, negli organi aziendali. Ma chi è il CEO e cosa fa operativamente, e non solo, all’interno di una società? Perché percepisce uno stipendio così alto? Scopriamo insieme l’importanza del ruolo dell’amministratore delegato e di che tipo di figura si tratta.

Significato di CEO: la definizione dall’acronimo inglese

Il significato di CEO è, come abbiamo visto, quello di amministratore delegato, la traduzione non proprio letterale di Chief Executive Officer. Il CEO è, quindi, l’AD, il ruolo esecutivo più alto ricoperto all’interno di una compagnia. Ma, sebbene il significato di CEO è sempre lo stesso, la sua traduzione varia a seconda dell’ordinamento che stiamo prendendo in considerazione. Oltre all’Italia, anche in Belgio e Portogallo il termine CEO viene sostituito con quello di amministratore delegato. In Francia viene chiamato Directeur général, in inglese britannico Managing Director e in tedesco Vorstandsvorsitzender.

Tuttavia, la semplice traduzione non rende giustizia alla complessità e all’importanza del ruolo. Il CEO è il principale dirigente dell’azienda, il punto focale delle decisioni strategiche e il motore trainante dell’intera organizzazione. Tra le svariate responsabilità primarie, c’è sicuramente quella di prendere le decisioni societarie maggiori (e delicate) e avere un peso specifico all’interno delle operazioni complessive. D’altronde il CEO è responsabile della definizione e dell’attuazione della strategia aziendale.

Una qualifica a tutti gli effetti, che può avere, però, delle sfaccettature diverse sia a seconda del settore di riferimento che del peso stesso dell’azienda all’interno di quel settore. Insomma, la figura del CEO è sempre la medesima, ma possono variare compiti e operatività in base alle singole condizioni.
Altri acronimi correlati includono COO (Chief Operating Officer) e CFO (Chief Financial Officer), ciascuno con responsabilità specifiche all’interno della struttura aziendale, come vedremo più avanti.

Chi è il CEO: qualifica e responsabilità dell’amministratore delegato

La qualifica di CEO è fondamentale per il funzionamento e lo sviluppo di qualsiasi impresa. Quando si tratta di decisioni societarie si parla di scelte importanti, spesso cruciali, tra cui spicca anche l’interesse attivo per le risorse (umane ed economiche) dell’azienda, la responsabilità ultima della comunicazione esterna nonché il filo conduttore principale tra il comitato direttivo e il braccio esecutivo dell’impresa.

Molto spesso l’amministratore delegato impone la sua presenza all’interno del comitato direttivo aziendale, e non è raro che lui o lei abbia anche il ruolo di presidente dello stesso. Non a caso in Italia, soprattutto per le aziende medio-piccole, il CEO rappresenta il cosiddetto capo azienda.

Il CEO è, nei fatti, nominato dal consiglio di amministrazione o dagli azionisti dell’azienda. Questa nomina avviene solitamente in base alle competenze manageriali, all’esperienza e alla visione strategica del potenziale AD, oltre che a seconda degli obiettivi e alle esigenze dell’azienda stessa.

Le responsabilità del CEO sono davvero ampie e comprendono:

  • la definizione della strategia aziendale;
  • il monitoraggio delle performance finanziarie;
  • la gestione delle risorse umane;
  • la negoziazione di accordi chiave;
  • la rappresentanza legale dell’azienda.

Inoltre, il CEO deve garantire il rispetto delle normative legali e regolamentari, nonché la creazione di valore per gli azionisti. Ma definire chi è il CEO non è sempre facile.
L’amministratore delegato definisce l’intonazione e la visione che la sua società dovrà seguire e, come risultato, molto spesso diventa anche un personaggio famoso. Si pensi a Mark Zuckerberg CEO di Facebook, o al rivoluzionario fondatore e CEO di Apple, Steve Jobs, diventato così famoso da attirare su di sé l’attenzione mediatica di tutto il mondo - i documentari e i film sul suo personaggio rendono l’idea. Senza dimenticare, ovviamente Elon Musk, AD di Tesla e di Twitter.

