Destinazione del 2, 5 e 8 per mille nel modello 730/2024: come funziona?

Patrizia Del Pidio

18/03/2024

Ogni anno, in sede di dichiarazione dei redditi, bisogna decidere a chi destinare il proprio 2, 5 e 8 per mille. Ecco come effettuare un scelta consapevole.

Destinazione del 2, 5 e 8 per mille nel modello 730/2024: come funziona?

Modello 730/2024, come funziona la scelta dell’8, 5 e 2 per mille Irpef? Anche se, molto spesso, non si dà molto peso a questa decisione, è doveroso spiegare che anche se non si sceglie la propria quota di Irpef è destinata, pro quota, a chi hanno scelto gli altri contribuenti.

Non è esatto pensare che se non si sceglie la propria quota di Irpef non venga destinata a nessuno o che, comunque, finirà nelle «tasche» dello Stato. La quota di chi non sceglie è riproporzionata tra tutti gli aventi diritto in base alla percentuale che è decisa da chi la scelta l’ha effettuata.

Se, quindi, se deve in ogni caso contribuire con il proprio 2, 5 e 8 per mille, tanto vale destinarlo a chi riteniamo meritevole o maggiormente bisognoso della nostra quota.

La destinazione di 2, 5 e 8 per mille

Quello che non tutti sanno è che quando si effettua la scelta di destinazione del 2, 5 e 8 per mille non si sta decidendo della propria quota di Irpef e basta. Il calcolo di queste quote, infatti, avviene, sommando tutte le quote di tutti i contribuenti (sia di quelli che hanno scelto che di quelli che non hanno spuntato nessuna casella), il risultato ottenuto va poi suddiviso in base alle percentuali di scelta di chi ha indicato un destinatario. Ogni contribuente, quindi, in questa operazione ha valore di «1», indipendentemente dal reddito e dall’Irpef versata.

Quando si compila la dichiarazione dei redditi i contribuenti sono chiamati a effettuare una scelta molto importante, quella di destinare parte della propria Irpef. Ma questa scelta è un obbligo? Donare l’8, il 5 e il 2 per mille a specifiche categorie di soggetti, è obbligatorio per i contribuenti?

Cerchiamo di capire come funzionano e quali sono le regole per la destinazione dell’8 per mille nel modello 730/2024, del 5 e del 2 per mille.

Innanzitutto è bene ricordare che è possibile destinare una quota di Irpef esclusivamente agli enti individuati dalla legge.

Nel dettaglio, sia con il modello 730 che con il modello Redditi:

  • l’8 per mille deve essere donato allo Stato o a un’istituzione religiosa,
  • il 5 per mille a enti di volontariato, ricerca o di interesse sociale,
  • il 2 per mille in favore di un partito politico e, a partire dal 2021, in favore delle associazioni culturali iscritte in un apposito elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La donazione dell’8 per mille è obbligatoria? Come funziona la destinazione del 5 e del 2 per mille?

Cercheremo di seguito di rispondere a tutti i dubbi e le domande ma, in primo luogo, si ricorda che chi sceglie di donare una minima percentuale della propria Irpef non dovrà pagare più tasse.

Ecco come esprimere la scelta di destinazione dell’8, 2 e 5 per mille Irpef con la dichiarazione dei redditi 2023.

Destinazione 8 per mille nel modello 730/2024

Il modello 730/2024 dovrà essere presentato entro la scadenza del 30 settembre 2024.

I contribuenti che non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi 2023 possono in ogni caso scegliere di destinare il 2, 5 o 8 per mille compilando il modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e consegnandolo in busta chiusa entro il 30 novembre presso gli uffici postali o ad un intermediario abilitato (Caf, commercialista, ecc), oppure direttamente online.

Cos’è l’8 per mille? Si tratta di una parte di Irpef che i contribuenti sono tenuti obbligatoriamente a devolvere a un ente religioso o allo Stato.

Le possibilità di scelta sono limitate e si potrà destinare l’8 per mille 2024 alle seguenti 12 categorie:

  • Stato (a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario);
  • Chiesa Cattolica;
  • Unione delle Chiese cristiana avventiste del 7° giorno;
  • Assemblee di Dio in Italia;
  • Chiesa valdese;
  • Chiesa Evangelica Luterana;
  • Unione delle Comunità ebraiche;
  • Sacra arcidiocesi ortodossa;
  • Chiesa Apostolica;
  • Unione cristiana Evangelica Battista;
  • Unione Buddista:
  • Unione induista.

