Il piano di Berlusconi con Altra Italia: Renzi o Salvini, dipende dalla legge elettorale

Alessandro Cipolla

04/11/2019

Con Altra Italia Silvio Berlusconi punta a creare una federazione di forze moderate e centriste. Il vero destino di Forza Italia si deciderà però in base alla legge elettorale: Salvini con il maggioritario, Renzi con il proporzionale.

Il piano di Berlusconi con Altra Italia: Renzi o Salvini, dipende dalla legge elettorale

Quando Silvio Berlusconi fa una mossa non è mai per caso. Dopo aver optato per l’azzeramento dei coordinatori di Forza Italia, scelta che ha provocato la scissione di Giovanni Toti e le ire di Mara Carfagna, l’ex premier adesso rilancia il progetto Altra Italia.

Una decisione questa ribadita tra le pagine del nuovo libro di Bruno Vespa, che arriva nel momento più delicato della storia degli azzurri arrivati secondo i sondaggi ai minimi storici del 5,5%.

Berlusconi quindi dal cilindro è pronto a tirare fuori l’idea di una federazione dei moderati, appunto Altra Italia, per cercare così di occupare quell’area centrista che al momento in pratica non ha più una rappresentanza.

Il tutto aspettando che si capisca quale direzione prenderà il progetto di riforma del sistema elettorale, necessario dopo l’approvazione definitiva del taglio dei parlamentari e che dovrebbe essere presentato dal governo a dicembre.

Nel caso di una legge elettorale proporzionale, Altra Italia potrebbe fare gioco di squadra con Italia Viva di Matteo Renzi. Con il maggioritario come richiesto tramite anche apposito referendum dalla Lega, a Silvio Berlusconi però non rimarrebbe che restare nel centrodestra mettendosi nelle mani di Matteo Salvini.

Berlusconi e il progetto Altra Italia

Ogni bravo giocatore sa bene che, quando le carte non sono più vincenti, bisogna passare la mano. Forza Italia dalla sua creazione nel 1994 ha in qualche modo rivoluzionato il mondo della politica, ma adesso l’aura degli azzurri sembrerebbe essersi quasi definitivamente affievolita.

Silvio Berlusconi da uomo a cui in pochi devono insegnare qualcosa a livello di marketing questo lo ha capito da tempo. Più che a un restyling del partito ha quindi deciso di intraprendere una nuova strada lanciando l’idea Altra Italia.

In pratica si tratterebbe di una sorta di federazione di tutti quei partiti e movimenti di estrazione centrista e moderata. A questa adunata lanciata dall’ex premier hanno già risposto presente diverse forze politiche.

Dal Nuovo Psi a Energie per l’Italia di Stefano Parisi, fino al Cantiere Popolare di Saverio Romano e la DC di Gianfranco Rotondi, sarebbero già tante le adesioni ad Altra Italia da parte della frammentata galassia centrista.

Tutti questi piccoli partiti si andrebbero a federare con Forza Italia a recitare il ruolo di perno, con questa unione che potrebbe trovare il supporto anche degli altoatesini di SVP già alleati degli azzurri alle ultime elezioni europee.

Una federazione questa che, se Forza Italia dovesse riuscire a bloccare l’emorragia di consensi e mantenere l’attuale zoccolo duro di voti, potrebbe ambire grazie pure alla forza mediatica di Berlusconi anche a raggiungere il 10%.

Renzi o Salvini?

Creare un nuovo centro è un’idea sicuramente non originale visto che in tanti ci hanno provato negli ultimi anni. Se però a muoversi è direttamente Silvio Berlusconi ci possono essere delle chance in più di riuscita.

Il problema però è sempre quello di chi possa essere il leader di questa federazione dei moderati, che secondo l’ex premier uscirà fuori proprio tra quelli che saranno i nuovi coordinatori di Altra Italia.

Al momento Forza Italia appare essere sempre più lacerata e pronta a dividersi. Una parte degli azzurri freme per sposare il progetto Cambiamo! dello scissionista Giovanni Toti, ora alleato di ferro della Lega, mentre non sono pochi quelli che guardano con più interesse a Italia Viva.

Matteo Renzi da parte sua non ha fatto nulla per nascondere come la porta del suo partito sia aperta ai forzisti, ma anche al Carroccio visto l’obiettivo di crescere al Sud non dispiacerebbe fare shopping tra i centristi.

Fondamentale la nuove legge elettorale

Tutto dipenderà da quella che sarà la nuova legge elettorale. Il governo è pronto a presentare un testo che dovrebbe andare verso la direzione del proporzionale puro, innalzando la soglia di sbarramento almeno al 4%.

In questo caso, Altra Italia potrebbe federarsi con Italia Viva e a quel punto la doppia cifra ipotizzata da Renzi sarebbe alla portata. Portare un centinaio tra deputati e senatori significherebbe per questo blocco moderato il poter recitare un ruolo fondamentale per la formazione di una maggioranza parlamentare.

La Lega invece è pronta a un referendum per rendere il Rosatellum totalmente maggioritario, basato unicamente sui vari collegi uninominali dove viene eletto chi prende anche un solo voto in più rispetto all’avversario.

Se così fosse, ogni partito avrebbe la necessità di coalizzarsi e si ritornerebbe al bipolarismo centrodestra-centrosinistra: anche i 5 Stelle non avrebbero altra scelta che allearsi con il PD, mentre per Forza Italia sarebbe inevitabile restare ben ancorati a Salvini nella speranza di avere almeno uno trentina di collegi sicuri.

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