7 frasi da non dire mai al nuovo collega

Chiara Ridolfi

7 Dicembre 2016 - 07:25

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Quando arrivano persone nuove in ufficio si deve fare attenzione ad integrarle nel proprio gruppo di lavoro e a provare a fare una buona impressione. Ecco 7 frasi da non pronunciare mai in presenza dei nuovi arrivati.

7 frasi da non dire mai al nuovo collega

Iniziare un nuovo lavoro non è difficile solo per chi arriva per ultimo, ma anche per chi deve relazionarsi con un nuovo collega o dipendente. I rapporti all’interno di un team di lavoro sono spesso molto delicati e basta un minimo cambiamento per mandare in frantumi la sinergia del gruppo.

Per lavorare bene in team e riuscire ad integrare il nuovo collega nel posto di lavoro, si deve provare a mettere a proprio agio la persona e soprattutto si devono evitare alcune espressioni che potrebbero mettere le persone in difficoltà.

Vediamo quali sono le frasi da evitare con i nuovi colleghi di lavoro e come provare a non farli “scappare a gambe levate”, dando una cattiva impressione di voi e dell’azienda per cui lavorate.

7 frasi da non dire al nuovo collega

Ci siamo trovati tutti nella condizione di essere gli ultimi arrivati e in molti casi non siamo stati accolti propriamente a braccia aperte. Alcune espressioni, soprattutto quando non si conoscono le altre persone del gruppo di lavoro, possono essere interpretate male e in alcuni casi creare fraintendimenti.

Ecco la lista delle 7 espressioni da evitare con i nuovi colleghi, in modo da non dargli un’impressione sbagliata sul posto di lavoro e creare fraintendimenti.

1) Scusa, non mi ricordo come ti chiami

Può succedere di non ricordarsi il nome di uno dei nuovi colleghi, soprattutto quando ci si presenta in modo frettoloso, ma farlo presente non è un modo carino di relazionarsi.
La persona potrebbe infatti pensare di non essere ben voluta.

2) Quanto guadagni tu?

Parlare di soldi è sempre una questione piuttosto spinosa e soprattutto se non si è in confidenza sarebbe sempre meglio evitare.
Spesso però la domanda, quando si è in un nuovo posto di lavoro, viene posta, mettendo in forte imbarazzo l’altra persona.

3) Come mai ti hanno assunto?

La domanda in questione può essere spesso fraintesa dalla persona a cui si rivolge, che potrebbe pensare di non essere in grado a fare il proprio lavoro. Il quesito potrebbe essere posto per semplice interesse nei confronti della persona e della persona, ma la domanda potrebbe non essere così interpretata.

4) Buona fortuna!

Altro commento poco piacevole da sentirsi dire e che potrebbe essere male interpretato dal nuovo collega.
In questo caso la differenza la farà l’intonazione con cui verrà espressa la frase, ma comunque potrebbe essere interpretata in modo errato.

5) Sei l’ultimo arrivato, ti tocca

In tutte le aziende esiste una gerarchia dei compiti, che spesso vengono assegnati in base all’esperienza e alle competenze, ma questo non implica che i lavori che non si vogliono fare si devono scaricare a chi è appena arrivato.

Di certo non darete una buona impressione di voi e non farete amare il posto di lavoro al nuovo arrivato.

6) Sai quello prima di te lo hanno licenziato

Esistono centinaia di motivi per licenziare una persona, che possono dipendere dal carattere, dal modo che si ha di lavorare, dalle esigenze della persona stessa. Fare terrorismo psicologico di certo non vi aiuterà a lavorare in sintonia con la persona e a farvi vedere come una figura di riferimento.

7) Secondo me puoi trovare di meglio!

Screditare il posto presso il quale si lavora non da certo una buona impressione dell’azienda e soprattutto di voi.
La domanda successiva potrebbe infatti essere: perché lavori qui tu allora?

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# Lavoro

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