Alberto Angela confessione shock: legato e picchiato per ore, “ho rischiato di morire”

Marta Tedesco

24 Aprile 2020 - 15:29

Il conduttore e divulgatore scientifico ha raccontato la terribile esperienza del sequestro subito in Africa, dove si trovava nel 2002 per le riprese di un programma.

Alberto Angela confessione shock: legato e picchiato per ore, “ho rischiato di morire”

Sequestrato e picchiato per ore. È la rivelazione shock di Alberto Angela, uno dei volti più amati della TV. In una recente intervista il presentatore ha svelato un agghiacciante aneddoto che lo ha visto protagonista nel 2002.

Durante un viaggio in Africa per le riprese del programma televisivo Ulisse, Angela ha subito una brutale aggressione da parte di un gruppo di criminali nel Niger.

Alberto Angela: la storia del sequestro

Nel 2002 ho rischiato di essere ucciso” ha rivelato Alberto Angela nella sua ultima intervista a DiPiù. Il presentatore era in Africa, tra il Niger e l’Algeria, con una troupe di sei operatori, per girare una puntata di Ulisse. Il piacere della scoperta.

All’improvviso il gruppo è stato fermato da un veicolo dal quale sono scesi tre individui armati di kalashnikov e pistole, che li hanno intimiditi e costretti a fermarsi. “Ci hanno legato, picchiato per ore, interrogandoci e divertendosi a terrorizzarci ” racconta Angela.

15 ore di paura, passate come dei “condannati a morte”, a farsi coraggio l’un l’altro. I criminali li hanno sottoposti a un lungo interrogatorio, credendo fossero delle spie. E dopo varie percosse e minacce, infine li hanno derubati di ogni cosa: attrezzature, soldi, fedi nuziali, cellulari e bagagli.

La confessione dopo anni e la passione per la scienza

Raramente Alberto Angela si lascia andare in dichiarazioni legate alla sua vita privata. Dopo 18 anni però è riuscito finalmente a confessare il dramma di quanto gli è accaduto.

Il presentatore, che in questi mesi di lockdown ci tiene compagnia su Rai Uno con le repliche di Meraviglie – La penisola dei tesori, ha rotto il silenzio e messo in luce quanto la sua professione di divulgatore possa alle volte rivelarsi pericolosa.

Ho temuto davvero di non rivedere più mia moglie. Poi per fortuna mi hanno liberato”. Nonostante la grande paura vissuta in quel momento, Angela però non esita ad affermare di non aver mai pensato di smettere di fare il suo mestiere e di averlo continuato a svolgere sempre con grande passione.

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