Via la patria potestà al padre che non versa gli alimenti, sentenza storica

Patrizia Del Pidio

8 Gennaio 2024 - 16:03

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Il padre biologico può perdere la patria potestà se si disinteressa dei figli e non versa gli alimenti. Una sentenza storica destinata a fare da apri pista.

Via la patria potestà al padre che non versa gli alimenti, sentenza storica

Si perde la patria potestà quando non si versano gli alimenti ai figli e quando c’è disinteresse per essi. Il tema che riguarda il mantenimento dei figli da parte del genitore non collocatario è sempre molto delicato. Ci sono situazioni molto critiche in cui solo la madre, con cui i figli nella maggior parte dei casi convivono, provvede al sostentamento e all’educazione dei figli. In molti casi le mamme denunciano l’assenza dei padri che, oltre a non versare gli alimenti sono poco presenti e interessati alla vita della prole.

Nell’altro piatto della bilancia, e questo va detto per rendere una giusta informazione, ci sono padri che non riescono a vedere i figli quanto vorrebbero a causa delle restrizioni previste da sentenze di separazione e divorzio (molto spesso il genitore non collocatario vede i figli una volta la settimana perché così disposto dal giudice), ma che, pur di provvedere anche alle spese extra della prole, si trovano a vivere una vita di stenti.

In questo articolo, però, vogliamo approfondire il primo caso, quello in cui il padre non collocatario non versa il mantenimento e si disinteressa alla vita dei figli per anni. In questo caso il rischio di perdere la patria potestà è concreto visto che ha dei precedenti legali. Vediamo il caso di specie e la storica sentenza del Tribunale dei Minori.

Perdere la patria potestà dei figli è un rischio concreto

Non versare il mantenimento stabilito nella sentenza e disinteressarsi dei figli porta alla perdita della patria potestà. Una sentenza storica del Tribunale dei Minori di Venezia è destinata a fare da apri pista in questo senso. Pronunciata qualche mese fa ha fatto in modo che il padre naturale di due bambini fosse cancellato dalla loro vita e che fosse eliminato anche il suo cognome, rendendo, di fatto, i bambini adottabili dal nuovo compagno della madre.

Il padre non vedeva i figli dal 2017 e non aveva, quindi, mai esercitato la propria responsabilità genitoriale. Anche se il padre, probabilmente troppo tardi, ha cercato di far valere i propri diritti sui figli, il giudice ha acconsentito all’adozione dei due ragazzini da parte del nuovo compagno della madre, unica figura maschile di riferimento considerata dai bambini. Il Giudice ha motivato la sua decisione affermando che non era nell’interesse dei minori conservare un cognome che, per anni, li ha tenuti ancora a una figura paterna estranea.

La vicenda dei bambini

I due bambini, nati dal matrimonio dei genitori, sono venuti al mondo con dei problemi di salute dei quali il padre si è sempre disinteressato non prendendosi cura di loro. Dopo la separazione dalla madre l’uomo, poi, si è trasferito in un altro luogo, lontano da ex moglie e figli, conoscendo un’altra donna da cui ha avuto altri due figli.
Si trasferisce, poi, all’estero e convola a nozze con un’altra donna ancora che aveva due figli da una precedente relazione. Il tutto disinteressandosi dei primi due figli, nati dal primo matrimonio.

Dal 2017 al 2023 il padre si è completamente disinteressato dei bambini che hanno iniziato a considerare il nuovo compagno della madre, con cui erano andati a convivere, come un padre. Qualche anno dopo la madre e il compagno erano convolati a nozze e il nuovo marito della madre ha accetta di buon grado la richiesta dei due bambini di adottarli e dar loro il proprio cognome, affermando davanti ai giudici di sentirsi fortunato ad averli.

Anche i bambini hanno mostrato, davanti ai giudici, una grande maturità dichiarando che non è padre chi lo risulta sulla carta, ma colui che è al tuo fianco in ogni momento. All’udienza ha partecipato anche il padre biologico dei minori che non si è dichiarato d’accordo, ma la realtà familiare consolidata e il desiderio dei ragazzini di portare il cognome del nuovo marito della mamma hanno convinto i giudici nella loro decisione.

La conclusione

Il legale della mamma spiega che

La giustificazione risiede nel fatto che il padre biologico si era completamente disinteressato dal 2017 dei due figli e nel frattempo la madre e il nuovo compagno hanno formato una famiglia con reciproco riconoscimento, connotata da “afflato familiare da anni esistente e il riferimento paterno costituito dal nuovo marito della loro madre” come affermato in sentenza

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