Cosa fa l’amministratore delegato: ruolo, compiti e funzioni

Come già visto, al significato di CEO sono spesso attribuiti anche altri titoli, tra cui presidente, esecutivo e anche amministratore delegato o consigliere. Il ruolo del CEO varia da una compagnia all’altra e dipende dalla struttura, dalla grandezza e dall’organizzazione della stessa.

Nelle società relativamente piccole, il CEO ha spesso un ruolo direttivo più evidente all’interno della compagnia e riesce a prendere molte delle decisioni di business della società, anche quelle considerate “inferiori”, come, per esempio, le assunzioni di nuovo personale.

Nelle compagnie più grandi, invece, il significato di CEO cambia. In questo contesto, l’amministratore delegato ha a che fare esclusivamente con decisioni di grado superiore, come ad esempio quelle riguardanti la strategia aziendale e la crescita complessiva della stessa. Le altre decisioni sono, invece, delegate ai vari dipartimenti di cui la società si compone.

Il CEO svolge una serie di compiti fondamentali per garantire il successo e la crescita dell’azienda. Questi, nella maggior parte dei casi, includono:

  • la definizione degli obiettivi aziendali a breve e lungo termine, stabilendo una direzione chiara per il futuro;
  • la gestione delle risorse umane, che nelle aziende più grandi può significare esclusivamente delegare a un reparto specifico, mentre in quelle più piccole, come abbiamo accennato, può voler dire fare in prima persona la selezione e la formazione.
  • l’identificazione delle opportunità di mercato;
  • la gestione delle relazioni con gli stakeholder, come investitori, clienti e fornitori, garantendo una comunicazione efficace e una collaborazione costruttiva;
  • la supervisione delle operazioni, assicurandosi che siano conformi agli standard di qualità e alle normative vigenti;
  • la gestione delle risorse finanziarie, come la pianificazione del budget, il flusso di spesa e di cassa e la valutazione dei rischi finanziari.

Ma il CEO fa tutto questo da solo? Dipende dalla grandezza dell’azienda e dalle figure previste dall’organizzazione stessa. Dove presenti, il CEO collabora strettamente con altri dirigenti, come il CFO per le questioni finanziarie, il CTO per le tecnologie dell’informazione e il COO per le operazioni aziendali.

CEO, CTO, CFO o presidente: acronimi e terminologie a confronto

Abbiamo capito che CEO sta per Amministratore Delegato, ma non è sempre facile individuare i diversi ruoli, nonché responsabilità, all’interno delle singole aziende. Nelle imprese più strutturate, il CEO può essere affiancato da un COO, per la parte operativa, e da un CFO, per quella finanziaria. Poi ci potrebbe essere anche un CTO, una sorta di responsabile tecnico. Tutti fanno in qualche modo riferimento al CEO, che rimane in posizione comunque la figura di leadership più alta. E il presidente, invece, chi è? Cerchiamo di andare nel dettaglio.

La differenza tra CEO e presidente

Mentre il CEO dirige gli aspetti operativi di una compagnia, il comitato, o consiglio, sovrintende ad essa in modo complessivo e il leader dello stesso consiglio è chiamato presidente (chairman). Il consiglio societario ha il potere di revocare le decisioni del CEO, ma il presidente non ha la facoltà di revocare le decisioni del consiglio.

Chi è il presidente? Egli è considerato alla pari degli altri membri del consiglio e in alcuni casi la sua figura e quella del CEO possono coincidere, anche se nella maggior parte delle compagnie si tende a separare i due ruoli per garantire una gestione più definita della società.

La differenza tra CFO e CEO

Ora che il significato di CEO comincia ad essere sempre più chiaro, occorre capire chi è il CFO e qual è la differenza tra i due ruoli. Quest’ultimo termine si riferisce al capo finanziario della compagnia, più noto come direttore finanziario aziendale. Mentre, come abbiamo visto, il significato di CEO gli impone di focalizzare la propria attenzione sugli aspetti generali della compagnia, la traduzione di CFO, Chief Financial Officier, lo rende adatto ad occuparsi (quasi) esclusivamente di questioni finanziarie.

