8 per mille, cos’è, come si calcola e a chi va

Patrizia Del Pidio

13 Marzo 2024 - 17:08

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Cos’è l’otto per mille e a chi è destinato? Soprattutto che fine fa quello di chi non effettua una scelta in dichiarazione?

8 per mille, cos’è, come si calcola e a chi va

Cos’è l’8 per mille, a cosa serve e come si calcola? Tutti abbiamo avuto a che fare con l’otto per mille almeno una volta, o leggendo la Cu o compilando la dichiarazione dei redditi. Quanti sanno di cosa si tratta e a cosa serve?

Si tratta, sostanzialmente, di una quota dell’Irpef che il contribuente può decidere a chi destinare. Lo Stato, infatti, non incassa la totalità delle tasse sui redditi che i contribuenti versano, ma una frazione del gettito viene devoluta a confessioni religiose o allo Stato stesso, in base alla scelta espressa dal contribuente stesso in sede di dichiarazione dei redditi.

L’otto per mille, breve storia

Si istituisce la destinazione dell’8 per mille dell’Irpef a Stato o confessioni religiose nel 1985, in occasione della revisione dei Patti Lateranensi. Il nuovo concordato tra Stato e Chiesta portò a stabilire che lo Stato fornisse alla Chiesta il proprio sostegno economico proprio grazie al gettito totale Irpef: l’8 per mille di questo, da allora, può essere destinato alla Chiesa cattolica, ad altre confessioni religiose o allo steso Stato. A scegliere a chi devolverlo è il contribuente.

Chi sono i beneficiari dell’otto per mille?

A partecipare alla spartizione dell’otto per mille, oltre allo Stato e alla Chiesa cattolica, sono tutte le altre confessioni religiose che hanno stipulato intese con lo Stato italiano (fanno eccezione i mormoni che, pur avendo stipulato le intese hanno deciso di non partecipare alla ripartizione del gettito).

Il contribuente, in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi annuale, può decidere di destinare l’otto per mille dell’Irpef che versa a:

  • lo Stato;
  • la Chiesa cattolica;
  • la Chiesa valdese;
  • l’Unione delle chiese cristiane avventiste del settimo giorno;
  • le Assemblee di Dio in Italia;
  • l’Unione delle comunità ebraiche italiane;
  • la Chiesa evangelica luterana in Italia;
  • l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia;
  • la Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed esarcato per l’Europa meridionale;
  • la Chiesa apostolica in Italia;
  • l’Unione buddhista italiana;
  • l’Unione induista italiana;
  • Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai;
  • Associazione Chiesa d’Inghilterra.

A cosa serve l’otto per mille?

A determinare l’utilizzo che le singole confessioni o lo Stato fanno dei fondi a loro devoluti, sono le singole intese sottoscritte perché proprio in base a esse le diverse confessioni sono state ammesse al finanziamento.
Questo fa intendere che l’utilizzo di questi fondi è diverso in base a chi li riceve.

La parte destinata allo Stato è utilizzata per tre finalità distinte:

  • interventi a carattere umanitario;
  • conservazione dei beni culturali;
  • manutenzione e conservazione degli immobili pubblici destinati all’istruzione scolastica.
    In ogni caso sul sito internet del Governo è possibile consultare le attività che negli anni passati sono state finanziate dall’otto per mille.

La Chiesa cattolica destina la sua quote di otto per mille al mantenimento del clero, a esigenze di culto e a interventi caritatevoli.
Per quel che riguarda le altre confessioni religiose i fondi sono destinati per lo più ad attività culturali, assistenziali e sociali.

Come si calcola l’otto per mille?

A differenza di quello che si potrebbe credere non è destinato l’otto per mille di ogni dichiarazione alla confessione religiosa scelta o allo Stato. Il calcolo si effettua sull’intero gettito. Il contribuente, quindi, non destina il proprio otto per mille, ma quello medio facendo il conto su tutto quello derivante da tutti i cittadini. Ogni contribuente, quindi, indipendentemente dal proprio reddito e dall’Irpef pagata, ha lo stesso valore.

In media più del 50% dei contribuenti non effettua nessuna scelta e la maggior parte di chi effettua una scelta lo fa optando per la Chiesa Cattolica. Una buona fetta dei restanti contribuenti destina la sua scelta allo Stato, e solo quote minime sono ripartire tra tutte le altre confessioni.

Che fine fa l’otto per mille non destinato dal contribuente?
L’otto per mille di chi non esercita nessuna scelta è distribuito tra i beneficiari in base alle proporzioni che derivano dalle scelte espresse dagli altri contribuenti.

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