CCNL Alimentaristi: testo, struttura, campo di applicazione e durata

Claudio Garau

24 Gennaio 2022 - 09:47

Il CCNL alimentaristi è stato firmato lo scorso ottobre da CNL, FILD CONFSAL e FILD CIU e presenta aspetti interessanti per quanto attiene all’articolazione del testo e alle finalità

CCNL Alimentaristi: testo, struttura, campo di applicazione e durata

Il contratto collettivo nazionale di lavoro - in breve CCNL - rappresenta la fonte normativa con la quale le organizzazioni rappresentative dei lavoratori e le associazioni dei datori di lavoro predispongono in modo concorde le regole riguardanti il rapporto di lavoro.

Se ci si chiede dove trovare i testi dei singoli contratti collettivi, la risposta è molto semplice: l’archivio elettronico dei contratti collettivi di lavoro, presenti e passati, si trova presso il CNEL, ossia il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. In detto ente sono infatti depositati gli accordi di rinnovo e i nuovi contratti stipulati fra le parti.

Di seguito intendiamo considerare, in particolare, il CCNL alimentaristi: ne considereremo campo di applicazione, durata e ne vedremo in sintesi struttura e finalità.

CCNL alimentaristi: il contesto di riferimento

Lo abbiamo appena detto ma giova ribadirlo: il contratto collettivo nazionale di lavoro è nel diritto del lavoro italiano un tipo di contratto di lavoro, sottoscritto a livello nazionale tra le organizzazioni rappresentanti dei lavoratori - i sindacati - e i loro datori di lavoro, questi ultimi rappresentati dalle relative associazioni datoriali. Tecnicamente parlando, è un “macro contratto”, data la mole di argomenti trattati e l’elevata articolazione del testo.

All’interno della gerarchia delle fonti del diritto del lavoro, l’accordo in oggetto si situa a metà tra la legge e il contratto individuale di lavoro, firmato dal singolo dipendente con il proprio datore di lavoro. Ovviamente, si tratta di considerazioni valevoli anche per il CCNL alimentaristi, ossia l’argomento del nostro articolo.

In particolare, nel testo di un CCNL le parti si accordano sulle regole generali che disciplinano il rapporto di lavoro. E, tra le regole generali fissate dai contratti collettivi nazionali di lavoro, per esempio, sono inclusi i trattamenti economici e normativi minimi comuni per tutti i lavoratori del settore a cui, conseguentemente, si devono conformare i contratti individuali.

Due finalità essenziali accomunano tutti i contratti di questo tipo, ivi compreso il CCNL alimentaristi:

  • disciplinare i rapporti (cosiddette relazioni industriali) tra i soggetti collettivi coinvolti;
  • determinare il contenuto fondamentale dei contratti individuali di lavoro del settore considerato, sia sul piano economico (retribuzione, trattamenti di anzianità) che su quello normativo (disciplina dell’orario di lavoro, qualifiche e mansioni, stabilità del rapporto di lavoro e molto altro).

Nel nostro paese la contrattazione collettiva si compie su più livelli, da quello interconfederale - al quale partecipa frequentemente anche lo Stato, in veste di mediatore nelle trattative tra le confederazioni dei lavoratori e quelle dei datori - a quello di categoria, a quello locale e aziendale.

Ma certamente i contratti che hanno maggiore rilevanza pratica sono rappresentati dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), conclusi a livello di categoria. Alla luce di ciò appare opportuno parlare del CCNL alimentaristi.

Le parti della trattativa, che porta alla firma del contratto collettivo, si impegnano a trovare un compromesso tra gli interessi dei datori di lavoro e gli interessi e diritti dei lavoratori stessi. La finalità è dunque anche quella di individuare dei parametri validi per tutti i datori di lavoro di un certo settore e per i lavoratori inquadrati nello stesso livello.

Grazie a questi testi - e il CCNL alimentaristi non fa eccezione - è possibile così garantire condizioni uguali a parità di inquadramento. Il bilanciamento tra interessi diversi è più che giustificato: infatti, il datore di lavoro è in concreto la parte “forte” nel rapporto di lavoro. Conseguentemente, se avesse totale potere decisionale sul piano dell’inquadramento dei lavoratori, retribuzione, modalità di maturazione e fruizione delle ferie, il rapporto sarebbe del tutto sbilanciato.

E lo sbilanciamento si registrerebbe non solo per ogni singolo contratto individuale, ma anche in rapporto al mercato del lavoro complessivamente considerato. In altre parole, se il datore di lavoro o azienda applicasse condizioni salariali a sua discrezione, condurrebbe di certo ad una concorrenza sleale rispetto a chi dovesse far valer condizioni economiche diverse.

CCNL alimentaristi: parti firmatarie e struttura del testo in generale

Il contratto collettivo che intendiamo qui considerare è quello sottoscritto il primo ottobre dello scorso anno, presso la sede CNL - Confederazione Nazionale del Lavoro, a Roma. Parti firmatarie dell’accorso sono CNL (parte datoriale), FILD CONFSAL, FILD CIU (parte sindacale).