Al contrario del CEO, il CFO analizza i punti di forza finanziari della società e formula giudizi e raccomandazioni volti al loro miglioramento. Esso, inoltre, traccia il flusso di cassa societario e si prende cura della pianificazione finanziaria con riguardo a investimenti e struttura del capitale.

La differenza tra COO e CEO

Quando si parla di posizioni esecutive all’interno di una stessa azienda, fare confusione può essere piuttosto facile. Per le piccole aziende ancora in fase di sviluppo, il CEO può assumere contemporaneamente il significato e ruolo di CFO e anche il ruolo di COO, ossia il Chief Operating Officier.

Qual è la differenza CEO-COO? Il significato di COO è letteralmente quello di direttore operativo, in genere posto alle dipendenze del CEO. Il compito del COO è quello di gestire le operazioni giornaliere della compagnia, monitorare la metrica societaria (come le sue quote di produzione) e determinare gli obiettivi. Un ruolo di coordinamento.

La differenza tra CTO e CEO

Anche il CTO merita la sua menzione. Letteralmente l’acronimo inglese sta per Chief Technology Officer e rappresenta la figura più alta in materia di responsabilità tecnica dell’azienda. Il CTO è, in sostanza, il capo del reparto tecnologico, guidando lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni innovative che possano dare un vantaggio competitivo all’azienda sul mercato.

Un ruolo manageriale e operativo al tempo stesso; molto diverso dal CEO che, invece, possiede la responsabilità generale della gestione e del successo d’impresa.

Quanto guadagna un CEO?

Il compenso di un CEO può variare notevolmente in base alle dimensioni, al settore e alle prestazioni dell’azienda. Tuttavia, le retribuzioni degli amministratori delegati sono note per l’essere piuttosto elevate, a partire da basi fisse elevate, bonus generosi, stock options e altri incentivi. Ad esempio, i CEO delle società del settore tecnologico e finanziario possono percepire stipendi annuali con cifre che ammontano a 6 o 7 zeri.

Nel 2021 il CEO di Expedia, Peter Kern, ha portato a casa ben 296 milioni di dollari (il più pagato di Wall Street) e, dato che la forbice tra lo stipendio di un CEO e quello di un lavoratore medio sembra crescere a dismisura, in molti si chiedono perché la retribuzione degli amministratori delegati debba sfiorare cifre così astronomiche.

Il CEO di Alphabet, società che controlla Google, Sundar Pichai, è un altro classico esempio da fare per capire meglio a quanto ammonta lo stipendio di un amministratore delegato. Nel solo 2022, Pichai ha guadagnato circa 226 milioni di dollari, tra l’altro in azioni: vale a dire che questo valore, nel tempo, potrebbe anche aumentare.

Quanto prende di stipendio Tim Cook, CEO di Apple? Stando ai dati del 2023, nonostante un taglio consensuale del 40%, lo stipendio di Cook continua a far girare la testa: 49 milioni di dollari non sono poi così male come somma.

Quanto conta la reputazione di un CEO?

Capita molto spesso che la nomina di un CEO anziché di un altro vada a ripercuotersi in senso positivo o negativo sull’andamento del titolo societario. Cambiamenti di questo tipo possono essere determinati da diversi fattori tra cui, ovviamente, la percezione del mercato in merito alle reali capacità del nuovo CEO. In realtà il modo in cui il titolo societario reagisce dipende da come l’azienda gestisce la fase di transizione da un CEO all’altro.

Vale la pena di notare, comunque, che un cambiamento di CEO celi più rischi al ribasso che al rialzo, soprattutto nel caso in cui la transizione non sia stata pianificata. I mercati odiano l’incertezza e l’arrivo di una nuova gestione è un classico esempio di questa. Gli investitori tendono ad essere più a loro agio con l’arrivo di un CEO con esperienza nel settore in cui opera l’azienda. Anche la reputazione del nuovo amministratore delegato ha la sua importanza e può influenzare nell’uno o nell’altro senso l’andamento del titolo.

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