Ftse Mib: peggior indice mondiale nel 2016, dietro solo ad Atene

Federico Izzi

23 Febbraio 2016 - 16:37

Il Fste Mib annulla i rialzi degli ultimi 2 anni, testa a testa come peggior indice azionario mondiale insieme a quello greco. Nel 2015 aveva chiuso sul podio europeo.

Ftse Mib: peggior indice mondiale nel 2016, dietro solo ad Atene

Con la chiusura positiva dell’ultima ottava il Ftse Mib termina la seria negativa di sette settimane consecutive in rosso, la più lunga striscia negativa registrata negli ultimi 20 anni.

Il 2016 inizia sotto una stella cadente su tutti i mercati azionari mondiali, ma quello che soffre di più è proprio il nostro indice Ftse Mib che, dopo aver chiuso con il miglior rialzo europeo del 2015, il terzo su scala mondiale alle spalle degli indici argentino e russo, in soli 40 giorni riesce ad annullare totalmente i rialzi degli ultimi due anni rivedendo i livelli di inizio 2013.

Su scala mondiale, il nostro indice Ftse Mib occupa la penultima posizione per la performance da inizio anno (vedi di seguito la tabella “Performance Indici Mondiali 2016”) con un ribasso del 21%, dietro solamente all’indice di Atene che si esalta negativamente dimezzando il suo valore dallo scorso febbraio.

Il ribasso del FtseMib diventa ancora più preoccupante se consideriamo che con i recenti minimi di metà febbraio perde oltre il 34% dai massimi dello scorso luglio, nonché il 30% con la chiusura di venerdì scorso.

Quanto accaduto negli ultimi due mesi conferma l’attendibilità del vecchio detto che riecheggia nelle sale operative: “I prezzi salgono per le scale e scendono con l’ascensore!

Preoccupa la débacle del nostro listino che dopo essersi conquistato lo scettro del migliore mercato azionario europeo del 2015 ed aver guardato dall’alto i listini mondiali, in poche settimane ruzzola negli inferi rivedendo le quotazioni del 2013, ad un passo dal doppio minimo dei livelli del 2009/2012, tecnicamente considerati livelli di riferimento storico.

A solamente sette mesi dal massimo più alto degli ultimi 6 anni il nostro maggior indice azionario è ufficialmente entrato in un mercato orso che dopo un letargo durato oltre 3 anni ci ha concesso di beneficiare del traino dei mercati statunitensi che lo scorso maggio hanno raggiunto i massimi storici assoluti, così come anche l’indice tedesco Dax.

Nelle prossime settimane sarà ragionevole procedere con molta cautela e non farsi tentare da illusori rialzi alimentati dalla volatilità e non dai volumi.

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