Come opportunamente indicato all’inizio del documento in questione, il periodo di validità del CCNL alimentaristi va dalla data di sottoscrizione al 30 Settembre 2024.

Il CCNL in oggetto è diviso in 78 articoli, mentre undici sono i titoli che lo compongono e che di seguito riportiamo:

  • parte introduttiva;
  • relazioni sindacali;
  • rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
  • costituzione del rapporto di lavoro, collocamento e mercato del lavoro;
  • classificazione del personale;
  • norme di organizzazione aziendale del lavoro;
  • norme di trattamento economico;
  • previdenza, assistenza e tutela della salute;
  • sospensione, risoluzione del rapporto, provvedimenti disciplinari;
  • diritti sindacali;
  • norme finali.

Come indicato all’art. 2 del testo, la struttura della contrattazione è articolata su due livelli: nazionale e provinciale. Il CCNL regola il sistema di relazioni tra le parti, le condizioni normative ed economiche relative alle diverse prestazioni di lavoro, ma anche il ruolo e le competenze del livello provinciale di contrattazione. All’interno del CCNL alimentaristi, le parti firmatarie hanno espressamente indicato l’obiettivo di salvaguardare il potere d’acquisto delle retribuzioni, tenendo conto delle tendenze generali dell’economia e del mercato del lavoro.

Sul piano del contratto provinciale, nel CCNL in oggetto si trova scritto che detto contratto è stipulato, nel rispetto dei cicli negoziali, in un tempo intermedio nell’arco di vigenza del CCNL ed ha durata pari a quattro anni. In particolare, la contrattazione provinciale definisce i salari contrattuali e può contenere previsioni sulle materie specificatamente rinviate dal CCNL, in base alle modalità e agli ambiti appositamente definiti e dovrà riguardare istituti e materie diversi e non ripetitivi a quelli stabiliti dal livello nazionale. Ciò è ben chiaro alle parti firmatarie e infatti all’art. 2 del testo è stato opportunamente precisato.

Non sorprende inoltre che, nel testo del CCNL alimentaristi, siano chiaramente rintracciabili tutte le norme sui trattamenti economici e normativi minimi comuni per tutti i lavoratori del settore.

CCNL alimentaristi: oggetto del contratto, durata, disdetta ed efficacia

All’art. 1 del testo (titolo I - parte introduttiva) abbiamo la previsione per la quale il contratto collettivo in questione regola, su tutto il territorio nazionale, i rapporti di lavoro tra le imprese condotte in forma singola, societaria o, comunque, associata che svolgono attività inquadrate nel settore alimentare e panificazione iscritte all’ Albo delle imprese Artigiane, nonché attività affini e connesse. Per quanto riguarda il settore alimentari, è incluso un dettagliatissimo elenco che comprende, solo per citarne alcune, le attività in ambito lavorazione e conserve ittiche; pastificazione; produzione di alimenti con vendita al minuto, anche in forma ambulante o di posteggio.

Per quanto attiene al settore panificazione, le parti hanno inteso precisare che: “il presente CCNL si applica ai lavoratori dipendenti da imprese di panificazione, anche per attività collaterali e complementari, nonché da negozi di vendita del pane, generi alimentari vari, annessi o comunque collegati al laboratorio di panificazione, con il quale debbono, tuttavia, avere titolarità
comune o ristretta nell’ambito dei gradi di parentela e di affinità previsti per l’impresa familiare”.

All’art. 3 del CCNL alimentaristi è sottolineata e ribadita la durata triennale dell’accordo, primo ottobre 2021 - 30 Settembre 2024, con la precisazione per la quale il contratto va disdettato da una delle parti contraenti, almeno 6 mesi prima della scadenza a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento o PEC. Altrimenti, in ipotesi di mancata disdetta esso si intenderà tacitamente rinnovato di anno in anno, secondo un meccanismo abituale nel contesto dei contratti collettivi nazionali di lavoro.

La parte dalla quale è scaturita la disdetta dovrà, in ogni caso, comunicare alla controparte le sue proposte 3 mesi prima della scadenza a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento o PEC. Mentre il negoziato per il rinnovo del CCNL alimentaristi comincia almeno un mese prima della scadenza del contratto. Nell’ambito di questo periodo le parti contraenti non prendono iniziative unilaterali né danno luogo ad azioni dirette. A chiusura dell’art. 3 del testo, abbiamo la rilevante previsione per cui il presente contratto manterrà la sua efficacia fino all’entrata in vigore del nuovo testo.

Infine, all’art 4 sull’efficacia del contratto, le parti firmatarie si sono limpidamente accordate nel predisporre norme operanti e dispieganti la loro efficacia in modo diretto, verso i datori di lavoro e i lavoratori. Dette norme sono al contempo impegnative per le organizzazioni contraenti e per quelle provinciali loro aderenti.

Il testo del CCNL alimentaristi è consultabile sul sito web ufficiale del CNEL a questo link.

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