Perché Pete Buttigieg si è ritirato dalle Primarie USA 2020

Violetta Silvestri

02/03/2020

Pete Buttigieg si è ritirato dalla corsa per le presidenziali USA 2020. Il giovane candidato democratico ha abbandonato le Primarie alla vigilia del Super Tuesday: i motivi.

Perché Pete Buttigieg si è ritirato dalle Primarie USA 2020

Pete Buttigieg si è ritirato dalle Primarie USA 2020. Alla vigilia dell’appuntamento più atteso nella corsa alla nomination democratica, il Super Tuesday, arriva la prima sorpresa.

Il più giovane dei candidati dem ha deciso di abbandonare la competizione elettorale subito dopo il voto in South Carolina. I risultati delle primarie di sabato 29 febbraio, infatti, non sono stati entusiasmanti per Buttigieg. Il suo bilancio di appena 26 candidati ottenuti in quattro appuntamenti elettorali è stato valutato troppo scarno per continuare ad essere in partita.

Per questo, il sindaco della cittadina South Bend ha deciso di concludere con largo anticipo il suo cammino verso la nomination. Ora il richiamo è all’unità democratica per sconfiggere il vero nemico comune: Donald Trump.

Il ritiro dalle primarie democratiche USA del giovane candidato riporta in primo piano gli equilibri interni al partito e interroga soprattutto sul peso degli altri leader dem in corsa. Capire perché Pete Buttigieg si è ritirato è interessante anche per prevedere eventuali scenari futuri sulle prossime primarie statunitensi.

Pete Buttigieg si ritira dalle Primarie USA 2020: i motivi

Il risultato all’appuntamento delle primarie in South Carolina è stato decisivo per Pete Buttigieg: 0 delegati per lui e trionfo di Joe Biden, che riapre la corsa tra quelli che sono stati da sempre considerati i big, ovvero, oltre all’ex vicepresidente, Bernie Sanders e Mike Bloomberg (che debutterà nel Super Tuesday).

Tramonta quasi sul nascere, quindi, la parabola del più giovane tra i candidati democratici, arrivato alla competizione elettorale con una certa sorpresa e forte di alcuni primati: la sua età, appunto, e la dichiarata omosessualità.

Un programma progressista, incentrato sulla difesa dei diritti civili, degli immigrati e dell’ambiente e un’idea di sanità pubblica meno impattante di Sanders ma sempre sulla scia della rivoluzione di Obama: con questo piano si è presentato il sindaco della piccola South Blend.

I primi risultati erano stati entusiasmanti per Buttigieg: vittoria in Iowa e testa a testa con il socialista Sanders in New Hampshire. Poi, però, i pochi progressi compiuti in Nevada e in South Carolina hanno frenato la vivacità iniziale. E, soprattutto, convinto il candidato dem al ritiro, vista anche la debolezza di consensi tra i gruppi etnici ispanico e afroamericano, fondamentali negli Stati Uniti.

Il motivo dell’abbandono lo ha spiegato lui stesso:

“Oggi è un momento di verità ... la verità è che il percorso si è chiuso per la nostra candidatura, se non per la nostra causa. Dobbiamo riconoscere che a questo punto della gara, il modo migliore per mantenere fede a quegli obiettivi e ideali è quello di fare un passo indietro e aiutare a riunire il nostro partito e il nostro Paese.”

Non ci sono più le condizioni, quindi, per proseguire e portare avanti il programma. Pete Buttigieg sembra non voler intralciare la corsa dei candidati più forti rimasti in gara, nonostante abbia mostrato diverse capacità, tra le quali anche quella di radunare fondi importanti per la sua campagna elettorale.

Al momento non è emerso alcun endorsement per gli altri democratici in corsa. Quello che appare certo, dopo la sua uscita dalla scena elettorale, è che si continuerà a parlare di lui all’interno del Partito Democratico USA. Non sono esclusi possibili ruoli istituzionali se dovesse vincere un presidente dem.

Pete Buttigieg, infatti, ha portato in luce l’omosessualità in politica e ha dimostrato di avere argomenti progressisti comunque validi per rinforzare i democratici statunitensi.

Buttigieg e ritiro dalle Primarie USA: cosa significa per i democratici?

Ora che il moderato Buttigieg si è ritirato dalla corsa alla nomination democratica, tutti i riflettori sono accesi su Biden, Bloomberg e Sanders.

Domani, 3 marzo, il Super Tuesday è visto come il vero appuntamento decisivo per capire quale leader potrà essere il rivale più credibile contro Trump.

Sebbene non avesse molte possibilità di ottenere risultati esaltanti, Buttigieg con il suo abbandono ha lasciato maggiore spazio all’elettorato moderato, che ora dovrà scegliere tra Biden e Bloomberg.

Probabilmente sarà questa la coppia da osservare con interesse e attenzione, anche se Sanders non è affatto intenzionato a lasciare la scena ed è visto come favorito in alcuni stati importanti, quali la California.

Sarà poi utile sapere se con il ritiro dalle primarie, Buttigieg svelerà la sua preferenza per uno dei candidati rimasti.

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