Le 5 grandi bugie delle banche: come riconoscerle ed evitarle

Michela Del Zoppo

09/09/2017

Chi non è mai caduto nei «tranelli» della propria banca e accettato un prodotto finanziario che si è infine rivelato un pessimo investimento? Ecco come difendere i propri risparmi dalle piccole bugie che le banche ci raccontano

Le 5 grandi bugie delle banche: come riconoscerle ed evitarle

Tutti sappiamo che le banche a volte possono risultare difficili da comprendere: commissioni che “compaiono” senza che ce ne rendiamo conto, conti deposito con rendimento vicinissimi allo 0%, sono solo alcuni degli esempi che si possono fare. Nonostante ciò, però, non possiamo fare a meno di loro.

Sebbene questa tendenza stia cambiando, le banche continuano ad essere necessarie. È esattamente questo il motivo per cui bisogna essere preparati alle loro bugie, grandi o piccole che siano.

Ecco 5 affermazioni che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito dalle banche, e come possiamo difenderci da esse.

1 – “Ci dispiace ma non possiamo toglierle quella commissione”

Ultimamente, questa affermazione è diventata un mantra. Sebbene sia possibile togliere quasi tutte le commissioni ai conti più ricchi, quando invece si tratta di individui a basso e medio reddito le banche sono molto più reticenti. Inizialmente, la decisione di togliere o meno una commissione spettava al direttore della filiale. Dopo la crisi, però, la maggior parte delle banche hanno lasciato questa decisione ai servizi centrali, anche se si chiede comunque il parere della succursale.

Ma la grande verità è solo una: qualsiasi commissione può essere eliminata, anche se è già stata addebitata. Per fare ciò, sono necessari tre passaggi:

  • mostrarsi fermi e insistere fino alla fine: se un impiegato è impossibilitato a portare avanti la procedura, il passo successivo è parlare con un suo superiore. E così via discorrendo, fino a trovare la persona che può risolvere il problema;
  • non farsi distrarre dall’obiettivo: durante la negoziazione, le banche offrono ogni tipo di possibilità per sviare il cliente dall’obiettivo. Da un servizio legale gratuito a un’altra carta di credito gratis, da uno sconto sulla benzina alla restituzione del 50% delle commissioni. L’importante è restare lucidi e perseguire il proprio obiettivo fino ad ottenerlo;
  • conoscere il proprio valore: “Sono un buon cliente, è da molto che sono in questa banca e vi chiedo per favore di togliermi le commissioni che considero ingiuste. Altrimenti, temo di dovermi rivolgere a qualche altra banca”. Quando si sta negoziando, bisogna essere certi del proprio valore: una persona che versa il proprio stipendio in un conto vale circa 250€ per la banca. E se il cliente possiede anche altre carte di credito, ipoteche o servizi con la stessa banca, allora vale molto di più. Inutile sottolineare il potere di un’affermazione del genere durante la negoziazione.

2 – “Le regaliamo un iPad/Playstation/lavastoviglie di ultima generazione se apre un conto”
I regali sono uno degli strumenti più efficaci delle banche, in termini pubblicitari. Un buon 95% di questi “regali”, però, sono una truffa, un grossolano trucco pubblicitario per spingere il cliente ad accettare delle condizioni pessime. Per questo quando ci si trova davanti a offerte del genere bisogna pensare che ci sono dei costi “occulti”:

  • costi fiscali: i regali si considerano valore mobiliare e ciò comporta il pagamento di imposte;
  • regali = vincoli: non si potrà scegliere di cambiare banca o “svincolare” i proprio prodotti per 18 o 24 mesi a seconda dei casi;
  • costi di spedizione: molte volte le banche nascondono costi di spedizione totalmente abusivi tra le scritte in piccolo (esempio, 100€ per la consegna della Playstation a domicilio);
  • costi a sorpresa a partire dal secondo anno: in alcuni casi, le banche offrono un servizio di “carta di credito gratis il primo anno” per poi addebitare i costi a partire dal secondo anno. E quando si ha il vincolo dei 24 mesi, non si può fare altro che sottostare alle condizioni;
  • basso rendimento: le banche che offrono questi regali sono solite dare bassissimi rendimenti per il denaro del cliente. Ogni 1.000€, infatti, una banca potrebbe stare pagando al cliente tra 5€ e 20€ l’anno per conto deposito.

Sommando tutti questi costi, insomma, può darsi che il “regalo” fatto dalla banca possa risultare molto caro. Per questo, prima di accettare qualunque cosa, bisogna leggere molto attentamente le condizioni.

3 – “Questo prodotto è davvero ottimo e adatto alle sue esigenze”

È la trappola per eccellenza, che scatta nel momento in cui il cliente viene contattato da un “gestore esperto” della banca che raccomanderà di investire i risparmi in un conto deposito o un conto agevolato. Ciò che molto probabilmente un cliente non sa è che l’”esperto” in questione spesso non ha alcuna dimestichezza col tema; inoltre è la direzione territoriale che, di mese in mese, comunica alle filiali quali prodotti finanziari vendere e a quanto. È proprio per questo che chi li propina non ha bisogno di alcuna formazione, dato che sa esattamente cosa vendere e a quanto.
Per cui il consiglio per i clienti è di non andare mai in banca senza prima essersi informati: gli approfondimenti su Money.it, forum su internet, consigli degli amici o del commercialista aiutano senza dubbio a chiarire le idee.

4 – “Mi spiace ma per cancellare il suo conto deve andare alla filiale in cui l’ha aperto”

Questa è una piccola bugia. Nulla di comparabile alle precedenti ma in realtà è un modo in più da parte delle banche per controllare il denaro dei clienti. Se alla fine il conto non si chiude per pigrizia (cosa molto comune e molto sfruttata dalle banche), si potranno addebitare commissioni anche se il conto del cliente è vuoto. Certo è che, comunque, tutte le banche permettono di chiudere un conto in qualunque succursale. Può essere che alcune costino di più ma è possibile compiere quest’operazione in tutte le filiali.

Se il cliente, dopo aver insistito, si trova davanti all’ennesima risposta negativa, può incaricare la banca di gestire la cancellazione via mail. Il caso limite, dopo ulteriori dinieghi, è lasciare il conto a zero, comunicando che la banca non ha voluto cancellare il conto.

5 – “Ho un prodotto meraviglioso, 2% a 18 mesi”

Questa è la bugia più grave, l’inganno peggiore che viene ordito ogni giorno. Le banche, infatti, sanno che l’educazione finanziaria dei loro clienti non è molto approfondita e ne approfittano. Non è facile districarsi tra depositi con TAE all’1,5%, a 18 mesi con il 2% di interesse, eccetera eccetera…Qual è l’opzione migliore? Al di là della maggiore o minore convenienza delle singole opzioni, la cosa importante è giocare d’anticipo, imparando le basi della finanza personale.

I casi di banche sopra citati, ovviamente, non sono la norma. Semplicemente una banca vende il proprio prodotto ed ogni banca farà di tutto per convincere i propri clienti di essere migliore della concorrenza.

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# Banche

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