Agricoltura: un fondo per il rilancio del settore oleario. Ecco chi può accedere ai contributi

Anna Maria D’Andrea

1 Settembre 2016 - 15:12

Il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha stanziato 32 milioni a sostegno del settore oleario. Il fondo ha l’obiettivo di contribuire alla crescita del Made in Italy e alla ricerca nell’ambito della produzione olearia. Ecco quali sono e a chi sono destinati i benefici.

Agricoltura: un fondo per il rilancio del settore oleario. Ecco chi può accedere ai contributi

Il Ministro delle politiche Agricole Alimentari e Forestali ha recentemente emanato un Decreto per il rilancio del potenziale produttivo e competitivo del settore olivicolo-oleario nazionale, predisponendo un apposito Fondo.

Con il Decreto del 22 luglio 2016 al settore verranno erogati fondi pari a 32 milioni di euro, per attuare un piano di rinascita e di ammodernamento della produzione, come previsto dalla legge 91 del luglio 2015.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto d’attuazione alla Legge del luglio 2015 per gli anni 2016 e 2017.

Fondi 2016-2017 al settore oleario: perchè?

Con la legge del 2015, a seguito dell’epidemia di Xylella che in Puglia aveva danneggiato il raccolto di olive e la produzione di olio Made in Italy, è stato previsto lo stanziamento di Fondi per 3 anni.

Tra il 2016 e il 2017 verranno messi a disposizione 14 milioni di euro annui, da erogare per l’incremento della produzione, la valorizzazione del prodotto italiano e la ricerca in ambito agricolo, per aiutare il settore sia nel mercato interno che in quello esterno, a fronte di una sempre più aggressiva concorrenza.

Un totale di 32 milioni di euro per il biennio che serviranno ad incrementare e contribuire alla ripresa della produzione. Ma non solo: per la valorizzazione del prodotto, il Decreto prevede che parte del contributo erogato dallo Stato sia impiegato in attività di promozione e valorizzazione delle olive e dell’olio Made in Italy.

Sostegno al Made in Italy: cosa prevede il Decreto?

Il Decreto, che prevede lo stanziamento di aiuti di Stato per il rilancio del settore, si propone soprattutto di:

  • incrementare la produzione di olive e di olio extravergine di oliva nazionale senza gravare sulle risorse naturali, soprattutto per le risorse idriche, attraverso il rinnovamento degli impianti, l’introduzione di sistemi in grado di conciliare sostenibilità ambientale e produttività;
  • sostenere e promuovere attività di ricerca e innovazione in ambito agricolo;
  • sostenere e incentivare interventi volti alla valorizzazione del Made in Italy sul mercato nazionale e internazionale.

Chi può accedere ai contributi?

Nel decreto, sono indicati come soggetti beneficiari dei contributi:

  • le piccole e medie imprese attive nella nella fase della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione della filiera olivicola;
  • le organizzazioni e le associazioni di produttori del settore olivicolo;
  • gli organismi di ricerca;
  • le imprese di consulenza e di ricerca.

Sono escluse dalla fruizione dei benefici le imprese in difficoltà e le imprese destinatarie di ordini di recupero pendenti.

Per quali attività sono predisposti i fondi?

Produzione, ricerca e valorizzazione sono le parole chiave della misura.

Produzione quindi, da incrementare attraverso un programma di ricerca e sviluppo nazionale e differenziato in base alle diverse qualità di olive coltivate, applicando le più recenti innovazoni in ambito agricolo per l’incremento quantitativo e qualitativo della produzione nazionale. In più, la costituzione di un regime di produzione certificato e un sistema di agevolazioni alle reti di imprese.

Ricerca, per implementare e ridurre l’impatto ambientale su produzione, trasformazione e difesa rispetto ad organismi nocivi, richiamando quindi il disastro causato dal batterio Xylella in Puglia.

Valorizzazione, con campagne informative e di educazione del consumatore e con l’implementazione dell’attività promozionale del prodotto, in Italia e a livello internazionale, puntando quindi sia al mercato interno che a quello esterno. L’obiettivo è quindi quello di valorizzare il Made in Italy, anche in conseguenza dell’elevata concorrenza sul mercato nazionale ed internazionale a seguito delle recenti disposizioni comunitarie circa l’importazione di olio di oliva dalla Tunisia.

Quali incentivi per le imprese?

Per agevolare le imprese in ambito finanziario, la misura prevede specifici incentivi.
Innanzitutto, misure di sostegno all’accesso al credito, realizzate attraverso un Fondo di credito e aiuto al finanziamento del rischio.
Le misure hanno l’obiettivo, in più di agevolare ed incentivare la concentrazione della produzione attraverso le organizzazioni di produttori e le associazioni di organizzazioni di produttori riconosciute e di consolidare le diverse procedure contrattuali tra le diverse fasi della filiera.

L’obiettivo del Ministero dell’Agricoltura non è solo quello di incentivare e di aumentare la produzione.

La valorizzazione di un prodotto alimentare come l’olio d’oliva, un vanto e una pietra miliare nella produzione agricola italiana è altrettanto fondamentale. Ricordiamo che il Made in Italy è un vero e proprio patrimonio per l’Italia.

Il merito da riconoscere a questo Decreto è quindi l’aver puntato sulla valorizzazione e sulla promozione; ci auguriamo che le imprese e gli enti di ricerca facciano la propria parte, per veder concretizzati gli obiettivi sopra preposti.

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