4 banche centrali stanno per scuotere i mercati

Violetta Silvestri

18 Marzo 2024 - 15:37

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Questa settimana si incontrano 4 banche centrali di grande rilevanza per i mercati mondiali. Le decisioni sui tassi e nuove proiezioni potrebbero scuotere la stabilità finanziaria globale.

4 banche centrali stanno per scuotere i mercati

La settimana appena iniziata è ricca di spunti economici e finanziari, con molte e importanti banche centrali che si riuniscono.

Dalla Fed alla Banca d’Inghilterra, dalla Svizzera e Norvegia al Messico fino alla Turchia, gli appuntamenti con le massime istituzioni di politica monetaria di alcuni Stati chiave sono davvero interessanti. E potrebbero provocare diverse scosse sui mercati in attesa di indicazioni chiare sul costo del denaro e sulle previsioni riguardanti l’inflazione nel breve-medio periodo.

Gli investitori, poi, sono ossessionati da una domanda diventata di grande rilevanza per la stabilità finanziaria mondiale: la Banca del Giappone riuscirà finalmente a uscire dai tassi negativi? In questa cornice, 4 banche centrali sono pronte a movimentare Borse e asset a livello globale.

1. Bank of Japan

La riunione di politica monetaria di due giorni della banca centrale giapponese, che avrà inizio il 18 marzo, potrebbe finalmente entrare nel vivo della tanto discussa questione riguardante la fine dei tassi negativi.

Le aspettative sono tutte per allentamento dell’unica politica monetaria accomodante rimasta in vigore e per una revisione del massiccio programma di stimoli finora sostenuto dalla BoJ.

Anche i recenti commenti dei funzionari della banca, incluso il governatore Kazuo Ueda, sembrano segnalare una fine imminente ad anni di politica monetaria ultra-allentata, anche se ciò non dovrebbe avvenire nell’incontro di marzo.

I mercati prevedono un’uscita entro giugno, anche se ci sono stime diverse. Un sondaggio Reuters si aspetta che la Banca del Giappone abbandonerà la sua politica di tassi di interesse negativi e alzerà il tasso di riferimento allo 0% dal -0,1% quando farà il suo annuncio martedì 19 marzo.

Stesso sentiment per Goldman Sachs, che vede la Banca del Giappone alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2007 durante la riunione di martedì, dopo che i risultati salariali più forti e una serie di articoli di notizie negli ultimi giorni hanno suggerito che tale mossa è davvero vicina.

2. Federal Reserve

La riunione della Fed che si concluderà il 20 marzo servirà a valutare le opinioni dei politici sulla tempistica dei tagli dei tassi, sulla resilienza dell’economia statunitense e sulla possibilità di un rimbalzo inflazionistico.

I dati ancora solidi sull’occupazione e sull’inflazione hanno spinto a riconsiderare la misura in cui la banca centrale abbasserà i tassi quest’anno. I futures sui Fed Fund scontano circa 80 punti base di taglio rispetto agli oltre 150 previsti a gennaio. L’aggiornamento del “dot plot”, nel quale Powell e gli altri funzionari prevedono il livello dei tassi di interesse nei prossimi 3 anni, è la questione più attesa del meeting.

La precedente stima di tre tagli al costo del denaro nel corso del 2024 potrebbe essere messa in discussione. E questo cambiamento è potenzialmente in grado di scuotere azioni, obbligazioni, dollaro.

3. Bank of England

La Banca d’Inghilterra probabilmente prenderà manterrà un tono prudente nell’annuncio dei tassi di giovedì 21 marzo, in attesa di maggiore chiarezza sulla crescita dei salari, che rimane più forte che negli Stati Uniti o nell’Eurozona.

Si prevede che la BoE inizierà a tagliare i costi di finanziamento dal 5,25% - il livello più alto dal 2008 - ad agosto, ha mostrato un sondaggio Reuters, potenzialmente fanalino di coda, dietro sia alla Fed che alla Banca Centrale Europea.

Sarebbe la quinta riunione consecutiva in cui il tasso viene mantenuto invariato, dopo 14 aumenti consecutivi. I prezzi nel mercato degli swap – che riflettono le previsioni del futuro livello dei tassi di interesse della BoE – suggeriscono che la prima mossa al ribasso arriverà solo entro agosto, con uno o due ulteriori tagli entro la fine dell’anno.

I mercati resteranno attenti a qualsiasi cambiamento nel linguaggio relativo alla messa “sotto revisione” del tasso bancario della BoE e a qualsiasi spostamento nell’equilibrio dei voti. E i dati sull’inflazione di mercoledì potrebbero portare a un ripensamento dell’ultimo minuto.

4. Banca centrale turca

In Turchia, una nuova impennata inflazionistica ha deluso le speranze dei policy maker che il recente ciclo di inasprimento volto a sostenere la costante flessione della lira e a combattere le forti pressioni sui prezzi fosse giunto al termine.

Sono quindi tornate alte le aspettative che la banca centrale debba effettuare un altro rialzo dei tassi, forse fino a 500 punti base nella riunione del 21 marzo. Ciò avverrebbe in un momento delicato, con il Paese che si prepara alle elezioni locali del 31 marzo.

“Le pressioni sui politici turchi si stanno intensificando in vista del voto a fine mese, poiché gli afflussi di capitali sono rallentati e le riserve valutarie stanno di nuovo scendendo”, hanno scritto gli analisti di Capital Economics. “Dubitiamo che la banca centrale alzerà i tassi di interesse questa settimana, ma siamo sempre più convinti che almeno un ulteriore aumento verrà effettuato nel secondo trimestre”

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