Nel caso in cui non si esprimessero preferenze sulla destinazione, la quota Irpef verrà automaticamente devoluta, in modo proporzionale, agli enti presente nella lista.

Anche per l’8x1000 il modello 730/2024 ha una sezione dedicata da compilare:

La scheda del modello 730-1 è completamente dedicata a questa devoluzione obbligatoria. Nella parte in alto del modello vengono richiesti nel dettaglio tutti i dati del contribuente, mentre la parte in basso è riservata alle scelte.

2 per mille alle associazioni culturali nel modello 730/2024

A partire dal 2014 è possibile destinare il 2 per mille in favore delle associazioni culturali iscritte all’elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (art. 97-bis, D.L. n. 104/2020).

L’iscrizione all’elenco dei destinatari del 2 per mille relativo al modello 730/2024 è riconosciuta ai seguenti soggetti:

  • finalità di svolgere e\o promuovere attività culturali indicata nell’atto costitutivo o nello statuto;
  • esistenti da almeno 5 anni al momento della presentazione della domanda di iscrizione.

Per esprimere la scelta a favore di una delle associazioni culturali ammesse al beneficio, il contribuente deve apporre la propria firma nell’apposito riquadro presente nella scheda indicando il codice fiscale dell’associazione cui vuole destinare la quota del due per mille.

La scelta deve essere fatta per una sola delle associazioni culturali beneficiarie.

Destinazione del 2 per mille ai partiti politici nel modello 730/2023

Il 2 per mille è un contributo volontario, che si può decidere di destinare anche a un partito politico.

Il contribuente può dunque decidere di devolvere una piccola parte della sua Irpef (il 2 per mille) a un partito politico a sua scelta. La scelta è del tutto libera e il contribuente può anche scegliere di non versare la quota Irpef.

Il contributo, che dal 2014 non è più obbligatorio, si può devolvere nelle seguenti modalità:

  • compilando la scheda del 2 per mille presente nel 730 e indicando il codice del partito a cui vogliamo devolvere la somma;
  • per chi invece non deve compilare la dichiarazione dei redditi si dovrà scaricare un modello apposito sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Dopo aver compilato il modulo si dovrà portare la scheda, messa in una busta sigillata, al sostituto dell’imposta, a un Caf o a un ufficio postale;
  • tutta la procedura si può svolgere anche su Internet, direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate, compilando tutta la modulistica direttamente online.

Il modo di compilazione è molto semplice per tutti e tre i casi.

Troverete due riquadri, nel primo si dovranno inserire i propri dati (nome, cognome, indirizzo, codice fiscale e così via). Nel secondo riquadro si dovranno inserire i dati del partito a cui devolvere il 2 per mille. Non dovrete far altro che compilare la sezione del partito scelto per il contributo e devolvere la vostra parte di quota Irpef.

Destinazione 5 per mille nel modello 730/2024

Il 5 per mille, così come l’8 per mille, è invece un contributo obbligatorio, che il lavoratore deve versare obbligatoriamente a un’associazione.

Il contributo serve al finanziamento di attività di sperimentazione e ricerca, sia sanitaria che universitaria, o per finanziare associazioni no profit.

Anche in questo caso la devoluzione del 5 per mille andrà fatta attraverso il modello 730/2024 e, in genere, con la dichiarazione dei redditi. Nel modulo si potrà scegliere quale ente o istituto di ricerca (tra quelli accreditati) riceveranno il vostro contributo.

Ciò che serve per fare la donazione è il modulo del 730/2024 è il codice fiscale del beneficiario, che è possibile ricercare accedendo all’elenco dei destinatari del 5 per mille Irpef 2024.

Nel modello del 730 si avrà la possibilità di scegliere a quale ente destinare il proprio contributo tra i seguenti:

  • organizzazioni di volontariato e non governative;
  • ricerca sanitaria;
  • le ASD ( Società Sportive Dilettantistiche) riconosciute ai fini sportivi del Coni;
  • ricerca scientifica o universitaria;
  • comune di residenza;
  • attività di tutela, valorizzazione e promozioni dei beni culturali.

Nella parte inferiore del modello 730/2024 si potrà scegliere l’ente a cui destinare la nostra quota di Irpef. Una volta scelto il campo e riempiti gli spazi, affinché il modulo sia valido, si dovrà firmare il modello, in un apposito spazio.

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